Passepartout del benessere psicofisico
La chiave di lettura delle cose non è una semplice chiave, ma un vero e proprio passapartout per il benessere psicofisico.
Le cose che accadono non hanno una valenza di per se, è il modo in cui noi reagiamo e le affrontiamo che ne determina il valore e di conseguenza il peso specifico che hanno nella nostra vita.
In qualche modo siamo noi ad attribuirglielo utilizzando proprio quelle chiavi di lettura che altro non sono che un mazzo di strumenti culturali.
Il mazzo di chiavi con cui gestiamo l’immensa e complessa struttura dell’esistenza determina il nostro stare bene dentro le varie situazioni e circostanze che la vita stessa ci propone e predispone.
La visione della vita la orienta
Se di fronte ad una difficoltà io mi figuro la tragicità di uno scenario devastante, quella difficoltà per me sarà inevitabilmente una tragedia.
Se la stessa difficoltà la interpreto come uno step da superare una prova per misurare le mie capacità diventerà, per quanto ardua, semplicemente una sfida da superare.
Abbiamo tutti un super potere che spesso non esercitiamo : quello della scelta: se infatti non possiamo scegliere ciò che ci capita possiamo sempre scegliere come viverlo.
Per esercitare questo super potere dobbiamo prima di tutto comprendere che il modo in cui noi leggiamo la realtà è il frutto di un’educazione ricevuta, del contesto in cui l’abbiamo ricevuta e della rielaborazione che da adulti ne abbiamo fatto in virtù delle esperienze e interazioni che si sono innestate nel nostro percorso di crescita.
Il passato ci influenza
Ognuno di noi ha un vissuto e ha un background proprio in virtù del quale interpreta i fatti della vita. Purtroppo non sempre il proprio retaggio culturale sociale e affettivo fornisce strumenti adeguati ad una interpretazione funzionale al benessere.
Da bambina, a causa delle innumerevoli difficoltà della mia famiglia tendevo al catastrofismo cosmico, ad una visione della vita che Leopardi scansate proprio. Per anni, per decenni ho continuato a usare una chiave di lettura delle cose che altro che Passepartouts del benessere, era piuttosto un catenaccio pesante ed arrugginito che mi trascinavo dietro stile CANTERVILLE GHOST.
La maturità, intesa come età avanzata, mi ha salvato.
Macinando anni e decenni di vita e di esperienze ho capito che non avevo alcun potere su ciò che mi accadeva, ma che questa cosa non poteva governare la mia esistenza viziare i miei stati d’animo determinare il mio equilibrio.
I venti che soffiano sulle nostre vite
Mi rifiutavo di essere totalmente in balia degli eventi.
Ho cominciato a comprendere che gli e-venti erano veri e propri venti e andavano governati.
Dovevo solo dotarmi delle giuste vele, per impedire che mi ribaltassero ogni volta.
Dovevo trovare il modo di sfruttarli per farmi spingere quando soffiavano forte, farmi cullare quando sospiravano leggeri.
Ho imparato con l’età a padroneggiare i miei pensieri in modo da sfoltire il mazzo di chiavi, che a una certa girare tipo San Pietro è faticoso, conservando le uniche che davvero potevano farmi governare i venti tiepidi o burrascosi che soffiavano nella mia vita.
Che poi farsi sospingere è così bello.
Certo a volte il rischio di seguire la corrente sbagliata c’è, soprattutto superata una certa età in cui tempo da sprecare non ne abbiamo più.
Ma di questo parleremo la prossima volta
Vi aspetto
La vostra Vale Grey Model
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