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TURCHIA: Verso gli albori dell’umanità

TURCHIA: Verso gli albori dell’umanità

Cocooners presenta un viaggio di 11 giorni alla scoperta della Turchia con partenza ad aprile 2025, con lo storico Piero Pasini.

Un tour da Ankara fino alle frontiere del Sud Est, dove inizia il mondo levantino. Su antiche strade, fra siti archeologici assolati e brulle montagne, fino all’incantevole Cappadocia, un mondo quasi alieno, fatto di chiese rupestri e camini delle fate, di morbide colline dorate e rossi canyon serpeggianti. E ancora, la vista dei monti Tauri dalla vetta solitaria del Nemrut Dagi, con le sue teste giganti, e gli spettacolari mosaici romani, salvati dalla furia delle acque impetuose dell’Eufrate. Ultima tappa gli enigmatici monoliti di Gobekli Tepe, mute testimonianze di un passato antichissimo, che hanno letteralmente riscritto la storia.

La quota include

VOLI

  • Volo intercontinentale da/per Milano (incluse YQ/YR) in classe economica

 

TRASFERIMENTI

  • Trasferimenti con autovettura o minivan sulla base del numero di
    partecipanti

SOGGIORNO

  • Pensione completa
  • 10 pernottamenti in hotel 4 e 5* (solo un
    pernottamento in hotel più semplice)

GUIDA

  • visite come da programma con guide locali in inglese e tour leader dall’Italia.

Date e tariffe disponibili

  • Partenza

    26.04.2025

    base 10-12 partecipanti
    da 3.190 € a persona in camera doppia

Itinerario

Giorno 1

Italia- Ankara

Partenza da Milano o Roma con volo per Istanbul e, a seguire, proseguimento per Ankara. Arrivo e
trasferimento privato in hotel.
Cena in hotel.

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Giorno 2

Ankara

Iniziamo la visita della capitale turca. Raggiungiamo la parte più antica della città, dove si trovano
le rovine romane di Angora, il nome con cui era conosciuta fino al 1930. I resti delle terme e del
tempio di Augusto si trovano sotto la fortezza medievale della città, un quartiere di piccole case
strette fra robusti bastioni. Proprio a piedi della cittadella, in un caravanserraglio del XV secolo, si
trova il Museo delle Civiltà Anatoliche, uno dei più importanti dell’intero Medioriente. Nelle
antiche sale vedremo alcune delle testimonianze più interessanti della penisola Anatolica e
dell’antica Mesopotamia. Straordinari sono i bassorilievi Ittiti provenienti da Hattusa, l’antica
capitale di questo popolo: divinità tonanti e grandi sovrani, scolpiti su lucide pietre di basalto e
giganteschi tori dalla testa umana, che sorvegliavano porte e passaggi.
Dopo la visita al museo ci inoltreremo tra vicoli della città vecchia dove ci fermeremo anche per il
pranzo. Nel pomeriggio raggiungeremo, su di una collina alberata, il grandioso mausoleo di
Mustafa Kemal, il celebre Ataturk. Preceduto da una scalinata dominata dalle statue di 24 leoni, il
complesso è ispirato dall’architettura dell’antica Mesopotamia. Al termine rientro in hotel.
Colazione in hotel. Pranzo e cena in ristorante o in hotel

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Giorno 3

Ankara- Hattusa- Cappadocia

Partenza al mattino presto per visitare l’antica capitale Ittita di Hattusa. Gli Ittiti furono un popolo
indoeuropeo il cui impero si estese su buona parte dell’Anatolia e dell’antico Medioriente. Fino al
collasso del loro regno nel X sec. a.C., furono i grandi avversari dei faraoni egiziani. La loro capitale
si trovava fra le aride colline a est di Ankara, lungo un antico percorso carovaniero che attraversava
l’attuale Turchia da est a ovest. Sparse su un’area grandissima si trovano le rovine della città: le
fondamenta del grande tempio, gli edifici dell’acropoli e, soprattutto, le grandi mura, i passaggi
sotterranei e alcune imponenti porte, come la porta dei Leoni, con i suoi felini sull’attenti da
millenni. Non lontano dai resti della città antica si trova il piccolo canyon di Yazilikaya, un luogo
sacro per gli Ittiti sulle cui pareti si vedono ancora oggi altari e bassorilievi che rappresentano
processioni di fedeli e schiere di divinità in tutta la loro maestà.
Riprendiamo il nostro viaggio verso sud per raggiungere nel tardo pomeriggio Urgup, nel cuore
della Cappadocia. Arrivo in hotel, dove trascorreremo 4 notti.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante.

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Giorno 4

Cappadocia

Intera giornata dedicata alla visita di questa regione. Un panorama surreale fatto di rocce rosa,
bianche, rosse e gialle e valli marziane dalle bizzarre formazioni. Nascoste nei canyon si trovano le
chiese rupestri, con le loro vivaci decorazioni dipinte, e le oscure città sotterranee. Iniziamo le
nostre visite dall’Open Air Museum di Goreme, il più grande e interessante complesso di antiche
chiese rupestri che si raggiunge camminando nel canyon, scrigno di questi luoghi di culto realizzati
fra l’XI e il XIII secolo da monaci eremiti che qui cercarono rifugio. All’interno gli affreschi in stile
bizantino. La nostra visita prosegue con Zelve, una valle circondata da appuntite cime rosse, dove
sorgono alcune piccole chiesette e semplici monasteri. Ci fermeremo non lontano da Zelve per
ammirare la valle di Pasabaglari: qui i “camini delle fate” sono imponenti, alti più di dieci metri.
Concentrati in fitti gruppi, con i caratteristici “cappelli” di roccia scura, sembrano le torri di tanti
piccoli castelli a guardia del valico. Verso nord una montagna rocciosa, stretta e verticale, domina il
paesaggio circostante: è il villaggio di Uchisar, l’ultima tappa della giornata. Il massiccio roccioso è
traforato di abitazioni, scale e passaggi e nel punto più alto si erge un piccolo castello. Il panorama
dalle sue mura è incomparabile: valli lunari, color miele e ocra, i camini delle fate sull’attenti e i
piccoli paesi sparsi. Al termine delle visite rientriamo a Urgup.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante

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Giorno 5

Cappadocia

Oggi vivremo un’altra giornata interamente dedicata alla Cappadocia. La prima tappa sarà la città
sotterranea di Kaymakli: un labirinto di cunicoli che si spinge nel sottosuolo per ben otto piani, con
stanze, chiese e stalle. Kaymakli è il più grande e il meglio studiato del quasi centinaio di rifugi
scavati nel sottosuolo in tutta l’area. Qui si nascondevano gli antichi abitanti in caso di pericolo: le
pesanti porte in pietra venivano fatte rotolare al loro posto e i condotti di areazione erano ben
nascosti all’esterno. Usciti nuovamente alla luce del sole ci dirigiamo verso Mustafapasa, dove si
trova il vecchio villaggio greco di Sinasos, abbandonato all’inizio del millenovecento. Passeggeremo
nel villaggio, fra le vecchie chiese e le case dei ricchi mercanti e in una di queste ci fermeremo per
il nostro pranzo. Proseguiamo per la valle di Gomeda, dove troveremo la chiesa di Elena e
Costantino, la chiesa di San Basilio e altre testimonianze dell’antica cultura greca che permeava
questo territorio. La tappa successiva sarà Avanos, adagiata sul Fiume Rosso, famosa per la
produzione di ceramiche, grazie all’argilla del suo fiume. Visita del mercato locale, con i suoi oggetti
di terracotta, e di una manifattura di tappeti, per scoprire i segreti di questa antica arte.
Prima di rientrare a Urgup ci fermeremo al Caravanserraglio di Sarihan costruito nel XIII secolo.
Questi grandi ostelli-magazzini-fortezze ospitavano coloro che percorrevano le piste delle
carovane. Avremo l’occasione di assistere, nelle vecchie sale, ad uno spettacolo di Dervisci
danzanti, una delle espressioni più note della cultura Sufi nell’impero Ottomano.

NB: all’alba di questa giornata, chi lo desidera, potrà partecipare al volo in mongolfiera, per
ammirare il paesaggio dall’alto (attività opzionale non inclusa nel programma– da 270 euro)

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Giorno 6

Cappadocia

Partenza per la valle di Ihlara, un canyon scavato nella roccia vulcanica dal fiume Melendiz. Rosse
pareti verticali delimitano uno spazio isolato dove la vegetazione cresce rigogliosa. Scendiamo i
quasi 300 gradini che ci separano dal fondo valle, per poi camminare su un sentiero pianeggiante
per circa un’ora e mezza. Nelle falesie rocciose si trovano anche qui numerose chiese rupestri, ma il
vero spettacolo è la natura: una pista serpeggiante, il canto degli uccelli, i fondali di pietra e i
bagliori del sole sulle acque placide del piccolo corso d’acqua. Nel pomeriggio torniamo verso la
Cappadocia centrale dove, chi vorrà, potrà camminare con la guida alla scoperta di un altro dei
luoghi simbolo di questa regione: la valle delle Rose, un altro canyon dove la natura ha giocato con
le forme e i colori. La valle, di cui noi percorreremo solo un tratto, prosegue fino al villaggio di
Cavusin, fra creste, pareti e gli immancabili camini delle fate. Rientro in hotel.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante

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Giorno 7

Cappadocia- Gaziantep

Partenza per il lungo percorso che ci porta a Gaziantep. Ci inoltriamo quindi nel cuore
dell’Anatolia, una serie di aridi altipiani che si interrompono ai piedi dei Monti Tauri. Arrivo alla
nostra meta nel primo pomeriggio, un’antica città stretta intorno alla sua fortezza e al suo caotico
mercato. Qui visiteremo il nuovissimo Museo dei Mosaici di Zeugma. La sua storia inizia poco più di
vent’anni fa, quando il governo turco decise di costruire una nuova diga sul fiume Eufrate. L’antica
città di Zeugma era destinata ad essere in parte sepolta dalle acque. Una campagna di scavo
straordinaria permise di esplorare il sito e scoprire una serie di mosaici romani di splendida fattura.
Ora quei mosaici, con i loro colori brillanti, sono esposti nei tre piani di questo museo inaugurato
nel 2015. Le più famose storie della mitologia prendono vita grazie alle minuscole tesserine di
pasta vitrea rimaste sepolte per quasi duemila anni. Vedremo Zeus rapire Europa (il soggetto era
evidentemente di moda, ne abbiamo esempi da case diverse), la ninfa Partenope prima di partire
per l’Italia, Achille, Ercole e tanti altri. L’immagine più celebre è però lo sguardo sfuggente e pieno
di pathos, proveniente da un piccolo frammento che ritrae solo il volto di una giovane fanciulla: è
“la ragazza zingara”, simbolo del museo e di tutta la città. Al termine sistemazione in hotel.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante

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Giorno 8

Gaziantep- Halfeti- Khata

Dopo colazione proseguiamo in direzione est, verso la valle del fiume Eufrate. La nostra prima
sosta sarà proprio alle rovine di Zeugma. Come sappiamo, parte dell’antica polis è oggi sotto le
acque del lago, ma gli scavi degli anni ultimi hanno svelato altre lussuose ville con alcuni nuovi
mosaici: il più bello quello delle Muse, dove le nove dee delle arti sono ritratte in una ricca cornice.
Seguiamo il corso dell’Eufrate verso monte, fino al distretto di Halfeti dove proseguiremo la nostra
visita a bordo di una piccola barca. Il vecchio villaggio, con le sue case ottomane disposte lungo le
scarpate della collina che si ergeva sul fiume è oggi in parte sommerso dalle acque. In mezzo alla
corrente si leva un minareto, una delle poche parti degli antichi edifici ad emergere. Sempre con la
barca raggiungeremo una stretta penisola a strapiombo sul fiume: è la fortezza di Rumkale, il
“castello dei Romani”, costruita in questo luogo strategico per controllare i confini dell’impero. Al
termine delle visite raggiungiamo la cittadina di Khata, che sarà la nostra base per la visita della
montagna l’indomani. Sistemazione in hotel.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante

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Giorno 9

Khata- Nemrut Dagi- Sanliurfa

La zona che circonda la città di Khata era il regno di Commagene, un piccolo regno cliente durante
l’epoca romana. Sulla cima della montagna più alta della zona, il Nemrut Dagi, 2150m s.l.m.,
Antioco I, signore di queste terre, fece erigere un mausoleo stupefacente: un tumulo alto 50 metri
con due terrazze monumentali. La posizione e le intemperie hanno infuriato sull’antica costruzione
ed oggi le imponenti statue, alte fino a 9 metri, sono state decapitate. Le colossali teste di Zeus,
Apollo e delle altre divinità giacciono a terra, fra i resti del santuario. Prima di salire sulla
montagna alla tomba di Antioco, incontreremo alcune rovine sparse in quest’area semidesertica. Ci
fermeremo al tumulo di Karakus, dove era sepolta la moglie del nostro sovrano. Della ricca
decorazione che circondava anche questa sepoltura, rimane una colonna sormontata da un’aquila
solitaria. Non lontano si trova anche un ponte romano, fatto costruire dagli imperatori Settimio
Severo e Caracalla per scavalcare le acque dell’Eufrate. Quando scenderemo dal Nemrut Dagi ci fermeremo anche per ammirare una delle dighe più importanti della Turchia, la Diga di Ataturk. Il
viaggio prosegue fino alla città santa di Sanliurfa, dove pernotteremo per due consecutive.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante

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Giorno 10

Sanliurfa- Gobekli Tepe- Sanliurfa

Sanliurfa, l’antica Edessa dei crociati, è conosciuta come la “Città dei profeti” per aver dato i natali
ad Abramo e Giobbe. Nel cuore della vecchia città, fra le strette vie del bazar e la severa fortezza
appollaiata sulla collina, si trova il santuario dedicato proprio ad Abramo, antica meta di
pellegrinaggi: una vasca sacra, circondata da un grande giardino, da eleganti portici e dalle cupole
tonde delle moschee dei sultani. Dopo aver esplorato la città raggiungiamo le colline poco distanti
per ammirare il sito megalitico di Gobekli Tepe, una delle scoperte archeologiche più importanti di
sempre. Un santuario neolitico costruito probabilmente nel X millennio a.C., almeno 5000 mila
anni prima delle Piramidi egizie o di Stonehenge. Si tratta delle più antiche costruzioni mai
realizzate dall’uomo: grandi circoli di enormi megaliti di pietra, alti anche 6 metri e pesanti fino a
15 tonnellate. Per ora sono stati scavati circa 8 circoli e molti dei monoliti hanno rivelato
sorprendenti sculture di animali selvatici. Scoperto nel 1995, Gobekli Tepe è stato aperto al
pubblico solo nel 2019. Al termine riusciremo ad affacciarci anche allo scavo di Karahan Tepe, in
cui i lavori sono iniziati solo nel 2020. E’ un sito gemello che ha già rivelato 250 monoliti alcuni dei
quali le stesse raffigurazioni di animali. Sulla strada del ritorno ci fermeremo ad Harran, altro luogo
antichissimo, già citato nelle tavolette di Ebla nel III millennio a.C.. Della vecchia città sono rimaste
oggi solo poche rovine, ma nel villaggio che le circonda è ancora possibile vedere alcune delle antiche case coniche in argilla tipiche della regione, che sembrano tanti piccoli alveari. Rientro a
Sanliurfa.
Colazione e cena in hotel. Pranzo in ristorante

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Giorno 11

Sanliurfa- Italia

Prima di lasciare la città visiteremo il nuovissimo museo archeologico. In questa moderna
istituzione vedremo i reperti trovati dagli archeologi a Gobekli Tepe, una finestra su di un mondo
lontanissimo e ancora oggi poco conosciuto. Al termine, trasferimento in aeroporto e imbarco sul
volo con scalo per Milano o Roma. Arrivo in serata.
Colazione in hotel.

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Piero Pasini: Di Venezia, ha un Dottorato di Ricerca in Storia e un tesserino da giornalista in tasca. Dopo vari lavori e una breve carriera universitaria, durante la quale ha intessuto rapporti con università italiane e straniere, ha deciso di dedicarsi ai viaggi e a raccontarli. Sono iniziate così le collaborazioni con riviste di divulgazione culturale e di viaggi e dal 2005 scrive guide per l’editore Lonely Planet, per il quale finora ha firmato 20 titoli. Dal momento che crede che la parte più bella di un viaggio sia la scoperta, ha scelto di collaborare con Shiruq, condividendone gli obiettivi e lo spirito.


Direzione Tecnica: Shiruq – VIAGGI CULTURALI by Mappamondo – Via Luigi Razza 8, 20124 Milano – Viale Regina Margherita 270, 00198 Roma

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