Quando andare dallo psicologo
Al giorno d’oggi andare a parlare della propria interiorità, dei propri disagi, delle proprie sofferenze o dei propri pensieri intrusivi con un professionista è qualcosa di molto comune. Fortunatamente la figura dello psicologo è stata sdoganata rispetto a una manciata di anni fa e questo ha consentito a moltissime persone di intraprendere un percorso di crescita e di “risoluzione”. La decisione di prendere per mano la psicoterapia è del tutto soggettiva e deve essere naturale, lontana da obblighi e giudizi e i motivi di questa decisione possono essere numerosi. Qui proveremo a passarne in rassegna alcuni, ma tutto arriva da che cosa sentiamo dentro.

Andare dallo psicologo è un aiuto, non un ostacolo
Nell’intricata trama della nostra esistenza, giungono momenti in cui animo e mente vacillano, oppressi da un’angoscia che sembra non trovare tregua. È proprio in questi frangenti che la figura dello psicologo emerge come un faro nella tempesta, offrendo un rifugio sicuro dove poter esplorare le proprie emozioni e ritrovare l’equilibrio perduto. Ma come discernere il momento propizio per intraprendere questo viaggio interiore? La piattaforma QuraKare, ad esempio, si erge come un ponte verso il benessere mentale, rendendo accessibili servizi di psicoterapia attraverso la sua innovativa infrastruttura digitale. Grazie alla collaborazione con Blue Health Center, QuraKare offre la possibilità di prenotare televisite con specialisti qualificati, abbattendo le barriere geografiche e riducendo i tempi di attesa. Questo approccio moderno alla cura della salute mentale consente a chiunque di intraprendere un percorso terapeutico in modo flessibile e personalizzato, adattandosi alle esigenze individuali e promuovendo un accesso più agevole alle risorse psicologiche. Oggi, fortunatamente, le piattaforme digitali dedicate alla psicoterapia sono sempre più frequenti, oltre che ampiamente gettonate. A volte, infatti, l’idea di rivolgersi al professionista attraverso uno schermo abbatte un po’ quel senso di imbarazzo legato al vis a vis o, molto più semplicemente, è più pratico e più accessibile.
Come capire se si ha bisogno di andare dallo psicologo
Appurato che andare dallo psicologo sia una cosa assolutamente normale, ma soprattutto sana, per molte persone resta un dubbio su tutti: come capisco che sia effettivamente giunto il momento di dedicarmi alla mia salute mentale? La risposta in realtà non è unica e non vale per tutti. Ogni persona ragiona seguendo le proprie sensazioni e i propri pensieri, ma ci sono alcuni segnali che potrebbero fare pensare che lo psicologo, in questo preciso momento della vita, potrebbe davvero diventare un aiuto concreto. Ad esempio, quando l’ansia diventa una compagna costante, quando la tristezza inizia ad avvolgere ogni pensiero, quando e se iniziano a presentarsi attacchi di panico e quando le relazioni interpersonali si incrinano sotto il peso di continue incomprensioni e conflitti irrisolti, ecco, forse è il momento giusto per rivolgersi a un professionista.
Inoltre, eventi traumatici, lutti o cambiamenti significativi nella vita possono lasciare cicatrici profonde nell’animo e a volte questo non si comprende subito, ma c’è bisogno di tempo, che resta sempre non giudicabile. Chiedere l’aiuto di uno psicologo può rivelarsi altamente efficace per il proprio benessere mentale, specialmente se si sta attraversando un momento complesso nella gestione delle emozioni, degli eventi della vita e delle persone che la occupano. Non è semplice imparare a farlo, come non è semplice arrivare alla consapevolezza che da soli non siamo in grado di trovare soluzione.
Lo psicologo è lì, pronto a tendere una mano e a farci percorrere il viaggio più importante della vita: la scoperta di sé.

Perché andare dallo psicologo?
Nonostante i grandi passi avanti fatti finora, ci sono ancora molte persone che pensano che rivolgersi a uno psicologo sia da “pazzi”. Non c’è nulla di più sbagliato ed è proprio questa la sfida maggiore per la nostra società: abbattere il tabù e rendere la psicoterapia un vero alleato, non un nemico da temere. Andarci significa esplorarsi, volere provare a risolversi, prendersi cura di sé. I motivi possono essere i più disparati, così come i segnali che abbiamo già affrontato. Si può andare dallo psicologo perché si ha poca autostima, ma si può andare dallo psicologo anche perché si hanno problemi a lavoro, si soffre di DCA (disturbi alimentari), si è appena affrontato un lutto, si hanno problemi sentimentali con il proprio partner, o perché la depressione ha bussato alla nostra porta. A volte è una questione più profonda, altre volte è qualcosa di più concreto: può esserci un trauma vero da superare, ma può anche esserci la volontà di smussare certi lati del carattere e diventare una persona migliore sotto più punti di vista.
Non esiste una lista dei “perché” ed è giusto sia così: ogni persona deve sentire la spinta in modo spontaneo. Non è obbligatorio rivolgersi a uno psicologo, ma quando questo avviene, non deve comunque essere giudicato.
Come lo psicologo può essere d’aiuto
Un bravo psicologo accoglie il paziente e non lo farà mai sentire giudicato e/o sbagliato. Il percorso di psicoterapia è proprio questo: sostegno della persona, aiuto, comprensione, creazione di uno spazio di confidenza (o self place, in gergo) e tanta, tanta apertura alle emozioni. Ogni percorso parte sempre da un’esigenza e ogni esigenza va analizzata, motivo per il quale spesso chi si trova a dovere affrontare la parte più intima di sé inizialmente prova un certo disagio, mischiato alla paura. Con il tempo – e se lo psicologo è quello giusto – questa sensazione sparirà e tutto prenderà una piega nuova, inaspettata e sarà finalmente sollievo.

Psicologo e psicoterapeuta: le differenze
Nonostante le evidenti similitudini (il campo è sempre quello della psicologia), ci sono alcune differenze tra psicologo e psicoterapeuta. Le principali stanno nella formazione, nelle competenze e negli ambiti di intervento.
Psicologo
È un professionista laureato in Psicologia, che ha superato l’Esame di Stato ed è iscritto all’Albo degli Psicologi. Può occuparsi di diagnosi, sostegno psicologico e consulenza per aiutare le persone a gestire stress, ansia, difficoltà relazionali e altri problemi quotidiani. Tuttavia, non può effettuare interventi terapeutici strutturati né prescrivere farmaci.
Psicoterapeuta
È uno psicologo (o un medico) che ha conseguito una specializzazione in psicoterapia, della durata di almeno quattro anni, e che può trattare disturbi psicologici e comportamentali con tecniche terapeutiche specifiche (come la terapia cognitivo-comportamentale, psicoanalitica, sistemico-relazionale, ecc.). Se è anche medico (psichiatra o neuropsichiatra), può prescrivere farmaci.
In sintesi, tutti gli psicoterapeuti sono psicologi o medici, ma non tutti gli psicologi sono psicoterapeuti. Se si ha bisogno di un supporto generale, può bastare uno psicologo; se il disagio è più profondo o strutturato, è meglio rivolgersi a uno psicoterapeuta.
Chiedere aiuto non è mai sbagliato, quindi fatelo, se ne sentite la necessità: la salute mentale è fondamentale.
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