Sindrome metabolica: cos’è e come prevenirla dopo i 60 anni
Condizione clinica largamente diffusa, la sindrome metabolica è una patologia che non va sottovalutata, in quanto se trascurata potrebbe portare a complicazioni pericolose. Con questo termine non ci si riferisce a una sola malattia, ma a diverse patologie e fattori copresenti quali ipertensione arteriosa, obesità viscerale, dislipidemia, ovvero l’alterazione dei livelli ematici di trigliceridi e colesterolo, insulino-resistenza e alterata glicemia. Approfondiamo di seguito cause e sintomi della sindrome metabolica e come trattarla e prevenirla dopo i 60 anni.
Sindrome metabolica: in cosa consiste
La sindrome metabolica colpisce maggiormente con l’avanzare dell’età, comportando diversi problemi di salute, che possono presentarsi in sequenza oppure di volta in volta. Secondo i dati questa condizione insorge soprattutto in soggetti tra i 50 e i 60 anni, interessando circa il 20-25% della popolazione mondiale, con una percentuale di donne maggiore rispetto agli uomini. Sempre più diffusa, con un numero crescente di casi nei giovani, è anche chiamata sindrome da insulino–resistenza, sindrome X, sindrome di Reaven e sindrome dismetabolica e fa riferimento ai meccanismi biochimici volti a regolare il funzionamento corretto del nostro organismo. Ipertensione arteriosa, dislipidemia, obesità addominale e iperglicemia sono presenti contemporaneamente nella sindrome metabolica.
Questa sindrome è responsabile dell’insorgere di condizioni molto gravi, come patologie cardiache, ictus, disturbi vascolari, steatosi epatica e, inoltre, aumenta considerevolmente il rischio di diabete di tipo 2.
Sintomi e cause della sindrome metabolica
In merito alle cause della sindrome metabolica queste non sono del tutto chiare, essendo ancora oggi oggetto di studi e ricerche. Per diversi esperti il fattore scatenante è l’insulino-resistenza, che si verifica quando le cellule presentano una scarsa sensibilità a questo ormone, impedendo l’assorbimento del glucosio e portando ad alti livelli di zuccheri nel sangue. Quindi, una predisposizione genetica alla resistenza insulinica può comportare l’insorgere della sindrome metabolica, come anche fattori ambientali e cattive abitudini di vita quali alimentazione sbilanciata e mancanza di movimento: obesità, grasso viscerale accumulato nell’addome e sedentarietà sono tra le principali cause che determinano la patologia. Più il sovrappeso è importante più aumenteranno le possibilità che la sindrome metabolica si presenti.
Inoltre, la malattia è associata in molti casi a problematiche a livello di coagulazione del sangue e stati infiammatori cronici, anche se non è chiaro se queste condizioni peggiorino la sua manifestazione oppure siano fattori che la determinano. Tra gli altri elementi che contribuiscono al suo insorgere rientrano la sindrome dell’ovaio policistico, il fegato grasso, i calcoli biliari, il diabete, l’apnea notturna, l’età che avanza, la menopausa, i disturbi del sonno, lo stress, i disturbi dell’umore, l’assunzione di farmaci psicotropi, il fumo e l’alcool.
In moltissime situazioni la sindrome metabolica è silenziosa, non presentandosi con manifestazioni evidenti. Ci sono casi in cui determina ipertensione, comportando vertigini e perdite di sangue dal naso, oppure iperglicemia, riscontrando aumento della sete, fauci secche e necessità di urinare in modo sovente. Tra gli altri campanelli d’allarme della sindrome metabolica rientrano l’incremento dell’indice di massa corporea, con un Bmi superiore a 30, una circonferenza addominale eccessiva, valori bassi del colesterolo Hdl, resistenza insulinica e parametri alterati riguardanti pressione, colesterolo e trigliceridi.
Come diagnosticare e trattare la sindrome metabolica
Individuare in modo tempestivo la sindrome metabolica è molto importante per prevenire le sue eventuali complicazioni. Perché venga diagnostica è necessario che siano presenti almeno 3 dei seguenti criteri diagnostici quali: una circonferenza vita superiore a 102 centimetri negli uomini e 88 nelle donne, la glicemia a digiuno superiore a 100, l’ipergliceridemia, con i trigliceridi a digiuno superiori a 150, la pressione arteriosa sopra i 100 e il colesterolo buono, lo HDL, per gli uomini sotto ai 40 mg/dl, mentre per le donne ai 50 mg/dl. Più condizioni si presentano insieme più la sindrome si aggrava.
Nell’ambito della diagnosi della sindrome è necessario sottoporsi a un esame clinico volto a valutare la presenza dei fattori di rischio, test ematici, riguardanti glicemia, trigliceridi, colesterolo ed emoglobina, esami del sangue specifici, esami ecografici, per riscontrare la condizione del fegato, e la valutazione dell’indice di massa corporea.
Per quanto riguarda il trattamento della sindrome metabolica, essendo una condizione legata a diverse patologie, è necessario mettere in campo un approccio multidisciplinare. In primis, è cruciale cambiare radicalmente il proprio stile di vita, svolgendo in modo regolare l’attività fisica e rivedendo le proprie abitudini a tavola, in modo tale da ridurre il proprio peso. Inoltre, su indicazione di un medico specialista è possibile assumere farmaci ad hoc con cui trattare la sindrome, volti a curare l’ipertensione, abbassare i trigliceridi, la glicemia e il colesterolo. Esistono anche degli integratori specifici per la sindrome metabolica, da assumere sempre previo consulto da parte del medico.
Le azioni per prevenire la sindrome metabolica
Oltre che essere a conoscenza su come trattare la sindrome metabolica, è molto importante mettere in campo le giuste azioni in ottica di prevenzione. Infatti, con determinati accorgimenti è possibile evitare la sua comparsa. L’aspetto che ricopre un peso più significativo è l’alimentazione: per prevenire la sindrome è necessario seguire una dieta che sia ricca di tutti i macronutrienti, non facendosi mancare frutta, verdura, proteine magre, grassi sani e carboidrati integrali, contenendo invece gli alimenti ricchi di sale, zuccheri, grassi saturi e riducendo il consumo di carne rossa, insaccati e latticini.
Oltre a tutto questo è importante mantenere sotto controllo il peso e per farlo è fondamentale non solo seguire un’alimentazione sana e bilanciata, ma anche svolgere regolarmente attività fisica. Lo sport è un grande alleato per contrastare questa condizione, al quale dedicarsi almeno 3 volte alla settimana, prediligendo soprattutto l’attività cardio. In generale, è bene muoversi ogni giorno, anche con una semplice camminata di 30 minuti, stando alla larga dalla sedentarietà, ed è cruciale smettere di fumare e ridurre quanto più possibile il consumo di alcol. In ottica di prevenzione è poi fondamentale dire addio allo stress, migliorando di conseguenza la propria salute metabolica, e monitorarsi in modo costante qualora si fosse soggetti a rischio.
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