Truffe online: come riconoscerle e quali sono le più diffuse
Le truffe online non colpiscono solo le aziende, bensì anche tante persone: ecco quali sono quelle più comuni e tutti i consigli utili per riconoscerle più facilmente ed evitarle.
Le truffe online più diffuse: i nomi e gli esempi classici
Sin dall’avvento dell’era digitale, i cyber criminali si sono ingegnati per portare a termine truffe online più o meno grandi, ponendo delle sfide non indifferenti per quanto riguarda la sicurezza degli utenti nella dimensione digitale. Anche l’avvento dell’intelligenza artificiale porta con sé un miglioramento del livello qualitativo delle attività criminali online, tramite la cosiddetta ingegneria sociale. Per cercare di trarre sempre il meglio dal mondo connesso, che è indubbiamente ricco di opportunità, dobbiamo però imparare a conoscere i nomi delle truffe online più note ed imparare a difenderci di conseguenza. Nelle prossime righe, ecco quali sono le attività truffaldine digital tra le più diffuse nel web.
I codici di verifica a 6 cifre di WhatsApp
Di solito, questa truffa online prevede l’invio di un messaggio in cui viene chiesto di rimandare un codice a 6 cifre che è stato inviato per sbagliato dal mittente (che sembra uno dei nostri contatti). Il truffatore di turno deve comunque aver potuto reperire il nostro numero da qualche parte, sfruttandolo per cercare di fare il login su WhatsApp. La vittima del raggiro riceve il famoso codice richiesto (che la stessa piattaforma di messaggistica suggerisce di non condividere mai). In caso contrario, stiamo consegnando nelle mani del cyber criminale il fattore di doppia autenticazione di cui ha bisogno per impadronirsi del nostro account.
Il phishing, la truffa online per eccellenza
Con messaggi che imitano più o meno in modo accurato le comunicazioni di un mittente credibile, come un’istituzione o una banca presso la quale abbiamo un account, ci vengono chiesti i dati di accesso del nostro utente (o altre informazioni importanti). In questo caso, ricordiamoci che le aziende e le autorità non chiedono mai – soprattutto con messaggi che fanno leva sull’urgenza – queste informazioni tramite e-mail, SMS o telefono. In questi casi, possiamo inoltrare i messaggi incriminati alla polizia postale, senza ovviamente interagire con eventuali link presenti al loro interno.
Il prelevamento (inesistente) di denaro dall’account PayPal
Anche in questo caso, i cyber criminali fanno leva sulle nostre paure e, meglio, sul timore che qualcuno possa aver fatto un login non autorizzato nel nostro account PayPal. Nel solito messaggio che ci viene inviato dal truffatore, troviamo un link che ci invita a compilare qualche modulo online o a compiere qualche altro tipo di azione simile per rimediare. Non cadiamo mai in questo tranello, altrimenti consegniamo anche in questo caso le nostre credenziali in mano ai criminali.
I falsi avvisi di contravvenzione
Un’altra casistica di truffa online abbastanza diffusa è quella delle finte notifiche di multe che avremmo preso in mezzo alla strada. La truffa online, in questi casi, prevede la clonazione abbastanza fedele del portale delle forze dell’ordine dal quale dovrebbe provenire il (falso) avviso di contravvenzione. La notifica, talvolta addirittura con QR code, rimanda ovviamente sul portale truffaldino per andare a pagare la multa. Anche qui, non prendiamo mai sul serio delle comunicazioni fin troppo informali che ci giungono da mittenti che, invece, sono chiamati ad adottare un preciso modus operandi per entrare in contatto con noi (il mittente istituzionale userebbe quantomeno un indirizzo di posta elettronica certificata).
Le opportunità di lavoro fin troppo redditizie e comode
Il tipico online recruitment scam – così è nota in inglese quella che potremmo definire come la truffa del collocamento online – prevede delle offerte di lavoro fin troppo belle per esser vere. In tanti casi, viene però richiesto il pagamento di una piccola somma in anticipo prima di poter cominciare a svolgere l’attività lavorativa. Ed è qui che solitamente casca l’asino…
Le transazioni concluse fuori delle piattaforme di vendita
Un’altra classica truffa online è quella della conclusione delle transazioni di vendita al di fuori delle piattaforme online: in tanti casi, il truffatore chiede di trasmettere informazioni importanti senza sfruttare il canale ordinario previsto dall’intermediario online (ad es. chat interna alla piattaforma, casella di posta elettronica, …). Anche qui, il consiglio è sempre quello di portare a termine le nostre transazioni seguendo le procedure tipiche suggerite dai gestori dei portali.
I mitici pacchi non reclamati che si possono ritirare per 2 euro
Questa truffa online fa leva sulla credibilità dei mittenti, come per esempio Amazon, il cui nome è stato già adoperato da truffatori online per proporre ad esempio l’acquisto di pacchi non ritirati al costo di 2 euro. Il cosiddetto brushing è un fenomeno che sfrutta i nomi di aziende online affermate, le quali, sulle pagine dei loro siti ufficiali, mettono ben in guardia gli utenti dall’aderire a questo genere di promozioni (spesso anche pubblicizzate sui social media) che sono appunto condotte da cyber criminali. I mittenti dei messaggi, cliccando su link che rinviano a siti clonati, sono invitati a portare a termine la procedura di pagamento online (dove ovviamente le loro credenziali vengono rubate per poi prosciugare il conto dell’ignaro utente).
Truffe online: come recuperare i soldi
A seconda delle truffe online, il recupero dei nostri soldi può risultare più o meno complicato, tenendo conto che si rende necessaria un’attività investigativa da parte delle forze dell’ordine. Alcune compagnie assicurative offrono delle specifiche polizze per proteggersi dai rischi della cyber criminalità, mentre gli istituti finanziari sono sempre più attenti nell’attività di contrasto dei vari reati compiuti online che riguardano l’abuso di conti e carte dei loro clienti. Il suggerimento è sempre quello di prendere contatto al più presto possibile con la banca o l’emittente della carta, segnalando quanto accaduto e domandando che le transazioni vengano annullate. Nel caso di alcuni circuiti di pagamento elettronico che fungono da intermediari (ad es. PayPal) è possibile chiedere il rimborso tramite il proprio account.
Come e dove denunciare le truffe online
Se siamo stati vittima di una delle tante truffe online e ci chiediamo che cosa fare, non desistiamo dall’intento di segnalare l’attività criminale alle forze dell’ordine. In questi casi, possiamo rivolgerci alla polizia postale, tanto online quanto nelle sedi fisiche, presentando una querela o denuncia di quanto è successo. Anche nel caso in cui non fossimo stati raggirati, potremmo per dovere civico segnalare le attività e i tentativi truffaldini tramite il portale ufficiale della polizia postale, dove è disponibile un modulo per contattare le forze dell’ordine. In questo caso, si tratta quindi di una semplice segnalazione e non già di una denuncia o querela. Ricordiamoci sempre che ognuno di noi può dare il suo piccolo contributo per aiutare a mantenere il mondo digitale un ambiente più sicuro per tutti!
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