Quanto deve essere la pressione a 60 anni e come gestirla?
La pressione arteriosa è uno dei valori più importanti per conoscere il vostro stato di salute.
In particolare, misurare la pressione a 60 anni e oltre diventa fondamentale per regolare il vostro stile di vita e capire se c’è bisogno di rivolgersi a un medico.
Da essa, infatti, dipende il corretto funzionamento del cuore e la sua capacità di far scorrere il sangue nel corpo. Ogni studio scientifico di settore ha dimostrato che, superata una certa età, la pressione arteriosa diventa sempre più importante, perché può essere causa di problemi che potrebbero compromettere la vostra salute e il vostro benessere quotidiano.
Conoscerne i valori e controllarla periodicamente, permette di intervenire in caso di bisogno, sia dal punto di vista medico sia da quello delle vostre abitudini. Ci sono dei valori, infatti, oltre i quali si entra nella fascia del pericolo e si rischia di andare incontro a gravi problemi e, nel caso peggiore, alla morte.
Avere dei valori normali oltre i 60 anni significa che il cuore lavora ancora bene e che, quindi, il vostro stato di salute è buono.
Per fare questo, è fondamentale mantenere uno stile di vita sano, avere una buona alimentazione (magari supportata da alcuni integratori) e misurare periodicamente la pressione per tenerla sotto controllo.
Tabella Valori Ideali
Secondo le linee guida del ministero della salute, la tabella con la categorizzazione dei valori della pressione è la seguente:
Pressione | Pressione sistolica (mmHg) | Pressione diastolica (mmHg) |
---|---|---|
Ottimale | <120 | <80 |
Normale | 120-129 | 80-84 |
Normale – Alta | 130-139 | 85-89 |
Ipertensione di grado 1 | 140-159 | 90-99 |
Ipertensione di grado 2 | 160-179 | 100-109 |
Ipertensione di grado 3 | ≥ 180 | ≥ 110 |
Ipertensione sistolica isolata | ≥ 140 | ≤ 90 |
Che cos’è la pressione arteriosa
Il cuore è l’organo principale del vostro organismo, colui che invia il sangue in tutto il corpo, per cui i valori della pressione arteriosa sono la cartina di tornasole del vostro stato di salute.
La pressione viene misurata in millimetri di mercurio (mmHg) ed è determinata da due numeri: la pressione sistolica e pressione diastolica. La prima è registrata quando il cuore si contrae e pompa il sangue nelle arterie, mentre la seconda nel momento in cui si rilassa e aspira il sangue.
Normalmente, ci sono dei valori che determinano se la pressione è accettabile oppure è oltre la soglia, per cui la sistolica non deve superare i 120 mmHg, mentre la diastolica gli 80 mmHg, ma questi numeri variano in base all’età e alle condizioni fisiche.
In ambedue i casi, ovvero quando la pressione è troppo alta o troppo bassa, potete rischiare dei malori o delle malattie vere e proprie.
Quando è oltre i limiti “consentiti”, quindi la massima è troppo alta, potete andare incontro a perdita di coscienza, ictus, perdita di memoria, infarto, danni ai reni, edema polmonare e problemi agli occhi. Se, invece, la pressione scende sotto i valori normali, rischiate svenimenti, cefalee, capogiri, vertigini e sudori freddi.
Come detto, la pressione varia a seconda delle fasce di età, ma quando si tratta di over 60, la sua misurazione diventa fondamentale, perché si è maggiormente soggetti a rischi cardiovascolari.
Come mantenere la pressione giusta e ideale a 60 anni
I valori della pressione arteriosa dipendono molto dalle vostre abitudini quotidiane e, in qualche caso, da fattori ereditari.
La maggior parte dei casi in cui viene diagnosticata un’ipertensione è riconducibile a uno stile di vita errato, soprattutto nell’alimentazione e nell’attività fisica.
Per questo motivo, mantenere i giusti valori non è difficile, perché è sufficiente adottare comportamenti sani e introdurre nella propria dieta alcune precauzioni, la principale delle quali è un uso moderato del sale. Riducendo, infatti, il suo consumo giornaliero a 5 grammi al giorno, la pressione può calare di altrettanti mmHg.
Inoltre, è consigliabile inserire nella propria dieta una grande quantità di frutta e verdura, le quali, essendo ricche di potassio, aiutano a tenere bassa la pressione arteriosa. Noi di Cocooners abbiamo qualche conNaturalmente, è importante anche ridurre la quantità di cibo che si consuma quotidianamente e limitare o eliminare del tutto alcuni vizi come il caffè e le sigarette.
A fianco di una corretta alimentazione, va praticata una costante attività fisica che non deve, per forza, comprendere corsa o palestra tutti i giorni, ma bastano anche camminate giornaliere di 20-30 minuti. Per saperne di più
Tutto questo riconduce anche al controllo del peso corporeo, il quale influenza le corrette funzionalità del cuore che fatica di più quando la bilancia segna numeri elevati. Raggiunti i 60 anni è infatti normale mettere sù qualche chilo, bisogna anche conoscere i metodi per dimagrire a 60 anni e ritrovare l’equilibrio psico fisico.
Se queste precauzioni spesso vengono sottostimate da giovani, quando si superano gli “anta” e, soprattutto, i 60 anni, devono diventare un punto di riferimento per il vostro stato di salute e spingervi ad adottare uno stile di vita corretto e salutare.
Come si misura la pressione arteriosa
Per misurare la pressione arteriosa esistono due metodi, uno diretto che prevede l’inserimento di un catetere direttamente nell’arteria e il suo collegamento a un dispositivo di misurazione e uno indiretto attraverso un macchinario manuale o elettronico.
La prima opzione è usata, praticamente, soltanto durante gli interventi chirurgici, così è la seconda quella principale e che tutti voi conoscete.
Tra gli strumenti che vengono usati per la misurazione esterna della pressione, lo sfigmomanometro a mercurio è quello, attualmente, più preciso e affidabile.
Tra l’altro, si tratta di un’invenzione tutta italiana, nata per mano di Scipione Riva-Rocci, un medico e accademico vissuto a cavallo tra ‘800 e ‘900.
Si tratta di un dispositivo composto da una fascia a bracciale collegata, da un lato, a una pompetta a mano e, dall’altro, a un manometro di mercurio.
Proprio perché lo sfigmomanometro misura il mercurio in millimetri, l’unità di misura per calcolare la pressione massima e minima si chiama mmHg, ovvero millimetri di mercurio.
La misurazione della pressione con lo sfigmomanometro a mercurio si effettua fasciando il braccio del paziente col manicotto di gomma, in una posizione che si trova tra la piega del gomito e l’ascella dove si sente meglio la pulsazione dell’arteria omerale.
Sotto il manicotto si inserisce la campana del fonendoscopio che trasmette all’orecchio il rumore del passaggio del sangue nell’arteria e si procede al gonfiamento del manicotto fin quando la pulsazione dell’arteria cessa.
A questo punto, si procede a sgonfiarla lentamente tramite la pompetta, fino a quando non si sente di nuovo il rumore del sangue che scorre nell’arteria: il valore indicato dallo sfigmomanometro corrisponderà alla pressione massima (sistolica).
Per misurare quella minima, invece, bisogna aspettare che ogni rumore scompaia e allora si potrà segnare il valore della pressione diastolica.
Tutti i medici raccomandano che, durante la misurazione della pressione arteriosa, il paziente debba rimanere tranquillo e rilassato e non debba consumare bevande contenenti caffeina nell’ora che precede la misurazione e non aver fumato da almeno quindici minuti.
Riguardo, invece, la scelta del braccio dove misurare la pressione, non ha importanza quale dei due venga usato, ma bisogna sempre tenere in considerazione che potrebbero esistere delle differenze tra destro e sinistro, per cui è consigliabile usare sempre quello con la pressione più alta.
Per chi vuole invece essere più comodo e veloce, può optare per un misuratore di pressione digitale. Questi dispositivi consentono di misurare la pressione in modo automatico. Basta inserire il braccio nella fascia apposita e premere un pulsante. Dopo qualche secondo il dispositivo mostrerà sul display i livelli di pressiona massima/minima e le pulsazioni.
I sintomi di ipertensione e ipotensione
Come per ogni disturbo, anche quando soffrite di pressione bassa o di pressione alta, il vostro organismo vi invia dei precisi segnali grazie ai quali (la maggior parte delle volte) potete intervenire tempestivamente.
Cosa succede se hai la pressione bassa
Per quanto riguarda l’ipotensione, i campanelli d’allarme sono molto visibili perché potete avere capogiri, vertigini, nausea, sudorazione fredda e, nei casi peggiori, svenimenti. Esistono casi in cui la pressione bassa è una condizione “normale” e questo può portare a sintomi come stanchezza cronica o mancanza di concentrazione e che, molte volte, potrebbero essere confusi con uno stato di depressione.
Cosa succede se hai la pressione alta
Se, invece, soffrite di pressione alta, i rischi si fanno molto più elevati, tanto che l’ipertensione viene spesso definita un “killer silenzioso” perché può portare a eventi definitivi come ictus o infarti. Anche in questo caso, però, il vostro organismo è in grado di inviarvi chiari segnali di pericolo, tra cui palpitazioni improvvise, vertigini, forti cefalee, disturbi visivi, arrossamenti in viso, sudorazione notturna e ritenzione idrica.
In questo caso, è decisivo un intervento tempestivo e una diagnosi rapida, per cui misurare la pressione a 60 anni e, in generale, con l’avanzare dell’età, dovrebbe diventare un’abitudine quotidiana.
La pressione arteriosa e battiti dopo i 60 anni
Come già detto, i valori della pressione arteriosa sono molto importanti per capire lo stato della vostra salute, per cui dopo una certa età e con particolari situazioni ereditarie, bisogna controllarla con regolarità, soprattutto raggiunta una certa età.
Misurare la pressione a 60 anni e oltre diventa fondamentale per capire se le vostre abitudini alimentari sono corrette o se avete bisogno di un consulto medico.
Numerose ricerche scientifiche hanno dimostrato, negli anni, quanto i valori della pressione vengano spesso influenzate da diversi fattori, a cominciare dal sesso, dall’età e dall’etnia.
Dunque, non è facile stabilire quali siano i valori ideali una volta superati i 60 anni, ma si tende a considerare la regola universale del classico 120/80, ovvero 120 la massima e 80 la minima.
Per cominciare a preoccuparsi, i valori devono superare i 140 per la massima e i 99 per la minima, nel qual caso si può parlare di ipertensione, mentre quando si soffre di pressione bassa, i valori si attestano a 60/40 e si va in ipotensione.
In ogni caso, ci sono dei valori indicativi che sono stati riconosciuti universalmente e su cui potete basarvi per capire il vostro stato di salute: per esempio, fra i 50 e i 54 anni, la pressione massima dovrebbe attestarsi tra 116 e 142, mentre quella minima tra 81 e 89.
Nella fascia 55-59, invece, i valori dovrebbero essere 118/144 per la massima e 82/90 per la minima. Infine, superati i 60 anni, la pressione sistolica dovrebbe segnare valori compresi tra 121 e 147, mentre quella diastolica tra 83 e 91.
Inoltre, per gli over 60 è importante che la differenza tra massima e minima non sia mai troppo ampia, quindi a una sistolica di 160 dovrebbe corrispondere una diastolica di 90, quindi leggermente più alta della media. Qualora il divario fosse superiore, potrebbe esserci pericolo di irrigidimento delle arterie.
In base ai parametri indicati dall’ Istituto Superiore della Sanità, la frequenza cardiaca ottimale a 60 anni è nel range 60 – 100 battiti al minuto con il cuore a riposo.
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