Moda Anni '60, gli stili più in voga, oggi e domani
Quei mitici Anni ’60. Già, perché puntare quest’inverno sugli stili più in voga della moda Anni ’60 è la giusta scelta di stile anche per questo inverno. Molti e variegati i motivi, più semplici di quel che si pensi. Non si tratta di copiare, la moda Anni ’60, ma di ispirarsi a quello stile che ha segnato la svolta dell’universo femminile. Nel 1965, dopo la famosa collezione Space Age, André Courrèges ne realizzò una per la collezione “Mod”. In parallelo, anche Pierre Cardin la introdusse nelle sue collezioni, era tendenza. Sempre negli Anni ’60, la minigonna – capo icona e rivoluzionario – era declinata prevalentemente in poliestere, nylon, vinile e PVC.
Twiggy icona di stile
L’abbinamento suggerito, anche dai look di strada era quello a calze colorate e stivaletti bassi con tacco piatto quadrato, che potevano arrivare fin sopra il ginocchio. La silhouette era ad A, largo sotto, stretto sopra. Icona simbolo di questi anni, l’androgina Twiggy, che con il suo arrivo rivoluzionò i canoni di bellezza del tempo: magrissima, androgina eppure super sexy. Canoni rivisitati anche dalle collezioni dell’inverno 2022, in una chiave più femminile e didascalica, ma ugualmente di grande ispirazione.
Una moda che ritorna
Perché gli anni ‘60 sono gli anni del boom economico, quelli in cui la moda iniziava la sua rivoluzione. A questi favolosi anni dobbiamo successi cinematografici come Colazione da Tiffany o la Dolce Vita di Federico Fellini. E se ciclicamente molte stagioni hanno preso spunto da quei canoni estetici, anche questa volta tra jukebox, abiti leggerissimi dalle fantasie optical, e occhiali a mosca inspo Jackie Kennedy, delineano le regole del look anni 60 con indicazioni diverse. Tra colletti da neo Lolita, tubini dalla silhouette ad A (come sopra) ai maxi occhiali da sole, un po’ più a gatta, e stivali Op-Art le suggestioni sono tante.
I punti di forza dello stile anni 60
I capisaldi dello stile anni ’60 sono ben noti ma per le collezioni autunno inverno a fare la differenza sono soprattutto l’uso dei colori e i dettagli preziosi. Il bianco e il nero continuano a rincorrersi in un eterno gioco degli opposti utilizzato in chiave fortemente grafica. Le superfici silver si alternano a lampi di colore pastello e le linee si fanno pulite e ben disegnate, strette in vita con ruches solo per delineare la silhouette. Gli accessori oversize focalizzano l’attenzione sul viso e gli abiti corti mettono in evidenza le gambe, proprio come Mary Quant. Mentre bottoni e chiusure metalliche diventano particolari decorativi ed eye-catching, per rendere più contemporanea l’immagine nel suo insieme.
Occhio ai social
Se le collezioni pret-à-porter non convincono, si è sempre liberi di scegliere di lasciarsi ispirare da ciò che si trova in Rete. Basta andarla a cercare nei tantissimi account Instagram dedicati alle icone fashion degli anni 60 come Sixties Daily, girlsofthesixties e 60s_World.
E magari studiare come vestivano Jackie, Twiggy, Raquel Welch, Ursula Andress e le altre, che hanno segnato un punto fermo della femminilità, non solo nella moda. I must have da segnarsi sono i cappotti a trapezio e cappelli pill-box en pendant, la combo bianco e nero, in chiave rétro, dando un tocco deluxe con gioielli dorati. Minigonne con calze grosse e fantasie optical.
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