Pensioni: le quote valide ancora per il 2023
In attesa di una riforma pensionistica che non sembra più tra le priorità del Governo, quali Quote di anticipazione pensionistica valgono per quest’anno
Nel Documento di economia e finanza (DEF) presentato dal Governo non si vede alcun accenno alla tanto attesa riforma delle pensioni. Non ci sono i soldi e per il Governo le priorità adesso sono il sostegno alle famiglie e all’economia. Quindi, una volta di più, si procede a vista, secondo le opzioni valide di anno in anno, rendendo sempre più difficile pianificare la seconda parte della vita.
Le quote ancora valide per tutto il 2023 per eludere la legge Fornero che pone l’età pensionabile a 67 anni sono Quota 41 e Quota 103. Chi ha maturato i requisiti per Quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi) entro il 2022 può accedervi anche nel 2023. Riassumiamo a chi si rivolgono e come funzionano.
Quota 41 lavoratori precoci
L’interpretazione più ricorrente è che Quota 41, valida ancora per quest’anno, sparirà dal 2024, anche se non si capisce come verrà sostituita e quindi come verranno soddisfatte le attese della Lega che ne ha fatto un cavallo di battaglia.
Per il 2023 resta tuttavia confermato che ci ha 41 anni di contribuzione, a prescindere dall’età, e ha lavorato e contribuito, anche in maniera non continuativa, per un intero anno prima del compimento dei 19 anni può andare in pensione anticipata in qualità di lavoratore precoce.
I requisiti aggiuntivi per accedere a Quota 41 sono:
- essere inscritti all’AGO, Assicurazione Generale Obbligatoria, o alle forme sostitutive o esclusive della medesima:
- aver iniziato a contribuire prima del 31/12/1995;
- perfezionare 41 anni contribuzione entro il 31/12/2026;
e che si trovi in una delle seguenti condizioni:
- stato di disoccupazione per licenziamento anche collettivo, dimissioni per giusta causa o risoluzione consensuale (procedura art. 7 legge 15/7/1966 n. 604) e conclusione integrale della prestazione per la disoccupazione da almeno 3 mesi;
- invalidità superiore o uguale al 74%;
- assistenza da almeno 6 mesi a coniuge o parente di primo grado convivente con handicap (o, in alternativa, a parente o affine di secondo grado convivente i cui genitori o coniuge abbiamo compiuto 70 anni o siano affetti da patologie invalidanti o siano deceduti o mancanti);
- abbia svolto attività particolarmente faticose e pesanti;
- sia lavoratore dipendente che ha svolto attività lavorativa gravosa per almeno 7 degli ultimi 10 anni, oppure 6 negli ultimi 7 anni (non necessariamente continuativi), attività di cui trovate un elenco a questo link.
E’ importante inoltre precisare che:
- la formula di pensionamento anticipato per lavoratori precoci non prevede una riduzione dell’assegno pensionistico
- il calcolo dell’assegno segue il sistema cosiddetto “misto”: retributivo fino al 31/12/1995 e contributivo dall’1/1/1996
- coloro che hanno lavorato all’estero (in paesi della UE i in paesi con cui l’Italia ha stipulato accordi bilaterali, possono far valere anche i periodi di lavoro lavorati all’estero;
- l’accesso a Quota 41 preclude la possibilità di cumulo di reddito da pensione con reddito da lavoro, quindi se si va in pensione con quota 41 non si può avere redditi da lavoro (salvo redditi da lavoro autonomo occasionale fino al limite annuo di 5.000 euro lordi e compensi per prestazioni agricole di lavoro subordinato occasionale a tempo determinato di durata non superiore a 45 giornate annue).
La domanda per Quota 41 può essere inoltrata autonomamente sul sito INPS, chiamando il contact center al 803164 o 06164164 da cellulare o tramite CAF. Nella bozza del decreto lavoro si registra che le scadenze 2023 per la domanda sono 31/3 – 15/7 e comunque non oltre il 30/11.
Quota 103
Quota 103 è una formula che permette di andare di anticipare il pensionamento anche di 5 anni, consentendo l’accesso alla quiescenza con 41 anni di contributi e 62 anni di età, maturati entro il 31/12/2023. Anche in questo caso non è prevista una decurtazione dell’importo dell’assegno pensionistico che però, per gli anni che mancano all’età piena di pensionamento (67) non può superare 5 volte l’assegno minimo (quindi non potrà superare l’importo lordo di 2.818,7 euro). Una volta raggiunta l’età pensionistica di legge, l’assegno che secondo i calcoli risultasse superiore a tale cifra tornerà ad essere pieno. Anche in questo caso come nel caso di Quota 41 il sistema di calcolo adottato sarà “misto”, retributivo fino al 31/12/1995 e contributivo dal 1/1/1996.
Per Quota 103 sono previste finestre di attesa tra la maturazione del diritto e il pagamento del primo assegno diverse per lavoratori privati e lavoratori del pubblico.
Lavoratori del settore privato e lavoratori autonomi
- maturazione diritto entro il 31/12/2022, prestazione a partire dal 1/4/20223
- maturazione diritto dall’1/1/2023, prestazione a partire dal 4° mese dalla data di maturazione del diritto (finestra di 3 mesi)
- per ha una gestione diversa da AGO, prestazione a partire dal primo giorno del mese successivo all’apertura della finestra di 3 mesi.
Lavoratori del settore pubblico
- maturazione diritto entro 31/12/2022, prestazione a partire dall’1/8/2023;
- maturazione dall’1/1/2023, prestazione a partire dal 7° mese dalla maturazione dei requisiti (finestra di 6 mesi) e comunque non prima dell’1/8/2023;
- per chi ha una gestione diversa da AGO, prestazione a partire dal primo giorno del mese successivo all’apertura della finestra di 6 mesi.
Il personale scolastico che ha diritto a Quota 103 non deve attende finestre ma può accedere alla prestazione a partire dal 1/9 dell’anno con dimissioni entro il 31/8/2023. Quindi chi matura i diritti per Quota 103 nel 2023, può andare in pensione a partire dall’1/9/2023.
Come per Quota 41, anche per Quota 103 la domanda può essere inoltrata autonomamente sul sito INPS, chiamando il contact center al 803164 o 06164164 da cellulare o tramite CAF.
L’accesso a Quota 103, come per le restanti Quote, preclude la possibilità di cumulo di reddito da pensione con reddito da lavoro, quindi se si va in pensione con quota 41 non si può avere redditi da lavoro (salvo redditi da lavoro autonomo occasionale fino al limite annuo di 5.000 euro lordi e compensi erogati per prestazioni agricole di lavoro subordinato occasionale a tempo determinato di durata non superiore a 45 giornate annue).
Nota
Chi, pur avendo maturato i diritti per Quota 103, vi rinunciasse restando al lavoro, ha diritto al Bonus Maroni che prevede la conversione dei contributi totali (a carico lavoratore e a carico datore di lavoro) in reddito in busta paga. Naturalmente ciò congela a quel momento il monte contributivo del lavoratore.
In sintesi
Per tutto il 2023 si può andare in pensione anticipata con le seguenti Quote:
- Quota 41, che prevede la possibilità di pre-pensionamento per i lavoratori precoci che abbiano versato contributi per un anno intero di lavoro anche non continuativo prima del compimento del 19° anno e che abbiano completato 41 anni di contribuzione. Oltre a questi requisiti devono essere disoccupati o caregiver o invalidi al 74% o lavoratori impegnati in attività usuranti;
- Quota 103, che manda in pre-pensionamento chi abbia maturato 41 anni di contribuzione e abbia 62 anni di età, con tetto all’assegno di 2,818,7 euro lordi valido fino al compimento del 67° anno ovvero fino al raggiungimento dell’età pensionistica di legge;
- Chi ha maturato i requisiti per Quota 102 (64 anni di età e 38 di contributi) entro il 2022 può accedervi anche nel 2023.
Foto di Braden Collum su Unsplash
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