Profilo di rischio negli investimenti: cos'è e come si valuta
Ognuno di noi può decidere come investire il denaro: il profilo di rischio negli investimenti è un comodo (e indispensabile) strumento per fare delle scelte davvero consapevoli in tal senso.
Che cos’è il profilo di rischio negli investimenti?
Non tutti gli investitori sono alla ricerca di prodotti finanziari che assicurano rendimenti stellari – e che, come contropartita, comportano ovviamente dei rischi anche considerevoli. Altre persone, invece, possono essere maggiormente propense ad accettare (e sopportare) le dinamiche altalenanti del mercato, magari anche perché hanno previsto orizzonti temporali molto lunghi per i loro investimenti. La sintesi perfetta tra quella che è la propria capacità di sopportare un rischio finanziario, nonché l’effettiva disponibilità di capitale da utilizzare e la volontà di accettare il «saliscendi» di parecchi prodotti finanziari dà quindi vita al profilo di rischio negli investimenti. A sua volta, ovviamente, questo si riverbera poi nella determinazione dei diversi prodotti che andranno a costituire il nostro portafoglio di investimento. Ma andiamo con ordine e, nelle prossime righe, vediamo quali sono le tipiche domande da porsi (o farsi porre dal consulente finanziario) per valutare con la giusta prudenza le nostre scelte di investimento.
I tipici quesiti per stabilire il profilo di rischio negli investimenti
Abbiamo già sottolineato che ogni individuo è un caso a sé, che si può collocare su uno specifico gradino nella scala del profilo di rischio da 1 a 7. Il primo aspetto però di cui bisogna tenere sempre conto è l’età anagrafica, coi giovani che possono potenzialmente dei profili di rischio più elevati, da una parte perché considerano intervalli temporali di investimento più estesi e, dall’altra, perché in tantissimi casi non hanno le responsabilità e le incombenze degli investitori un po’ più maturi (ad esempio che hanno già figli, mutui, …). Fatta questa doverosa premessa, dobbiamo ricordarci che il mercato può conoscere andamenti al rialzo, ma altrettanto, al ribasso, talvolta con vere e proprie burrasche finanziarie. La prima domanda è quindi relativa alla nostra capacità di sopportare le oscillazioni, sia da un punto di vista quantitativo sia in termini temporali. La seconda domanda, invece, riguarda i nostri obiettivi di investimento: quanto vogliamo (o comunque miriamo a) guadagnare tramite i prodotti finanziari? Siamo pronti ad accettare rendimenti più bassi (con investimenti potenzialmente più sicuri), oppure, accettiamo rischi più grandi e, potenzialmente, anche guadagni più cospicui? Non da ultimo, dobbiamo interrogarci su quanto possiamo essere influenzati dalle oscillazioni verso il basso: tendiamo subito a sbarazzarci del nostro investimento, perdendo del denaro, o non lasciamo che il panico ci guidi nelle scelte?
Il profilo di rischio e la MiFID 2
Per offrire una maggior tutela ai risparmiatori (e investitori), la direttiva MiFID 2 prevede che i prodotti finanziari (salvo le eccezioni indicate nella normativa europea) siano corredati da informazioni trasparenti, con indicazioni sul grado di rischio, espresso con la scala da 1 a 7. Tanto più il livello è elevato, quanto più maggiore è il rischio: teniamo però presente che il «gradino 1» esprime comunque l’esistenza di un rischio (seppur minimo) e non già l’assenza totale di rischi. Per aiutare gli investitori a compiere delle scelte anche più consapevoli, che tengano conto delle (verosimili) potenzialità di mercato dei prodotti finanziari, nelle informative devono essere indicati gli scenari che realisticamente si possono verificare sul mercato e i rendimenti desumibili. La presenza di una «label» riassume inoltre come si colloca un prodotto finanziario rispetto alla categoria di investitore, il profilo di rischio e la posizione dell’intermediario (consulente), cioè gli interessi personali che può avere nel proporre quello specifico investimento. Prima di scegliere azioni di società, obbligazioni di stato o altri strumenti disponibili, ricordiamoci sempre di consultare attentamente le documentazioni proposte e affidarci ai nostri consulenti di fiducia per ulteriori consigli.
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