Ma voi avete capito come si vota il 25 settembre? Ve lo spiega Cocooners
Come si vota alle elezioni?
Domenica 25 settembre l’Italia è chiamata alle urne per le elezioni politiche 2022, un’occasione molto importante per eleggere il nuovo governo nazionale, che prenderà il posto dell’attuale esecutivo che vede a capo il Presidente Mario Draghi.
Le elezioni politiche si svolgeranno con la legge elettorale chiamata rosatellum, mentre per la prima volta sarà effettivo il taglio dei parlamentari, entrato in vigore nel 2020.
In questo articolo vogliamo darvi tutte le informazioni del caso, andando ad analizzare nel dettaglio come funziona la legge elettorale rosatellum, quali sono le caratteristiche e, infine, come si vota. Tutto questo serve per arrivare preparati ad una giornata così importante per il futuro del nostro paese.
Come funziona il rosatellum?
Prima di votare è bene essere informati nel modo più completo possibile, partendo proprio dal funzionamento della legge elettorale rosatellum.
Probabilmente vi starete chiedendo come mai tale norma abbia un nome così particolare e il motivo è estremamente semplice. Infatti, la legge elettorale entrata in vigore nel 2017 da un’idea di Ettore Rosato, a quei tempi capo gruppo del Partito Democratico, da qui dunque è stato dato questo nome.
Possiamo certamente affermare che il rosatellum è una sorta di legge elettorale che mischia il proporzionale con il maggioritario. Infatti, due terzi dei seggi di Camera e Senato vengono assegnati con il tipico sistema proporzionale, mentre un terzo viene assegnato con sistema maggioritario.
Abbiamo accennato all’inizio dell’articolo che, per le elezioni politiche del 25 settembre, verrà applicato per la prima volta il taglio dei parlamentari che saranno 345 in meno. Tutto questo si traduce in una grossa difficoltà da parte dei vari partiti politici che devono fare i conti con la composizione delle liste.
Inoltre, la legge prevede che saranno 221 i collegi uninominali, mentre i restanti 367 parlamentari verranno eletti calcolando la proporzione dei voti ricevuti dai partiti di riferimento a livello nazionale.
È innegabile che il rosatellum, per quelle che sono le sue caratteristiche, è una legge elettorale che di fatto obbliga i partiti a creare delle coalizioni e, di conseguenza, le alleanze, soprattutto per quanto riguarda il sistema maggioritario.
Da sottolineare anche un altro aspetto molto importante, la legge rosatellum non nessun premio di maggioranza, che viene invece previsto in alcune situazioni con sistema proporzionale.
Il sistema è maggioritario o proporzionale?
Come abbiamo detto poco sopra, la legge elettorale rosatellum è un mix tra sistema maggioritario e sistema proporzionale e questo appare molto evidente.
Dunque, prima di tutto dobbiamo specificare che il sistema maggioritario viene applicato ai collegi uninominali. In questo caso dunque, in ogni collegio, coalizioni e liste corrono scontrandosi tra di esse, e ognuna presenta un solo candidato. Molto semplicemente, vince chi prende anche un solo voto in più. Questo sistema è conosciuto anche come uninominale secco, ed è evidentemente il motivo maggiore che spinge i partiti a creare le coalizioni.
Il rosatellum è anche proporzionale, in questo senso la logica è estremamente diversa rispetto al sistema maggioritario. Infatti, i seggi vengono distribuiti tra tutti i vari partiti, a seconda dei voti che questi hanno preso a livello nazionale. Appare evidente che con il sistema proporzionale le coalizioni assumono un ruolo significativamente meno importante rispetto a quanto accade con il maggioritario.
I collegi
I collegi giocano ovviamente un ruolo molto importante, infatti ogni circoscrizione presenta dei collegi uninominali e plurinominali. La differenza sostanziale è nel numero di parlamentari eletti.
Nei collegi uninominali viene eletto un solo candidato, nei collegi plurinominali vengono eletti più candidati. Per quanto riguarda il Senato, sono presenti 74 collegi uninominali e 26 collegi plurinominali.
Per la Camera dei Deputati, invece, sono previsti 147 collegi uninominali e 49 plurinominali.
Questa legge elettorale prevede la possibilità di candidarsi in più collegi plurinominali, fino ad un massimo di cinque. Quindi, in caso di doppia elezione il candidato è automaticamente eletto nel collegio uninominale. Invece, qualora il candidato viene eletto in più collegi plurinominali, il candidato sarà eletto nel collegio in cui la lista di appartenenza ha ottenuto una percentuale minore di voti rispetto al totale di quelli validi nel collegio.
Non solo, per garantire un perfetto equilibrio e, soprattutto, una maggiore equità, le liste bloccate devono obbligatoriamente prevede un’alternanza di genere, per favorire la parità tra candidati uomini e candidate donne.
Infine, per i seggi assegnati con sistema proporzionale i partiti non si limitano a presentare un solo candidato, ma ne comunicano di più e vengono elencati in una lista bloccata, Probabilmente vi starete chiedendo perchè si chiama lista bloccata e la risposta è molto semplice, ovvero in questo caso gli elettori non potranno in alcun modo esprimere le preferenze. In altre parole, non possono decidere chi mandare in Parlamento.
Soglie di sbarramento
La legge elettorale rosatellum prevede la soglia di sbarramento che, ovviamente, riguarda solo e soltanto i seggi assegnati con il sistema proporzionale. Si tratta semplicemente di un meccanismo che impedisce, alle forze politiche che non superano una soglia stabilita, di entrare a far parte del Parlamento.
Entrando nei dettagli, il rosatellum prevede quindi che la soglia è del 3% per i partiti a livello nazionale e al 10% per le coalizioni. Attenzione però, all’interno delle coalizioni e delle alleanze, i partiti che ottengono un risultato che va dall’1% al 3% non possono eleggere dei propri parlamentari ma semplicemente li distribuiscono in maniera proporzionale alle altre liste facenti parte dell’alleanza.
Purtroppo però la legge elettorale rosatellum presenta diverse problematiche, tanto è vero che spesso si parla di una sua modifica o, addirittura, di una nuova legge fatta ex novo. Infatti, al Senato la distribuzione dei seggi avviene a livello regionale e non nazionale. Questo comporta inevitabilmente una possibilità di aumento della soglia di sbarramento.
Ovviamente, è bene specificare che i voti ottenuti dalle liste che non arrivano all’1% vengono, di fatto, cancellati.
Facsimile scheda elettorale
La scheda elettorale, ovviamente in modalità fac simile, la potete consultare direttamente sul sito del Ministero dell’interno. In questo modo, prendendo visione della scheda, vi sarà possibile arrivare al voto estremamente preparati, senza quindi rischiare di commettere qualche errore che potrebbe di fatto rendere nullo il vostro voto.
Come chiaramente specificato, il voto può essere espresso in diversi modi. Per prima cosa si può semplicemente fare una X sul simbolo del partito che si intende votare. In alternativa sarà possibile tracciare un segno sul nome del candidato uninominale e, in questo caso, il voto è espresso anche per la lista collegata. Qualora ci siano più liste collegate il voto viene ripartito tra le liste di quella specifica coalizione.
Come si vota
Prima di tutto occorre fare una premessa molto importante, per gli elettori il meccanismo per esprimere il proprio voto è esattamente identico per entrambi i rami del Parlamento.
Detto questo, sulla scheda elettorale troverete, per ogni singola coalizione, un candidato al collegio uninominale e accanto ad ogni simbolo vedrete la lista bloccata dei candidati che sostengono l’alleanza.
Come detto, dunque, basta solamente fare un segno sul simbolo della lista o sul nome del candidato dell’uninominale per poter esprimere il proprio voto.
Ovviamente, non è valido il voto disgiunto. Ovvero, non è in alcun modo possibile scegliere un candidato all’uninominale che non è collegato alla lista scelta per il proporzionale.
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