Prostata ingrossata: i sintomi sessuali
Quando la prostata è ingrossata possono manifestarsi dei sintomi sessuali tra cui: riduzione del desiderio, difficoltà a mantenere l’erezione, eiaculazione precoce e, in generale, diminuzione dei livelli di soddisfazione sessuale. Di solito la prostata ingrossata è un indicatore di un disturbo noto come ipertrofia prostatica benigna di cui ancora non sono ben note le cause. Si sa per certo, però, che questa condizione tende a verificarsi con l’avanzare dell’età, di solito dopo i 50 anni.
L’ipertrofia prostatica benigna: la sintomatologia sessuale
Entrando un po’ più nello specifico, ovvero andando a indagare con maggior precisione i sintomi sessuali associati alla prostata ingrossata, si possono evidenziare i problemi legati alla minzione perché la ghiandola che avvolge l’uretra, quando aumenta di dimensione, va a comprimere il canale uretrale ostacolando il passaggio dell’urina.
La sintomatologia sessuale cui abbiamo fatto cenno è un indicatore forte dell’ipertrofia prostatica benigna e merita la giusta attenzione. La comunità scientifica non ha ancora chiaro se la disfunzione sessuale sia un effetto diretto della patologia o invece una conseguenza indiretta legata ad altri tipi di disturbi. Tra questi, per esempio, i disturbi del sonno dovuti alla frequenza di volte in cui si sente la necessità di urinare oppure l’ansia generata dai problemi della minzione.
Va anche detto che la ricerca di soluzioni per la gestione dei sintomi urinari può provocare effetti collaterali proprio legati alla sfera sessuale. Per esempio l’uso di farmaci specifici può portare a:
- riduzione del desiderio;
- disfunzione erettile;
- disturbi dell’eiaculazione (riduzione della quantità di sperma emessa);
- riduzione della fertilità.
Il ricorso a chirurgia, invece, può dar luogo a:
- disfunzione erettile;
- eiaculazione retrograda (lo sperma viene immesso in vescica anziché all’esterno). Ciò non va a influire sulla sensazione di piacere ma può tradursi in un’importante fonte di disagio per l’uomo.
I fattori di rischio dei disturbi dell’attività sessuale e urinari
Ormai è chiara la relazione tra i disturbi dell’attività sessuale e i problemi urinari derivanti dall’ingrossamento della prostata. Ecco perché si vanno a individuare fattori di rischio comuni.
Tra questi sono da citare:
- diabete;
- ipertensione;
- ipercolesterolemia;
- aterosclerosi.
Tali fattori sono coinvolti in entrambi i processi e possono portare a una condizione d’infiammazione persistente, ingrossamento della ghiandola e alterato afflusso sanguigno a livello locale. Questi fattori provocano una prostatite che è spesso la più temuta dagli uomini proprio per le possibili conseguenze negative sulla sfera sessuale e sulla minzione.
Come si previene l’ingrossamento della prostata?
Non smetteremo mai di dirlo: la prima cura è la prevenzione.
Abbiamo stilato per voi dieci regole importanti per giocare d’anticipo.
1. Visita urologica una volta all’anno dopo i 50 anni.
2. Stile di vita sano.
3. No a cibi dannosi per il basso tratto urinario: insaccati, spezie, pepe, superalcolici, caffè, formaggi grassi, pesci grassi, molluschi, frutti di mare, crostacei.
4. Sì a cibi antiossidanti come carote, albicocche, spinaci, broccoli, pomodori, agrumi, pomodori rossi, cereali integrali, tè nero, verdure a foglia verde, carni rosse, fegato, noci.
5. Bere almeno due litri d’acqua al giorno.
6. Regolarizzare la funzione intestinale.
7. Avere un’attività sessuale regolare.
8. Evitare il coito interrotto.
9. Fare attività fisica per stimolare l’attività pelvica.
10. Moderare l’uso dei mezzi a due ruote perché possono causare microtraumi perineali e processi infiammatori prostatici.
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