Tenori italiani: contemporanei e di sempre
L’Italia è da sempre un Paese conosciuto per la sua grande bellezza che si può apprezzare nelle innumerevoli opere letterarie, nella storia, nelle bontà culinarie e nella dedizione alla musica. E’ noto dire che l’Italia sia un Paese di santi, poeti, navigatori e, aggiungiamo noi, di musicisti e cantanti; da sempre patria del canto tant’è che nella storia ci sono grandissimi artisti che hanno deliziato il pubblico di tutto il mondo con opere e performance rimaste nella memoria collettiva. Soprattutto la lirica è un marchio di fabbrica della tradizione tricolore con tantissimi maestri e tenori diventati vere icone. Si pensi, ad esempio, al grande Enrico Caruso, Mario del Monaco, Luciano Pavarotti e Andrea Bocelli. Il bel canto nazionale sa conquistare, emozionare e coinvolgere e non a caso i nostri tenori si esibiscono nei più importanti teatri, Inghilterra, Russia e Stati Uniti e Francia. Numerosi successi che vogliamo raccontare attraverso le storie dei più importanti tenori italiani.
Luciano Pavarotti
Luciano Pavarotti è stato il più conosciuto e apprezzato tenore degli ultimi anni del Novecento e i primi Duemila. Nato nel 1935 a Modena e scomparso nel 2007, Luciano Pavarotti ha dedicato tutta la sua vita alla lirica facendosi apprezzare per il suo inconfondibile timbro che permetteva di avere un’eleganza suggestiva e una potenza di voce invidiabile. Nella sua incredibile carriera ha venduto oltre 100 milioni di copie di dischi in tutto il mondo e questo lo pone tra i grandissimi big della musica in generale. Ha conquistato numerosi premi durante la sua carriera iniziata nel 1955 e finita nel 2006 per problemi di salute che poi lo portarono alla morte del 2007. Molti lo ricorderanno nel celebre gruppo dei Tre tenori insieme ai colleghi spagnoli Josè Carreras e Placido Domingo. Si è reso protagonista degli spettacoli della manifestazione internazionale Pavarotti and friends dove duettava con grandi artisti di altri generi musicali, allo scopo di raccogliere fondi per offrire supporto alle popolazioni disagiate del mondo con particolare attenzione verso i bambini.
Enrico Caruso
Per molti Enrico Caruso è una leggenda se non una figura mitologica della musica lirica internazionale. Nato a Napoli il 25 febbraio del 1883, molto spesso viene indicato dagli appassionati e dagli studiosi della storia della lirica, come il più grande tenore di tutti i tempi. I suoi primi passi nel mondo della musica arrivarono all’interno del coro della chiesa intorno al 1890. L’inizio della carriera però è attribuibile a un evento abbastanza casuale. Durante una messa per un funerale nella chiesa di Sant’Anna alle Paludi a Napoli, venne notato dal baritono Edoardo Missiano. L’artista riuscì a cogliere subito le potenzialità di quel giovane ragazzo e decise di presentarlo al maestro Guglielmo Vergine per dare lezioni e migliorare la sua capacità di gestire la potente voce. Inizia a esibirsi anche nei teatri di Caserta, di Napoli e di Salerno per poi andare all’estero iniziando dall’Egitto. Nei primi anni del 900 iniziò a incidere i primi dischi e, nel 1903, iniziò la sua straordinaria avventura negli Stati Uniti d’America, sottoscrivendo un contratto con il teatro Metropolitan di New York. Il suo è stato un successo travolgente gli ha permesso di diventare una leggenda della lirica con tantissime performance rimaste nella memoria popolare. Nel 1920 dopo tantissime tournée in tutto il mondo, si vide costretto a fare i conti con problemi di salute che lo portarono a una precoce morte il 2 agosto 1921 nella sua amata Napoli.
Mario del Monaco
Mario Del Monaco è tra i più popolari tenori italiani grazie al suo inconfondibile timbro e alla sua capacità in termini di estensione vocale. È nato a Firenze il 27 luglio del 1915 da papà napoletano che si trovava all’epoca nella città di Firenze per esigenze lavorative e che arrivava e lavorava nel mondo della musica perché svolgeva il ruolo di critico musicale a New York. Sua madre, invece, era di origini siciliane ma da tempo viveva a Firenze. Probabilmente la sua arte viene trasmessa soprattutto dalla mamma, una soprano che lui stesso definisce la sua prima musa. La sua carriera è iniziata nel 1939 e si è conclusa nel 1976, riuscendo a pubblicare complessivamente 46 album di cui 25 in studio. I critici e gli esperti del settore hanno raccontato della sua voce e in particolare del timbro scuro dotato di rara potenza. Sono caratteristiche che lo hanno reso un celebre tenore drammatico anche se ci sono alcune flessioni baritonali. Tra le opere più famose in cui si è proposto e che hanno ottenuto un grandissimo successo, c’è Otello. E’ utile ricordare come Mario Del Monaco si sia anche misurato nel mondo della musica leggera proponendo un LP che gli permise, nel 1975, di ottenere enormi quantitativi di vendita a livello mondiale. Era un disco improntato su grandi classici della canzone napoletana con l’aggiunta di un brano inedito che poi ottenne un incredibile successo: Un amore così grande.
Cecilia Bartoli
Nella stretta cerchia dei grandi tenori italiani che hanno scandito la storia del bel Paese in tutto il mondo, è impossibile non menzionare Cecilia Bartoli. Nata a Roma il 4 giugno del 1966, viene considerata in realtà un mezzosoprano. Anche lei è cresciuta in una famiglia in cui c’era grande predisposizione musicale perché tutte e due i suoi genitori erano dei cantanti lirici e questo le ha permesso di esordire a soli 9 anni con una convincente interpretazione del Pastorello nell’opera Tosca. I suoi virtuosismi, la professionalità e il suo timbro, le hanno consentito di essere apprezzata in tutto il mondo raccogliendo numerosi premi come un disco di platino in Francia. É stata diretta dai più importanti direttori d’orchestra come Daniel Barenboim oppure Nikolaus Harnoncourt. Cecilia Bartoli si è esibita nei più importanti teatri del mondo come il Metropolitan di New York, il Covent Garden di Londra, il Teatro alla Scala di Milano oppure l’Opera di Zurigo. Nel suo repertorio ci sono grandi opere come la Norma di Bellini, West Side Story di Bernstein, Carmen di Bizet, L’elisir d’amore di Donizetti, Don Giovanni di Mozart, il barbiere di Siviglia di Rossini, l’Otello sempre di Rossini e tante altre.
Franco Corelli
L’altro grande tenore italiano che ha fatto la storia della lirica è Franco Corelli il cui vero nome all’anagrafe è Dario Corelli. Nato ad Ancona nel 1921 e scomparso il 9 ottobre del 2003, Franco Corelli è vissuto in una famiglia in cui c’era grande passione per la lirica. Questo, se si va ad analizzare, è un aspetto comune a tutti gli altri grandi tenori italiani. Il nonno di nome Augusto è stato un buon tenore, così come pure i due suoi zii, fratelli del padre. Anche i genitori amavano il canto che praticavano soltanto a livello amatoriale. Nella sua gioventù si dedica alla lirica ma anche allo sport, praticando in maniera importante il nuoto. Lui stesso, in un’intervista, ha raccontato come in realtà questa passione è nata un po’ per caso grazie a un amico con cui ha incominciato, a cantare ascoltando dischi e scoprendo quanto fosse bravo e quanto gli piacesse. Nell’immediato dopoguerra ha iniziato a frequentare la Corale Bellini nella sua stessa città, intraprendendo un percorso virtuoso che poi lo ho portato ad avviare una carriera straordinaria. Il primo grande appuntamento è stato quello del Teatro dell’Opera di Roma in cui debutta con l’opera Giulietta e Romeo di Riccardo Zandonai. Nel 1954 arrivò a esordire alla Scala di Milano mentre nel ’61, come tanti altri grandi tenori italiani, è riuscito a misurarsi nel teatro Metropolitan di New York con Il trovatore. Decise di ritirarsi nel 1981 con l’ultima esibizione a Stoccolma in occasione di un concerto in onore di Birgit Nilsson, a sua volta grande esponente internazionale di musica lirica.
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