Cocktail antiossidanti, a cosa servono e perché sceglierli
La bella stagione è arrivata e come sempre porta con sé la voglia di godersi a pieno le lunghe giornate di sole. Gli aperitivi con gli amici si fanno più frequenti e le cene in terrazza non possono mancare.
Bere bene è più che mai importante in questo momento dell’anno.
Il nostro corpo si abitua molto lentamente alle alte temperature, trovare qualcosa che oltre ad essere buono sia sano e dissetante è fondamentale. D’estate ci esponiamo maggiormente ai raggi ultravioletti e questo può causare una produzione eccessiva di radicali liberi. Il danno principale che le sostanze in questione sono in grado di causare all’organismo umano è un invecchiamento precoce perché danneggiano il DNA e le membrane cellulari. I radicali liberi si possono combattere in modo efficace grazie agli antiossidanti che si trovano in moltissimi alimenti, in particolare nella frutta e nella verdura. Antiossidanti naturali sono quindi: uva, more, pompelmo, fragole, mele, pesche, banane, pere ma anche pomodori, sedano e tanti altri prodotti che la natura ci offre.
Noi vi proponiamo dei cocktail estivi con alcuni di questi ingredienti, da preparare a casa o da gustare nel vostro bar di fiducia.
Bellini: le pesche alleate dei nostri occhi
Inventato nel 1948 da Giuseppe Cipriani all’Harry’s Bar di Venezia in occasione di una mostra del pittore Giovanni Bellini, è un classico aperitivo estivo. La preparazione è facile e veloce, proprio per questo è ottimo anche se fatto in casa. Gli ingredienti sono due: 3cl di nettare di pesca bianca e 7 cl di prosecco o metodo classico. Il Bellini perfetto è fatto con pesche a pasta bianca, molto mature. Nel libro “C’era una vodka” Sapo Matteucci suggerisce di spremere le pesche senza frullarle e versare nel bicchiere prima di tutto il prosecco ghiacciato. Se volete dare un colore particolare alla vostra creazione e renderla ancora più antiossidante, potete aggiungere dei frutti rossi frullati a piacere.
Sangria: quando la frutta è un ottimo ingrediente
Lei è la regina delle feste in giardino. Si beve dai 18 anni in su. Dalle celebrazioni per la laurea ai party privati in piscina.
Semplice da realizzare al suo interno non ci sono solo frutti antiossidanti ma anche un altro prezioso alleato per il nostro benessere che vanta proprietà antisettiche e disinfettanti: la cannella.
La sua origine si perde nella notte dei tempi c’è chi sostiene che sia stata inventata in Spagna per riuscire a conservare e a trasportare la frutta di stagione. Dove c’è vino, si sa, ci sono anche i marinai. Alcuni scritti del ‘700 raccontano di un’antenata della Sangria nata dalla fantasia di alcuni marinai a cui era stato vietato di bere rhum bianco puro. Per aggirare tale imposizione avrebbero così inventato la sangria. Di assolutamente certo non ci sono nemmeno gli ingredienti, ogni regione spagnola ha il suo modo di farla. Il nostro consiglio è di versare un litro di vino di alta gradazione, come un buon cannonau sardo, in una bacinella abbastanza capiente. Aggiungete il succo filtrato di mezzo limone, il succo filtrato di una arancia, un bicchiere di rhum bianco, 3 cucchiai di zucchero di canna, cannella a piacere e frutta a pezzi: uva, mela, pesca e kiwi. Lasciate macerare dalle 6 alle 12 ore e servite fredda da frigorifero. Se dovesse avanzare … mai sprecare! Filtrate la Sangria in modo che la frutta non rimanga ulteriormente a macerare nel vino e versatela in una caraffa che potrete lasciare in frigorifero per un paio di giorni al massimo.
Mario e la conserva: l’amico pomodoro protegge il cuore
Sulle rive del po’, a Torino, si trova Salvatore Romano dietro al bancone di un bar dove prendono vita cocktail affascinati.
Vedendolo all’opera sembra di osservare un piccolo chimico. Interessantissimo il suo “Mario e La conserva”.
Di ispirazione gastronomica, il suo più diretto antenato potrebbe essere un classico bloody mary.
Noi vi sveliamo gli ingredienti e il procedimento perché a prima vista può sembrare facile da realizzare, ma il consiglio è di provare l’originale fatto direttamente dalle mani del suo inventore. In un mixing glass mettete un mix di erbe aromatiche (salvia, timo, rosmarino, basilico) e pestatele leggermente. Poi unite 10 cl tra succo e passata di pomodoro, 5 cl di vodka italiana biologica, un cucchiaio di salsa Rubra, 2 cucchiai di fondo bruno, il succo di mezzo limone, sale di sedano e peperoncino. Raffreddate con il ghiaccio. Mescolate e filtrate il tutto in un bicchiere.
Spring Collins: per drenare con il pompelmo
Se si parla di cocktail è impossibile non citare il famoso “Jerry Thomas”. Un piccolo club nel centro di Roma, noto per essere stato il primo “Secret Bar” italiano. Nel 2011, nel menù stagionale, è apparso un cocktail speciale lo “Spring Collins”, una versione rivisitata del famosissimo “Tom Collins”. Gli ingredienti sono: 45 ml di London Dry Gin, 20 ml di succo di limone, 10 ml di suco di pompelmo rosa, 20 ml di cordiale ai fiori di sambuco e camomilla, un goccio di angostura e un goccio di bitter al bergamotto. Per realizzarlo vanno versati tutti gli ingredienti in uno shaker che avrete precedentemente riempito con ghiaccio a cubetti. Shakerate per 10 secondi. Se volete un gin particolare potete scegliere proprio quello prodotto dal Jerry Thomas: il gin del professore. Filtrate il tutto direttamente nel bicchiere di servizio con cubetti di ghiaccio e soda a piacere. Dietro al cocktail originale, lo Spring Collins, c’è una storia avvolta nel mistero. Nel 1891, anno della nascita di questo cocktail, i giornali inglesi e quelli americani se ne contendevano la paternità. Secondo alcune fonti il Tom Collins ha avuto origine da uno scherzo che era molto popolare a New York già nel 1874. I barman per liberarsi dei clienti molesti o alticci dicevano alla persona indesiderata che un certo “Tom Collins” stava girando di bar in bar dicendo calunnie nei suoi confronti. A quel punto il cliente si recava in un altro bar in cerca di Tom Collins e il barman gli proponeva l’ennesimo cocktail.
Grapefruit cooler: l’uva supporta la pelle
Fresco e dissetante, l’ingrediente principale di questo cocktail estivo è la regina degli antiossidanti: l’uva. Facile da realizzare, vi farà fare bella figura con i vostri invitati. Pestate sei acini di uva in uno shaker, aggiungete il succo spremuto di mezzo limone, un cucchiaino di nettare di agave, 5 cl di vino bianco, 2 cl di wodka di uva e alcuni cubetti di ghiaccio. Shakerare e poi filtrare in un bicchiere.
Vi abbiamo dato solo qualche consiglio, ma voi … di che cocktail siete?
Vuoi commentare l’articolo? Iscriviti alla community e partecipa alla discussione.
Cocooners è una community che aggrega persone appassionate, piene di interessi e gratitudine nei confronti della vita, per offrire loro esperienze di socialità e risorse per vivere al meglio.