Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21
Il calendario di Parma Capitale Italiana della Cultura 2020+21 è ricco di rassegne, mostre, installazioni, concerti e tante altre iniziative in sedi estremamente iconiche della città.
La mappa dei luoghi di Parma Capitale Italiana della Cultura consente di tracciare un itinerario ideale tra le bellezze cittadine e spazi sapientemente valorizzati da appuntamenti culturali ed enogastronomici imperdibili (ricordiamo, a chi non lo sapesse, che nel 2015 Parma ha conquistato l’ambito titolo di Creative City of Gastronomy Unesco).
Cosa vedere a Parma
La passeggiata non può che iniziare da Piazza Duomo dove si stagliano la Cattedrale (con la cupola magnificamente affrescata dal Correggio), il Battistero (in marmo rosa di Verona), il Palazzo Vescovile e il Museo Diocesano. Il tour, per gli amanti del superbo talento di Correggio, si concentra nelle immediate vicinanze, tra la Chiesa di San Giovanni Evangelista, il Monastero di San Paolo (ha appena riaperto la Camera di San Paolo) e la Basilica di Santa Maria della Steccata. L’arte, se non lo sapete, fa venir fame e allora una pausa golosa per la degustazione della torta fritta, la specialità più amata dai local, è d’obbligo!
Gli eventi di Parma Capitale Italiana della Cultura
Il consiglio è di restare ancora un po’ nel cuore della città per scoprire altri sei personaggi che hanno fatto la storia di Parma. “La via delle forme. Viaggio tra i mestieri di Parma” è infatti lo storytelling corale attraverso il quale raccontare eccellenze che sono tuttora un vanto per i parmensi. L’allestimento nella Galleria San Ludovico, voluto per Parma Capitale Italiana della Cultura, è dedicato al pittore manierista Parmigianino, all’architetto di Corte Ennemond Alexandre Petitot, al re dei tipografi Giambattista Bodoni, al compositore Giuseppe Verdi, al regista Bernardo Bertolucci e alle Sorelle Fontana. Una vera chicca.
A due passi, nella Pinacoteca Stuard, una selezione di opere (una per ogni mese dell’anno) ricorda un altro imprenditore a cui Parma ha dato i natali. La mostra “I quadri di Pietro” allestisce 12 opere della collezione privata di Pietro Barilla, erede della omonima multinazionale in un dialogo sinergico col percorso museale che consente la scoperta del gusto finissimo dell’imprenditore. Basti pensare che i corridoi degli uffici aziendali e il parco in cui è immerso lo stabilimento di Pedrignano erano spazi d’arte per Pietro in cui allestire opere di Burri, Cascella, Guttuso, Manzù, Morandi, Pomodoro solo per citarne alcuni.
Uno dei must see in questo percorso “identitario” alla scoperta di Parma, delle sue bellezze architettoniche, delle sue menti e personalità di spicco, è sicuramente Palazzo della Pilotta, un complesso monumentale unico nel suo genere. Il palazzo, simbolo del potere ducale dei Farnese, accoglie oggi la Galleria Nazionale di Parma (dove riavvolgere il fil rouge del viaggio sulle tracce del Correggio con ben 4 opere), il Museo Archeologico Nazionale, la Biblioteca Palatina e il Teatro Farnese. Il complesso, che prende il nome dal gioco della pelota dei soldati spagnoli nel cortile del Guazzatoio, è un altro dei luoghi iconici prescelti come cornici per gli appuntamenti dell’Anno della Cultura. Ospita infatti “Fornasetti Theatrum Mundi” una mostra in cui centinaia di opere dell’atelier di Pietro Fornasetti dialogano con la collezione del Museo in un racconto “della classicità attraverso la lente del design contemporaneo”.
Altri due luoghi meritano una tappa per lo straordinario impegno di recupero e valorizzazione voluto dalla biennale investitura di Parma Capitale: San Francesco del Prato e l’Ospedale Vecchio. San Francesco del Prato era una grande chiesa con annesso complesso monastico che, con la soppressione degli ordini religiosi voluta da Napoleone nell’800, fu trasformata in carcere. Presto, grazie a un laborioso intervento di restauro, riaprirà le porte ai fedeli. Sulla bella facciata non campeggiano più le tristi grate delle celle (tra i più illustri detenuti, lo scrittore Giovannino Guareschi e Gaetano Bresci, l’assassino di re Umberto I di Savoia) ma le monofore originali e il magnifico rosone. Il primo (e più evidente) intervento di ripristino che ha emozionato gli stessi cittadini.
L’altra tappa è nel quartiere “Oltretorrente” per ammirare il recupero dell’ospedale cinquecentesco, chiuso da 100 anni e oggi riqualificato come Hospitale, un museo multimediale che racconterà la storia di accoglienza e supporto di malati, poveri, orfani, pellegrini alloggiati tra queste mura. La mostra “Il futuro della memoria” nella Crociera dell’Ospedale Vecchio, la più grande di Parma 2020+21, costituisce un’anteprima dell’allestimento permanente aiutando i visitatori ad attraversare idealmente il ponte tra passato e futuro.
Il piacere delle papille gustative
Un viaggio a Parma, però, non può dirsi concluso senza una degustazione di prodotti tipici. Una divina taste experience va organizzata in un caseificio per apprezzare il ciclo produttivo tutto naturale del parmigiano reggiano o in un prosciuttificio, per assaporare la dolcezza del prosciutto di Parma. Scaldate i motori – a proposito, per gli amanti della 1000 Miglia, l’appuntamento è il 16 giugno quando le 375 vetture sfileranno in città in direzione della costa tirrenica – e partite!
Broom…broom
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