TFR: bisogna necessariamente attendere la fine del rapporto?
Il TFR è pensato come un accantonamento con funzione di ammortizzatore individuale in caso di inoccupazione. Consiste in una quota dello stipendio annuo pare ad una mensilità (rivalutata annualmente) che il datore di lavoro accantona e va accumulando per conto del lavoratore fino al momento in cui si risolve il rapporto di lavoro.
Pensata in origine per sostituirsi alla volontà e alla capacità dei cittadini di risparmiare per i momenti avversi come, appunto, il caso di disoccupazione, è però ormai considerata una dote maturata durante gli anni lavorativi che può essere destinata a far fronte ad alcune necessità previste dalla legge, purché si tratti di TFR di dipendente privato, oppure può essere convogliata nel fondo pensione per aumentare il montante di risparmio accumulato per integrare il reddito pensionistico.
A questo link trovate tutti i dettagli che per comodità sintetizziamo di seguito.
È già chiarito che purtroppo non esiste tale possibilità per i dipendenti pubblici ancora in attività. O meglio, la legge esiste, ma non esistono i decreti attuativi e pertanto l’INPS non accetta richieste in tal senso di lavoratori del pubblico.
Vediamo quindi chi, come e quando può fare richiesta di anticipo di TFR.
Chi può richiedere un anticipo del TFR?
Lavoratore dipendente con almeno 8 anni di anzianità presso lo stesso datore di lavoro. È però dirimente il fatto che l’azienda in questione non abbia già superato il limite annuo per l’accoglimento delle richieste di anticipazione del TFR nei termini del 10% degli aventi diritto e, comunque, non oltre il 4% dei dipendenti.
Per quali motivi si può richiedere?
Per due ordini di motivi: a) spese mediche per interventi o terapie ritenute urgenti ed importanti per se stessi o per famigliare a carico; b) per acquisto prima casa per sé o per un figlio.
Quanto può venire anticipato sul totale del TFR accumulato fino al momento della richiesta?
Fino al 70%
Quante volte si può fare richiesta di anticipazione sul TFR?
Una sola volta per rapporto di lavoro. La cifra anticipata viene in seguito detratta dal TFR ad esaurimento del rapporto di lavoro, salvo il caso in cui l’anticipazione sia stata richiesta per spese mediche e la salute del lavoratore sia peggiorata (vale anche nel caso di un famigliare a carico) oppure nel caso la richiesta sia stata avanzata per acquisto prima casa per sé e in seguito ne sia necessaria un’altra per acquisto casa per figli, o viceversa.
Andando nei dettagli dell’anticipazione per acquisto prima casa, oggetto di questo approfondimento, la legge prevede che si possa richiedere fino al 70% del TFR accumulato fino al momento della richiesta per:
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acquisto della prima casa per sé o per figlio a carico su cui ricada l’onere dell’acquisto
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acquisto del suolo su cui costruire la prima casa
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costruzione di abitazione prima casa
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riscatto di abitazione già occupata ad altro titolo (es. affitto) ai fini di farla diventare prima casa
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ristrutturazione di abitazione da adibire a prima casa.
Quanto sopra esclude quindi che si possa utilizzare l’anticipazione del TFR per:
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ristrutturare una casa di cui si è già proprietari
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per rimborso di debiti contratti per l’acquisto o per evitarne l’espropriazione
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per acquisto prima casa in costanza di altre proprietà immobiliari residenziali (a titolo di investimento o con finalità di locazione)
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acquisto di una casa non interamente posseduta.
Come viene tassata l’anticipazione sul TFR?
L’anticipazione viene trattata fiscalmente in regime di tassazione separata (quindi non si cumula con i redditi). Anche se pare complicato, non scoraggiatevi. Esiste una formula.
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dividere l’importo del TFR disponibile (massimo 70%) per il numero di anni lavorati fino alla data della richiesta e moltiplicare il risultato per 12: in tal modo si ottiene il reddito annuale di riferimento che chiamiamo X;
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adesso occorre calcolare l’aliquota Irpef media che è uguale al rapporto tra l’imposta calcolata applicando al reddito annuale di riferimento X la rispettiva aliquota Irpef vigente e l’ammontare del reddito annuo di riferimento;
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quella è l’aliquota che va applicata all’imponibile, ovvero la porzione di TFR disponibile, per calcolare il valore netto dell’anticipo.
Come si fa richiesta di anticipazione TFR?
Per richiedere l’anticipo del TFR ci si può affidare a un patronato o scaricare il modulo di richiesta anticipo TFR dal sito INPS.
Si deve quindi inviare modulo con allegata copia dei documenti sotto indicati con raccomandata A/R oppure si può consegnare il tutto a mano al proprio datore di lavoro:
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certificato di residenza in carta semplice,
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fotocopia del rogito per l’acquisto della prima casa o contratto preliminare d’acquisto,
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atto notorio che certifichi che il richiedente non è proprietario di altri immobili.
Se siete quindi lavoratori dipendenti del settore privato e volete acquistare la prima casa per voi stessi o per i vostri figli, sapete cosa fare.
Pronti?
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