Volatilità dei mercati: cos'è e come gestirla
Nel corso del tempo i mercati finanziari possono salire, scendere oppure restare stabili. Proprio per questo, quando si parla di investimenti non si riesce ad avere la totale sicurezza della direzione in cui si muoveranno effettivamente i mercati e quali saranno le loro fluttuazioni future. Il loro andamento è infatti incerto e prevederlo in modo preciso non è mai del tutto possibile: neanche le analisi tecniche per il trading portano a risultati esatti, visto che le condizioni previste possono essere nella realtà dei fatti poi differenti. Pertanto, è necessario ricorrere a delle strategie per proteggersi da eventuali cambiamenti repentini del mercato: in questo scenario un importante punto di riferimento è rappresentato dalla volatilità dei mercati, metro di misura dell’incertezza alla quale sono soggetti gli asset finanziari.
Per coloro che investono oppure si stanno approcciando a questo mondo, si tratta di un concetto essenziale da tenere ben in considerazione, che permette di apprendere il livello di rischio degli strumenti nei quali si investe, aiutandoci così a capire quale asset sia più conveniente in un determinato momento. La volatilità varia molto a seconda dello strumento finanziario di riferimento: per esempio, le obbligazioni sono meno volatili delle azioni, con le prime che presentano mediamente una volatilità nel lungo termine del 4%, mentre per le seconde del 20%. I fondi di investimento rappresentano uno degli asset finanziari meno volatili in assoluto.
Come si misura la volatilità?
La volatilità viene individuata mediante un calcolo matematico basato sullo scarto quadratico della variazione di prezzo rispetto alla media del periodo: ricavato questo risultato, più è elevato più significa che le oscillazioni sono forti e si parla quindi di alta volatilità, mentre, al contrario, quando le variazioni rimangono vicino alla media allora la volatilità sarà contenuta.
Per quanto riguarda i fattori considerati nel calcolo della volatilità questi riguardano prettamente movimenti di mercato dettati da una serie di elementi. Tra questi rientrano la situazione macroeconomica del momento, come l’inflazione, le politiche monetarie e la crescita economica, e aspetti finanziari, quali l’andamento dei settori e le reazioni degli operatori in base al quadro geopolitico di un determinato periodo. Spesso la volatilità è dettata da eventi non attesi, tra i quali le guerre, le crisi o i fallimenti di aziende, situazioni che tendenzialmente hanno un impatto sul breve termine. Dall’altro lato, è determinata anche da eventi attesi, come per esempio in seguito a comunicazioni di dati economici di stati oppure aziende, decisioni di banche centrali ed elezioni politiche, che hanno un effetto sul lungo termine. La volatilità si distingue in diverse tipologie quali quella storica, con cui ottenere la variazione di rendimento in riferimento a un mercato e al periodo (misurata basandosi sulla serie storica dei rendimenti), e la volatilità attesa, che rappresenta una stima della volatilità futura di uno strumento finanziario.
Volatilità dei mercati: come gestirla
Quando si investe nei mercati finanziari, ci si trova ad affrontare sfide e momenti di turbolenza, come è normale che sia. Lungo il percorso di investimento la volatilità è una componente da tenere in considerazione, grazie alla quale conoscere il rendimento di uno strumento finanziario e la sua percentuale di rischio, tenendo conto che più la volatilità è alta più l’operazione è rischiosa, ma al contempo potenzialmente più redditizia. Nel momento in cui i mercati fluttuano e la volatilità si fa sentire è importante mantenere la calma e ricorrere a determinate strategie per gestire e fronteggiare questa situazione al meglio. Tra queste rientra il non vendere subito i propri investimenti quando il mercato scende: una scelta simile ci porterebbe da una perdita temporanea a una definitiva. Prima di agire in qualsiasi modo è fondamentale fermarsi a riflettere, analizzando le prospettive del mercato nel prossimo futuro e i nostri obiettivi finanziari.
Nel momento in cui si investe è sempre bene avere una visione a lungo termine, sapendo che una fluttuazione del mercato in discesa è spesso seguita da una fase di rialzo. Inoltre, quando i valori scendono oltre il 20%, ovvero la fase del mercato bear, si tratta di un periodo di transizione tendenzialmente più breve rispetto a quando si verifica una fase in rialzo, corrispondente ai mercati in fase bull. Per affrontare la volatilità è necessario valutare con attenzione il proprio livello di tolleranza al rischio, cercando di essere consapevoli della propria capacità di gestire emotivamente le fluttuazioni. Altro aspetto da tenere in conto è la capacità di rischio, ovvero la propria abilità finanziaria di fronteggiare una perdita senza mettere a repentaglio gli obiettivi prefissati.
Altre strategie per affrontare la volatilità dei mercati
Un’altra via per fronteggiare le fluttuazioni del mercato è quella di possedere un portafoglio di asset diversificato, scegliendone diversi in modo equilibrato per ridurre così eventuali danni e perdite. In quest’ottica risulta cruciale di tanto in tanto fare il punto della situazione, riequilibrando il proprio portafoglio investendo negli strumenti sottopesati e vendendo quelli sovrapesati: questa operazione non va svolta, però, di sovente per non ritrovarsi a sostenere le commissioni delle transazioni.
La propria asset allocation, ovvero il mix di portafoglio tra liquidità, obbligazioni e azioni, determina sia il potenziale rendimento dei propri investimenti, ma anche le oscillazioni del loro valore. Il portafoglio dovrebbe adattarsi alla situazione finanziaria di ciascuno e ai suoi obiettivi, in modo tale che sia sostenibile a prescindere dalle contingenze del mercato. In questo contesto è bene tenere in conto come il market timing, ovvero comprare e vendere cercando di indovinare come andrà il mercato, non è una strategia ottimale e non rappresenta un investimento, ma più una scommessa che porta con sé margini di errore piuttosto elevati. Inoltre è importante considerare che quando i prezzi del mercato scendono questo rappresenta un’opportunità per acquistare a prezzi contenuti titoli di aziende oppure fondi di investimento di valore che possiedono un rendimento elevato.
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