Pensione all'estero: alla ricerca della destinazione migliore
Convenienza fiscale, ma anche tranquillità, clima, gastronomia e natura. Otto destinazioni.
Cosa può rendere migliore la nostra pensione? In molti casi un rinforzo finanziario. In mancanza di correzioni verso l’alto degli importi pensionistici, non resta che cercare destinazioni in cui la stessa somma di denaro possa comprare di più (minor costo della vita) o valere di più (maggior potere di acquisto grazie a minor tassazione). Poi naturalmente entrano in campo altre considerazioni: sicurezza, sistema sanitario, clima, cibo, costo delle case, attrazioni, comunità.
La lista delle destinazioni possibili comprende innanzitutto i Paesi che offrono un regime fiscale agevolato ai pensionati esteri che scelgano di risiedere nel Paese, in generale stati a noi vicini o addirittura membri della Comunità Europea ma, per completezza di informazione, anche Paesi che pur non offrendo vantaggi fiscali offrono però un minor costo della vita e/o migliori condizioni di vita. Nel primo caso, quello dei paesi con regimi fiscali agevolati, occorre fare attenzione a due questioni delicate:
- rispettare le disposizioni locali e nazionali italiane per il trasferimento della residenza fiscale
- le convenzioni fiscali valgono spesso solo per pensionati del lavoro privato; solo pochi paesi offrono infatti regimi fiscali agevolati a pensionati ex lavoratori del pubblico. Uno di questi è la Tunisia.
Abbiamo cercato di offrire un ventaglio completo di questi due gruppi di Paesi, a cominciare dai regimi fiscali più vantaggiosi che vedete riassunti in questa tabella del sito Fiscomania.
- Tunisia: qui i pensionati esteri godono di una riduzione del proprio imponibile fiscale al solo 20% dell’importo pensionistico, con un’aliquota massima del 7%. Naturalmente per ottenere queste condizioni si deve trasferire la propria residenza fiscale in Tunisia, ottenendo la residenza fiscale non abituale. Per ottenerla non basta rispondere ai requisiti che troverete nelle prossime righe, nel senso che l’approvazione non è automatica. Si deve fare richiesta entro il 31 marzo dell’anno successivo all’anno reddituale interessato ed entro 6 mesi si ottiene una risposta.
Requisiti:
- non essere mai stato residente fiscale tunisino nei precedenti 5 anni;
- soggiornare prevalente in Tunisia durante l’anno (almeno 183 giorni di seguito o interpolati) oppure
- disporre di abitazione sul territorio tunisino che possa far intendere sia o diventi residenza abituale.
Altri vantaggi:
- Costo della vita inferiore ad altri Paesi europei
- Economia in crescita
Svantaggi:
- Qualche turbolenza politica
- Sistema sanitario limitato e spesso sovraccarico.
- Cipro: qui i pensionati esteri godono di una tassazione pari a zero per redditi inferiori a 3.420 euro o imposta proporzionale del 5% su importi superiori (+ una sovrattassa), naturalmente solo dopo aver conseguito residenza fiscale nello stato.
Altri vantaggi:
- Clima mediterraneo, spiagge e sport outdoor
- Crescita economica stabile negli ultimi anni.
In assenza di svantaggi precisi, segnaliamo però che la sua storia finanziaria è stata altalenante, con una grande crisi nel 2013, superata con un sostanzioso pacchtto di riforme economiche.
- Grecia: il Paese offre ai pensionati esteri una tassazione forfettaria del 7% per un periodo di 10 anni, a condizione di avervi trasferito la residenza fiscale e di non essere stati residenti fiscali in Grecia nei precedenti 5 anni.
Altri vantaggi:
- Buon tenore di vita a costi generalmente più contenuti che in altri Paesi europei (sia costi abitativi che costi dei servizi), clima mediterraneo caldo, isole, spiagge e mare cristallino.
- Forte ripresa economica grazie a numerose riforme strutturali
- Sistema sanitario pubblico con assistenza gratuita o a basso costo e strutture sanitarie private.
Nessuno svantaggio segnalato.
- Montenegro: il Paese ha un regime fiscale con aliquote diverse a seconda della fascia di reddito che vale anche per i pensionati esteri i quali, trasferendovi la propria residenza fiscale, pagherebbero allo stesso modo redditi pensionistici e altri redditi:
- zero tasse per redditi fino a 700 euro al mese
- aliquota del 9% per i redditi tra 701 e 1.000 euro
- aliquota del 15% sopra i 1.001 euro.
Più imposta comunale del 13%-15% dell’ammontare dell’imposta sul reddito personale. Esempio: su reddito pensionistico estero di 1.000 euro:
aliquota 9% su 300 euro, pari a 27 euro + imposta comunale del 13% su 270 euro, pari a 3,51. Totale 30,51 euro mese.
- Romania: in generale le pensioni estere sono tassate in Romania al 10%, la stessa imposta prevista per tutti i redditi delle persone fisiche.
Altri vantaggi: il tenore di vita in Romania è in costante miglioramento sebbene non raggiunga gli stessi livelli della maggior parte dei Paesi europei. Membro dell’Unione, la Romania offre uno stile di vita tranquillo e semplice, con un buon sistema sanitario pubblico e privato a costi inferiori. Lo stesso vale per il mercato immobiliare, ancora molto conveniente.
Svantaggi: se desiderate una vita vivace e lussuosa, la Romania potrebbe non fare per voi.
- Slovacchia: se cercate un posto nell’Unione Europea dove i pensionati non pagano tasse, l’avete trovato.
Altri vantaggi: bassi costi di vita, soprattutto per quanto riguarda l’alloggio, con gli affitti più bassi d’Europa, e il sistema sanitario che pure essendo efficiente e moderno si mantiene piuttosto economico. Economia in crescita e politica fiscale prudente rendono la Slovacchia un Paese stabile dal punto di vista finanziario.
Nessun particolare svantaggio segnalato.
- Albania: al pari della Slovacchia, in Albania i redditi pensionistici esteri non sono tassati.
Altri vantaggi: come altri Paesi dall’economia recentemente in crescita, offre una buona qualità della vita a costi contenuti e la piacevolezza di un territorio diversificato, dalle spiagge mediterranee alle montagne alpine. Basso debito pubblico, riforme economiche e inflazione moderata aiutano il Paese a mantenersi finanziariamente stabile.
Sistema sanitario pubblico e privato con operatori qualificati e costi vantaggiosi, e mercato immobiliare conveniente rispetto agli altri Paesi europei.
- Portogallo: il Paese dal 2024 ha interrotto la sua politica di esenzione fiscale per i pensionati esteri e da quest’anno il regime fiscale prevede un prelievo pari al 10% per 10 anni.
Nessun vantaggio fiscale ma costo della vita più conveniente
Ci sono, come abbiamo già anticipato, anche Paesi che pur non avendo convenzioni fiscali con l’Italia e non offrendo quindi vantaggi fiscali, si propongono però come mete ambite per clima, gastronomia e costo della vita. International Living, interessante sito sulle località dove godersi la pensione sostenuto da un contatto stretto con residenti locali per informazioni di prima mano, ha creato il Global Retirement Index. La sua edizione 2024 stila la seguente classifica che però, come noterete è scritta più dal punto di vista dei pensionati americani che di quelli italiani, trovando quindi conveniente anche Paesi, come la Francia, che per noi non lo sarebbero.
- Costa Rica: offre un costo della vita accessibile e un sistema sanitario di qualità, (in un contesto naturalistico straordinario, dove però la mosca carnivora ha recentemente fatto una vittima, ndr).
- Portogallo: con un clima mite e una vasta gamma di incentivi per i pensionati, è ideale per chi cerca cultura, storia e una vita tranquilla.
- Messico: la varietà di ambienti, dalla spiaggia alla montagna, insieme a un costo della vita basso, lo rende una scelta popolare (attenzione però alla criminalità e alle buone regole per non esporsi a rischi inutili, ndr).
- Panama: con il suo clima tropicale e le politiche favorevoli ai pensionati, è perfetto per chi cerca stabilità e convenienza.
- Spagna: offre un ottimo mix di cultura, clima favorevole e un sistema sanitario eccellente. (Fuori dalle grandi città può offrire anche costi di vita più contenuti, ndr).
- Ecuador: variazione climatica e basso costo della vita lo rendono ideale per una vita attiva e all’aria aperta.
- Grecia: affascinante per la sua storia, le spiagge incantevoli e un costo della vita relativamente basso. (Ne abbiamo già parlato, ndr).
- Malesia: un gioiello del Sud-Est asiatico che offre lusso accessibile e una ricca diversità culturale.
- Francia: non solo per i buongustai, ma anche per chi cerca un pensionamento rilassato con accesso a un eccellente sistema sanitario.
- Colombia: emergente come destinazione per i pensionati grazie al suo ricco patrimonio culturale e alla convenienza.
E restando in Italia?
Riprendendo un interessante articolo di QuiFinanza, citiamo anche cinque città italiane, quasi tutte nelle regioni del Nord che registrano la miglior qualità di vita, che, pur non dando vantaggio fiscale, possono offrire uno stile di vita più confortevole:
Trento: città tranquilla con accesso a paesaggi naturali spettacolari e clima montano, garantisce servizi moderni e una ricca offerta culturale, promuovendo una vita sostenibile e facile da gestire senza auto.
Bolzano: perfetta per chi cerca una vita tranquilla in un contesto multiculturale immerso nelle Dolomiti, è città sicura, serena e ricca di attività culturali, con un effervescente centro storico.
Fermo: nelle Marche, combina arte, storia e un costo della vita accessibile, accesso alle spiagge dell’Adriatico e popolazione locale amichevole.
Trieste: fascino costiero e storico, lungomare elegante, caffè storici, ambiente vivace e culturalmente stimolante. La posizione strategica facilita anche i viaggi nei paesi vicini (ed economici) del centro Europa.
Sondrio: nel cuore delle Alpi lombarde, destinazione ideale per gli amanti della montagna. Qui il ritmo di vita è rilassato con facile accesso ad attività all’aria aperta, mantenendo un’alta qualità della vita con un’offerta culturale e gastronomica ricca.
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