Tipologia di cappelli: tutti i nomi che devi conoscere
Il cappello è uno degli accessori più apprezzati. Indossabile indistintamente dall’uomo e dalla donna, e, pertanto, caratterizzato da forme e colori differenti, l’accessorio si contraddistingue per la sua capacità nel garantire un tocco di originalità alle persone che ne fanno uso.
Il mondo della moda è permeato in profondità dalla presenza dei cappelli, oggetti che, anno dopo anno, vengono presentati sulle passerelle di tutto il mondo, arricchendo le silhouette e le combinazioni stilistiche prodotte dai professionisti del settore.
Un cambiamento rilevante, nell’uso del cappello, è derivato dalla diffusione della moda streetwear, anch’essa divenuta in grado di riempire le passerelle. Le forme dell’accessorio sono state modificate, ed oggi si tende a mescolare moda urban e classicità, dando vita a contaminazioni uniche, originali, in grado di attirare l’attenzione.
Già, ma quanti sono i modelli di cappelli presenti nel settore dell’abbigliamento? E in che modo abbinarli con sapienza per vestirsi a 50 anni in modo semplice ma originale?
A ben pensarci, il mondo della moda è letteralmente “invaso” da modelli differenti, cappelli e cappellini in grado di mescolarsi a berretti, visiere e tante altre tipologie dell’accessorio di nostro interesse.
Analizzarli tutti nel dettaglio, uno dopo l’altro, non è affatto cosa semplice, ma è ugualmente possibile redigere una lista e, poco a poco, sondare i vari modelli con maggiore precisione.
Procediamo.
Il basco
Partiamo dal basco, un cappello dalle forme morbide e caratterizzato da una peculiarità non indifferente: può essere adattato e prodotto in un’ampia gamma di materiali differenti.
Si tratta di un aspetto da non sottovalutare, specie se si considera che non tutti i cappelli possono essere realizzati con i materiali desiderati, per una semplice questione di adattabilità alle forme finali.
Tra i modelli più noti del basco, troviamo senza dubbio quello in lana. Logico pensare, dunque, che il cappello qui descritto risulti più adatto per un uso in inverno, oltre che a ridosso della primavera, quando il freddo potrebbe ancora pungere in orario mattutino.
Notevoli le possibilità in termini di abbinamento: il basco può essere adattato con semplicità a un abbigliamento casual, tenendo sempre in considerazione che, in virtù della sua composizione, rimane un accessorio elegante e raffinato, da adoperare con completi che perseguano uno stile ricercato.
Il borsalino
È forse il cappello più classico in assoluto, tra i più iconici e i più noti per via della sua forma e della sua semplicità. Ciò lo rende perfetto per scegliere il look ideale da optare per vestirsi a 60 anni, individuando gli indumenti ideali per non sfigurare mai.
Utilizzato per la creazione di outfit classici, dallo stile elegante e senza tempo, negli ultimi anni il borsalino è stato oggetto di… diverse rivisitazioni.
Già, perché, pur vantando una classicità piuttosto evidente, il cappello può essere adoperato come un elemento di contrasto, andando a raffrontarsi con dei capi dallo stile casual.
A proposito delle sue caratteristiche, va fatta una precisazione doverosa: nel caso in cui il cappello disponga di una tesa da 6 centimetri, allora si è di fronte a un borsalino vero e proprio; di contro, qualora la sua tesa misuri 8 centimetri, si è di fronte a una “fedora”, nome tecnico effettivo dell’accessorio in questione.
Il cappello da baseball
Il cappello da baseball ha conosciuto il suo successo negli ultimi decenni. Stiamo parlando di un oggetto semplicissimo, dotato di corona e visiera, senza particolari fronzoli.
Cosa lo ha reso tanto famoso e apprezzato? Forse, proprio la sua semplicità.
I cappelli da baseball sono dotati di una forma accattivante, e vantano un’identità fortemente sportiva. Questo li rende perfetti per arricchire lo stile casual, e non solo: se usati con sapienza, non si esclude un utilizzo con dei capi più eleganti, purché senza strafare.
L’emersione dei baseball cap è dovuta alla diffusione capillare dello streetwear, apprezzato anche da personaggi noti, a loro volta in grado di influenzare il gusto del grande pubblico.
La particolarità più in evidenza dei cappelli da baseball? Senza dubbio, il fatto di poter essere abbelliti con loghi, frasi, colorazioni e tanto altro, sfruttando la grandezza della corona e la sua nota rigidità.
Il colbacco
Caldo ed avvolgente, oltre che facilmente riconoscibile, il colbacco è tra i più noti copricapo dell’inverno. È costituito da una spessa imbottitura, realizzata generalmente in pelo, al fine di garantire calore al cranio dell’indossatrice.
Utilizzabile in maniera indifferente in look sportivi o eleganti, il colbacco ricopre anche le orecchie dell’utente, vantando degli elementi laterali in grado di scendere verso il basso oltre la corona.
A proposito della dimensione, un colbacco standard si presenta già di per sé particolarmente “ingombrante”, ma sempre comodo e leggero, senza che la testa possa patirne l’utilizzo. Oggi, però, vanno di moda dei modelli più grandi, di dimensioni notevoli, anche in grado di contrastare con degli indumenti stretch, aderenti, capaci di seguire la silhouette dell’indossatrice.
Il beanie
Rimaniamo in inverno, soffermandoci sulle caratteristiche del beanie, un cappello che, nella nostra lingua, potremmo semplicemente definire “berretto”.
Il beanie non è altro che un cappello invernale, o autunnale, purché le temperature della mezza stagione risultino abbastanza basse da consentire l’utilizzo dell’accessorio.
Stiamo pur sempre parlando di un berretto che, di fatto, può essere realizzato in cotone, cashmere o lana, e che pertanto è in grado di proteggere il capo dal grande freddo.
Il suo utilizzo è variegato. Vanta forme semplici e accostabili ad outfit differenti, senza particolari limitazioni.
Da evidenziare, tra le altre cose, che negli ultimi anni si è assistito a parziali rivisitazioni del cappellino, con il beanie che è stato letteralmente arricchito di elementi accessori, decorazioni e quant’altro, piccoli ed originali innesti capaci di “trasformare” il berretto, rendendolo più vicino ai propri gusti personali.
Il cappello da barca (o “boater hat”)
Cappello da barca, di paglia o boater hat: lo si chiami come si vuole. Stiamo parlando – per semplicità – del comunissimo cappello in paglia, dotato di una forma simile a quella del borsalino.
Cosa lo distingue dal più noto cappello classico? Il materiale che lo compone, ovviamente.
Come si può intuire dal nome del copricapo, il cappello di paglia è costituito da… paglia. Si tratta di un materiale leggero e adatto per le temperature estive, quando il caldo renderebbe fastidioso il cotone, ad esempio.
Dal canto suo, il cappello in paglia è in grado di coprire il capo dall’incidenza dei raggi solari, e al tempo stesso favorire il passaggio dell’aria. Tra le varie pieghe della sua struttura, infatti, non mancano delle aree libere, utili per facilitare l’ingresso del vento.
In anni recenti si è vista l’introduzione di boater hat realizzati in lana, e dunque utilizzabili durante l’inverno. Si tratta di una versione meno nota, ma comunque interessante, del celebre cappello estivo, da poter sfoggiare con un abbigliamento casual e senza particolari pretese.
Il cappello alla pescatora
È noto ai più come “cappello alla pescatora“, o “alla pescatore”. Stiamo parlando del bucket hat, letteralmente “cappello a secchio”, dalla particolare forma dell’accessorio.
Il cappello presenta una forma che, a tutti gli effetti, ricorda quella di un secchio, da cui il nome del modello qui esaminato.
Come altri modelli, anche questo ha conosciuto un certo successo in seguito alla diffusione nel mondo urban, per poi essere stato adoperato, e integrato con efficacia, nelle sfilate dell’alta moda.
Il cappello alla pescatora è concepito generalmente con materiale tecnico, impermeabile e piuttosto leggero. Può essere considerato un accessorio anni ’90, ma che, grazie alla lungimiranza degli addetti del settore, è stato reintrodotto con efficacia in anni recenti.
Il cloche
La forma del cloche, sebbene più morbida e delicata, ricorda in tutto per tutto quella del bucket hat. In questo caso, però, ci troviamo di fronte a un oggetto più raffinato, utilizzato almeno un secolo fa dalle donne.
Il cloche ha una corona che si unisce dolcemente a quella che, pur poco evidente, può essere definita una visiera. La composizione del cappello richiama le fome di una campana, calata con dolcezza sul capo dell’indossatrice, e capace di adattarsi con efficacia su outfit eleganti.
In linea generale, il cloche è uno dei cappelli meno comuni tra quelli esaminati sinora, benché più aggraziato di tanti altri. Può essere utilizzato anche per vestirsi a 50 anni in maniera sofisticata, purché si scelgano dei capi adatti a questo particolare cappello secolare.
Il Pamela
Piccola variazione del cappello di paglia.
Abbiamo visto come il boater hat, o cappello da barca, risulti pratico e leggero e, pertanto, utilizzabile durante l’estate. Il Pamela persegue i medesimi obiettivi, presentandosi però come un accessorio dalla tesa piuttosto ampia.
La corona appare anche più ristretta, ma, come riportato in precedenza, è la tesa ad assurgere allo status di elemento più in vista.
L’elemento in questione è l’ideale per tutte coloro che, durante la stagione estiva, preferiscono evitare – per quanto possibile – il contatto con i raggi solari.
A proposito della composizione, il Pamela è realizzato generalmente in paglia. Questo significa che l’unico elemento in grado di distinguere l’accessorio dal boater hat è la tesa stessa.
Le opzioni per individuare il cappello più adatto al proprio stile, dunque, capace di adattarsi al meglio ai propri outfit, non mancano di certo.
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