Mostre ed eventi artistici da non perdere ad agosto in Italia
Finalmente sono arrivate le tanto desiderate vacanze. Assecondare anche le nostre passioni e nutrire lo spirito ci permette di vivere un tempo di qualità. Tra mostre, eventi e concerti abbiamo solo l’imbarazzo della scelta.
Ecco una nostra selezione delle mostre e degli eventi artistici da non perdere nel mese di agosto.
Antonio Canova e il Neoclassicismo a Lucca
Negli spazi della Cavallerizza di Lucca è in corso la mostra Antonio Canova e il Neoclassicismo a Lucca a cura di Vittorio Sgarbi.
Nella mostra, che durerà fino al 29 settembre 2024, sono presenti oltre 100 opere, tra dipinti e gessi, di Antonio Canova (1757 – 1822). Per la prima volta si possono vedere anche 12 teste inedite. L’esposizione termina con il Ritratto dell’Ingegner Giuseppe Clerici di Francesco Hayez che, abbandonando il rigore neoclassico, apriva al sentimento del Romanticismo.
Al centro delle sale risaltano le bianche ed eleganti statue di Antonio Canova, che sono circondate dai dipinti dei pittori neoclassici lucchesi, dal più noto Pompeo Batoni a Bernardino Nocchi, Stefano Tofanelli, Francesco Cecchi, Pietro Nocchi, Raffaele Giovannetti, ad altri.
Pur nella loro diversità le statue ed i quadri insieme offrono un panorama di bellezza, eleganza ed armonia. In queste opere rivivono i principi dell’equilibrio e delle proporzioni che erano presenti nell’arte greca e romana e che sono stati riproposti dal neoclassicismo. Questa corrente si è sviluppata dalla metà del XVIII secolo fino al 1815, cioè fino alla fine dell’impero napoleonico.
L’idea neoclassica della bellezza universale ed eterna è visibile soprattutto nelle opere di Canova, caratterizzate dalla levigatezza del modellato, dalla composizione armonica ed equilibrata, dalla grazia, che unita al controllo della ragione, può trasformare anche la sensualità e le passioni estreme in un ideale di perfezione.
Due mostre di Caravaggio in Sicilia
Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, (1571 – 1610) è uno dei pittori più famosi e rivoluzionari della storia dell’arte. Non tutti sanno, però, che Caravaggio, colpevole di omicidio, fu costretto a scappare, per buona parte della sua vita, da una condanna a morte. Dall’ottobre 1608 all’ottobre 1609 soggiornò in Sicilia, esattamente a Siracusa, a Messina ed a Palermo.
Proprio il rapporto tra Caravaggio, la Sicilia e i suoi artisti è il tema della mostra, La Sicilia di Caravaggio, che durerà fino al 3 novembre 2024 e che presenta, al Convitto delle Arti – Museum di Noto, trenta tra le opere più significative del caravaggismo in Sicilia.
Il percorso è diviso in tre sezioni. La prima è dedicata agli artisti che hanno conosciuto Caravaggio, come Giovanni Bernardo Azzolino, Mario Minniti, Alonzo Rodriguez, Fabrizio Santafede, Carlo Sellitto, Battistello Caracciolo, Hendrick de Somer. La seconda ruota intorno al passaggio ad un naturalismo barocco che rappresentava la realtà in modo dinamico, come si può vedere nelle opere, di grande bellezza, di Pietro Novelli e di Matthias Stomer. L’ultima sezione è dedicata a Caravaggio ed alla sua presenza in Sicilia. A quel periodo risale la famosa Natività, trafugata a Palermo nel 1969. In mostra sono presenti una pregevole e fedele copia della Natività,, dipinta da Paolo Geraci, e lo splendido San Giovannino alla fonte, proveniente dal National Museum of Art di La Valletta.
In Sicilia Caravaggio è protagonista anche di un’altra mostra-evento, Caravaggio: la verità della luce (dal 2 giugno al 6 ottobre 2024), ospitata nella nuova Pinacoteca comunale dell’ex Monastero di Santa Chiara a Catania.
In mostra sono presenti tre dipinti autografi del grande pittore: Il ragazzo morso da un ramarro, San Sebastiano e Il Cavadenti.
Lo stile di Caravaggio
Caratterizzano la pittura di Caravaggio la resa realistica con attenzione ai dettagli, ma soprattutto l’uso sapiente della luce.
Nei suoi dipinti un raggio di luce evidenzia gli elementi importanti della scena che sembrano uscire da uno sfondo oscuro ed anonimo. Il forte contrasto tra luce e oscurità è l’esito di un modo diverso di vivere la religiosità rispetto agli artisti rinascimentali. Nei suoi quadri non c’è più il tono rassicurante, dove la luce diffusa rischiarava i vari elementi, ma c’è una sorta di mistero che fa pensare alla drammaticità del vivere.
Lo si può vedere molto bene nei dipinti presenti alla mostra di Catania.
Nell’economia del nostro discorso ci soffermiamo brevemente sul primo dei tre dipinti, Il ragazzo morso da un ramarro.
Ragazzo morso da un ramarro, 1595-1596, Fondazione Longhi, Firenze
Nel quadro, come fosse un’istantanea, un ragazzo sobbalza, spaventato dal morso di un ramarro, sbucato improvvisamente dalla natura morta. Sul tavolo, vicino a lui, si trovano un vaso con dei fiori e alcune ciliegie.
Colpiscono l’espressione realistica, l’intensità emotiva e l’efficace mimica facciale del giovane, che mostra sentimenti di stupore e di dolore, ma anche di paura e di repulsione. Attirano l’attenzione anche gli effetti della luce. Arriva da un lato ed improvvisamente colpisce la figura, evidenziandone alcune parti, per poi diffondersi nel riflesso dell’acqua del vaso.
Dietro l’accurato realismo del quadro si cela un forte significato simbolico: il morso improvviso del ramarro allude ai fulminei pericoli della vita. Altri elementi, come, per esempio, l’acqua rimanda alla redenzione, ma è anche simbolo di trasformazione e di cambiamento.
Igor Mitoraj in Sicilia
Rimanendo in Sicilia, merita una visita l’area archeologica Neapolis a Siracusa, dove, fino al 31 ottobre 2025, viene ospitata la più grande mostra all’aperto dello scultore polacco Igor Mitoraj (1944 –2014), famoso per le sue gigantesche sculture che riprendono i personaggi dell’arte classica.
Trenta opere monumentali sono disposte all’interno del Parco archeologico, oltre alla scultura alata Ikaria che è collocata di fronte al mare, accanto al Castello Maniace di Ortigia, simbolo dell’incontro tra i popoli. Mentre Teseo screpolato si trova a 1700 metri, sul versante sud-est dell’Etna, di fronte allo Jonio e con alle spalle il vulcano.
A differenza di Canova Igor Mitoraj non recupera dell’arte classica la sua bellezza rasserenante. Riprendendo i corpi della classicità, ne fa, infatti, degli eroi caduti, frammentati dal tempo, deformati dalla disgregazione della modernità, incerti per la mancanza di ideali e svuotati dalla crisi culturale e sociale del Novecento.
Diventano, così, la testimonianza delle poche certezze, della fragilità e della precarietà dell’uomo moderno. Al tempo stesso, però, esprimono il desiderio di recuperare quei valori che abbiamo perso.
Chagall a Bari
Spostiamoci a Bari, dove si possono ammirare le opere di uno dei pittori più apprezzati del XX secolo, Marc Chagall (1887-1985). La mostra, Chagall. Sogno d’amore, ospitata nel Castello Conti Acquaviva D’Aragona di Bari presenta, fino al 27 ottobre 2024, oltre cento opere del pittore, dal 1925 fino alla sua morte. La presenza di supporti multimediali, come video ed elementi immersivi, aiutano ad approfondire il suo iter artistico.
L’Amore è il comune denominatore della produzione di Chagall: dall’ amore per la religione e per la Russia, all’amore per la moglie e per l’arte.
Nonostante una vita turbolenta Chagall ha sempre trasmesso nelle sue opere una sensazione di serenità. Lo ha fatto rappresentando scenari onirici e fiabeschi dai colori vivaci ed accesi che ricordano il mondo della sua infanzia. In questo suo mondo da favola ha dipinto animali simbolici, personaggi reali o immaginari, giovani amanti sospesi per aria. Ne è un esempio uno dei suoi quadri più famosi La passeggiata (1918), in cui dipinge se stesso felice, mentre con la mano tesa tiene la moglie che si vibra, anch’essa felice, nell’aria. L’amore che li lega profondamente, trasferito in un’atmosfera irreale, supera i limiti naturali e diventa qualcosa di trascendente.
Pino Pascali alla “Fondazione Prada” di Milano
Alla Fondazione Prada di Milano, fino al 23 settembre 2024, è in mostra l’opera di Pino Pascali (1935-1968).
La retrospettiva è divisa in quattro sezioni che racchiudono 49 opere provenienti da musei italiani e internazionali (come il MoMA di New York) e da collezioni private, oltre a una selezione di fotografie e un video che ritraggono l’artista tra i suoi lavori.
Pino Pascali fu scultore, scenografo e, grazie al suo genio ironico ed ecclettico, in soli quattro anni, ha lasciato una quantità impressionante di lavori.
Sotto l’influenza della Pop Art americana, conosciuta nel 1964 alla Biennale di Venezia, Pascali ha riproposto con le sue opere le icone della cultura di massa ed ha sperimentato materiali naturali e industriali (come plastica, terra, fieno ed eternit).
Nello stesso periodo, tra il 1964 e il 1965, ha composto opere che hanno come soggetto il corpo femminile, quali, per esempio, Omaggio a Billy Holiday (sfortunata vocalista afro-americana), La Gravida/Maternità, ( caratterizzato dal colore bianco su bianco), Labbra, dal colore rosso infuocato, di grande impatto emotivo, che ricorda il famoso divano di Salvator Dalì della forma delle labbra di Mae West.
Tra le sue opere ricordiamo anche Bachi da setola, cioè dei serpentoni in spazzole di nylon o Campi arati e canali di irrigazione (1967), che evoca il lavoro agricolo e soprattutto l’interazione tra la natura e l’opera dell’uomo, oppure Pelle conciata (1968), che mette in evidenza il processo di trasformazione del materiale.
Attraverso riviste degli anni Sessanta ed attraverso dei video, realizzati per la mostra, alcuni restauratori spiegano le caratteristiche ed il problema di conservazione dei materiali utilizzati dall’artista.
Concerti a Paestum
Nella suggestiva location dell’area archeologica di Paestum, Patrimonio dell’UNESCO, si presenteranno sul palco grandi artisti della musica italiana:
- il 9 agosto sarà la volta di Danilo Rea e Peppe Servillo con Napoli Jazz,
- il 16 agosto di Nicola Piovani con Note a Margine,
- il 23 agosto dell’Orchestra Ghislieri di Pavia con Dei ed eroi. Gli splendori dell’opera barocca tra Napoli e l’Europa.
A Paestum, nell’antica città della Magna Grecia, l’ archeologia si apre alla musica contemporanea e sinfonica, realizzando delle serate straordinarie, in cui, oltre i concerti, fino a mezzanotte è possibile vivere l’incredibile atmosfera ed il fascino di una storia millenaria.
Eventi artistici all’Arena di Verona
Ed infine, nella incantevole e coinvolgente cornice dell’Arena di Verona sono programmati per il mese di agosto 2024:
- Carmen(Musica di Georges Bizet) nei giorni 3, 8, 17, 23;
- il Barbiere di Siviglia(Musica di Gioachino Rossini) nei giorni 24 e 31;
- Tosca (Musica di Giacomo Puccini) nei giorni 2, 9, 16 e 30
- Aida (Musica di Giuseppe Verdi) nei giorni 10, 18, 22 e 29
- La IX Sinfonia di Ludwig van Beethoven nel giorno 11
- Plácido Domingo Noche Española nel giorno 21
- Le Quattro Stagioni (Musica di Antonio Vivaldi): uno spettacolo immersivo che unisce la musica classica e la tecnologia all’avanguardia.
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