Prince, il pornografo romantico
Può capitare che, d’un tratto, appaia un sovversivo, chiaramente pericoloso, sin dal primo sguardo, troppo strano persino per chi decida di accoglierlo con tutti i riguardi, per chi non riesca a non cadere in preda all’amore incondizionato. Patrimonio inestimabile ma, ovviamente, per pochi. Troppo scottante, provocatorio, carezzevole sì, ma poi velocemente cangiante, restio a farsi ingabbiare. Dove vuoi che vada? Ma sì, un posticino, in-ino nella storia lo avrà. Invece no: il “criminale” si prende tutto, onori, medaglie, persino un Oscar! Rogers Nelson, in arte Prince, era il diavolo, o forse aveva bisogno di non rendersi troppo disponibile, anche quando le cronache, poi divenute storia, lo inseguivano. Il 7 giugno avrebbe compiuto 63 anni, se solo non se ne fosse andato via, all’improvviso, crollato come un umano qualsiasi.
La storia del Principe di Minneapolis
Chi era Prince? Come chi era?! Un grande musicista pop, uno strumentista eccezionale, uno capace di unire il basso e l’alto senza remore, fatiche, inciampi, abile nel costruire una miriade di canzoni ballabili, sfrontate, furiose, romantiche, tristi, divertenti, il contraltare, ma anche il collega, di Michael Jackson e Madonna, uno senza peli sulla lingua, ma con un vocabolario di allusioni sempre aperto nonché illimitato. Prince, il primo a ideare, costruire e pubblicare un concept album pornografico! Ebbene sì: accadde nel 1980, “Dirty Mind”, un funky asciutto, isterico ma invece controllato, plateale nel suo essere volgare, sordido e persino dozzinale nelle parole, nelle tematiche e… lo comprarono in milioni. Capita, poi però di solito il momento fugge e il dimenticatoio si palesa. Ma cinque anni dopo, Prince saliva nel cielo di Hollywood e conquistava gli Academy Awards. “Purple Rain“, consueta storiella del ragazzo sfortunato, appassionato che si prende la rivincita, mentre il popolo cade commosso ai suoi piedi, solitamente calzanti stivaletti con tacco a spillo di 15 cm. Le canzoni però erano diventate ancora più belle, ma le tematiche erano sempre lì, a spingere oltre lo spinto e Tipper Gore, moglie del futuro quasi Presidente degli Stati Uniti, dopo aver dato una letta alle capriole di una certa Darling Nikki, riunì le mamme d’America e inventò il PMRC, un comitato, con tanto di bollino, che invitava a boicottare la musica pornografica, e quindi anche Prince.
Il veloce passaggio sulla Terra di un tipo che decise di volare altissimo
Ma non fu la gente ad allontanarsi da Prince, quanto lo stesso “puffo” di Minneapolis a decidere di irretirla e di irritarla e di non rispettare le consegne mercantili. Gli anni 80 della gloria e delle ritorsioni: dalla pioggia color porpora all’inattesa svolta psichedelica, sorta di omaggio beatlesiano di “Around a World In a Day”. Poi il Kiss più celebre della musica non solo pop, una chitarra, una drum machine e tremila vocalizzi intrecciati, dal baritono al soprano. Il Segno dei Tempi, tra sesso, amore e pericoli sociali. Un cronista che inventa e appare più vero della realtà stessa. Il pubblico che scappa, il pubblico che accorre, lui che si spoglia tra i fiori e che poi vola tra i tetti mascherato da Batman…
Le mode passano, ma non Prince
Ma non poteva durare, era troppo. Chi lo aveva preceduto su quei tragitti impervi, rischiosi, favolosi si era fermato prima. Lui no. E così divenne “cieco”, sempre più lontano, disinteressato, prepotente nel suo voler essere a tutti i costi autarchico. I capolavori cominciarono a diradarsi, mentre il musicista diventava sempre più imponente, ma non più così amato, senza dubbio rispettato, e temuto. Come i veri avanguardisti, continuò a gettarsi senza rete, convinto di rimbalzare. Finì per farsi male, però sul serio, come un ballerino ammaccato e ammalato. E un giorno il suo groove insaziabile e intramontabile si fermò. Era aprile.
Tracy died soon after a long fought civil war
Just after I’d wiped away his last tear
I guess he’s better off than he was before
A whole lot better off than the fools he left here
Sometimes it snows in April
Sometimes I feel so bad, so bad
Sometimes I wish that life was never ending
And all good things, they say, never last
(Sometimes it snows in April – 1986)
Prince -7 giugno 1958 – 21 aprile 2016
Se desiderate avere una summa dell’opera del folletto di Minneapolis, vi consigliamo Prince 4ever
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