Sindrome di Sjögren: sintomi, diagnosi, cura, invalidità
La sindrome di Sjögren è una malattia autoimmune cronica caratterizzata soprattutto da secchezza orale e oculare, anche se può coinvolgere altri organi e apparati, tra cui il sistema nervoso centrale e periferico e le articolazioni. Ne esiste anche un’altra forma, detta secondaria, che si manifesta con segni e sintomi tipici di altre malattie reumatologiche. A essere maggiormente coinvolte da questa sindrome sono le donne tra i trenta e i cinquant’anni.

Che cos’è la sindrome di Sjögren
Classificata come malattia cronica autoimmune, la sindrome di Sjögren si presenta nella maggior parte dei casi nel sesso femminile (parliamo di un 90%), con un picco di incidenza intorno al cinquantesimo anno di età. La malattia in questione colpisce soprattutto le ghiandole esocrine, in particolare quelle lacrimali e salivari, provocando una secchezza fastidiosa e invalidante.
La costante perdita della secrezione ghiandolare è provocata dall’infiltrazione delle ghiandole a secrezione esocrine da parte di alcune cellule del sistema immunitario. La principale conseguenza? La progressiva riduzione della funzione ghiandolare, che comporta un certo numero di fastidi. Chi ne soffre, infatti, lamenta una sensazione di secchezza, che generalmente si manifesta negli occhi e nella bocca. I motivi dietro tale secchezza sono semplici: negli occhi si producono meno lacrime, mentre nella bocca si produce molta meno saliva.
Questa sindrome, che è più comune di quanto si pensi, può essere sia isolata, sia associata ad altre condizioni infiammatorie o autoimmuni. In quest’ultimo caso, ad esempio, si parla spesso di associazioni con malattie come artrite reumatoide, lupus eritematoso sistemico, sclerodermia e altre.
Le cause della sindrome di Sjögren
Parlare di cause della sindrome di Sjögren non è semplice, perché di fatto queste non sono note. Si pensa che alla base di questa patologia ci sia una eziologia multifattoriale, per il concorso di fattori genetici, ambientali e ormonali. Si parla dunque di agenti infettivi che in soggetti geneticamente predisposti potrebbero promuovere l’alterazione strutturale del tessuto ghiandolare, dando campo libero all’agente infiammatorio di farsi strada (e fare danno) alla ghiandola.
I principali sintomi della sindrome di Sjögren
Come si scopre la sindrome di Sjögren? Riconoscerla non è così complesso, dato che a fare da indicatore primario è la secchezza. In ogni caso, questa sindrome si manifesta principalmente con bocca e occhi secchi, ma possono associarsi anche altri sintomi, tutti da tenere sotto controllo. Nel caso della bocca, ad esempio, i pazienti colpiti da Sjögren potrebbero percepire un’alterazione del gusto e aumento di carie e disturbi nella deglutizione. Per quanto riguarda invece gli occhi, oltre alla secchezza costante, possono presentarsi bruciore e visione poco chiara. Insomma, non una situazione particolarmente piacevole, che per questo motivo necessita della giusta osservazione e della giusta cura.
Altri sintomi meno comuni ma da considerare
Accanto ai sintomi più comuni, ce ne sono altri meno frequenti, ma altrettanto importanti. Se, ad esempio, iniziaste a sentire secchezza nelle mucose nasali e nell’apparato genitale esterno (sempre femminile), potreste essere in presenza della sindrome di Sjögren. Si aggiungono anche dolori muscolari, patologie autoimmuni della tiroide e atralgie/artriti, anche se in minore quantità.
Sindrome di Sjögren: diagnosi e prognosi
Per arrivare a una corretta diagnosi ci si deve basare su tutti i sintomi sopra elencati. Intanto, si dovrà dimostrare la secchezza oculare e della bocca, ma come si fa? Attraverso una biopsia delle ghiandole salivari minori (labbro inferiore). Si tratta di un esame a zero rischi e assolutamente tranquillo, motivo per il quale i pazienti non dovrebbero nutrire alcun timore a eseguirlo. Per essere ancora più precisi, si potrebbe anche procedere con degli esami del sangue che vadano a determinare la presenza di alcuni anticorpi specifici della malattia.
Quanto si può vivere con la sindrome di Sjögren
La sindrome di Sjögren è cronica, ma la salute generale e l’aspettativa di vita sono in genere inalterate in tutti quei pazienti i cui sintomi si limitano a secchezza degli occhi e della bocca. Invece, se a essere coinvolti sono gli organi, la prognosi diventa meno rosea. Questo dipenderà ovviamente dal tipo di quadro clinico del paziente; se si è già in presenza di patologie o in caso di malattia grave, allora la prospettiva di vita cambierà.
Sindrome di Sjögren: le cure
Parlare di cure universali per questa malattia non è semplice, perché di fatto non esiste una terapia specifica. Tendenzialmente, la secchezza oculare tipica della sindrome è comunemente trattata con sostituti lacrimali o immunosoppressori topici, mentre la secchezza buccale si può migliorare grazie all’uso di alcuni farmaci che ne stimolano la secrezione salivare. Importantissima l’igiene orale, che aiuta a prevenire la formazione di carie e di eventuali infezioni. Stessa cosa vale anche per le mucose vaginali, che vanno lubrificate nelle giuste quantità. Infine, ma non per importanza, è possibile utilizzare anche farmaci antinfiammatori non steroidei, glucocorticoidi, antimalarici e immunosoppressori in caso di manifestazioni extra-ghiandolari.

Sindrome di Sjögren e invalidità: che cosa sapere e che cosa aspettarsi
Poiché è classificata come una patologia invalidante e degenerativa, chi ha la sindrome di Sjögren è esente in via totale dalle spese relative alle prestazioni sanitarie. Il grado di riconoscimento dell’invalidità varia dal 20% al 100%, a seconda della gravità della condizione.
Per ottenere il riconoscimento della sindrome Sjögren invalidità ci vuole del tempo. La burocrazia della sanità può comportare lentezza nelle pratiche, a maggior ragione se si considera che questa tipologia di malattie non sono ancora incluse nell’elenco delle condizioni in cui si ufficializza il riconoscimento di un dato grado di invalidità. Se l’INPS non dovesse riconoscere l’invalidità, è possibile comunque presentare un ricorso.
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