Longevicity: le città a misura di over 65
Chiamateli senior, grey generation, perennials: sta di fatto che gli over 60 sono sempre più al centro dell’attenzione, come mai ci saremmo aspettati in passato. Se un tempo superare una certa soglia di età significava entrare nella stanza dell’oblio, oggi, aziende e media si sono accorti di questa categoria di persone che continuano a vivere la propria vita con un pizzico di spensieratezza in più. Questo fenomeno non solo è diffuso in Italia, ma anche nel resto del mondo ed è, forse, anche per questo che nascono iniziative come Longevicity, un progetto di ricerca multidisciplinare dell’Università di Milano Bicocca in collaborazione con il Politecnico di Milano, Auser e Research Center for Advanced Science and Technology dell’Universitàa di Tokyo. Cocooners ne ha parlato con l’unica fotografa coinvolta nel progetto, Laura Liverani
Di che cosa tratta esattamente Longevicity?
In sintesi, Longevicity e’ la citta’ del futuro pensata e progettata a misura dei senior: percorribile, tecnologica, inclusiva, caratterizzata dalla presenza di cittadini longevi e attivi. A Tokyo e a Milano sono stati condotti esperimenti volti alla valutazione della Walkability, ossia il livello di accessibilità, comfort e sicurezza per i pedoni. Durante gli esperimenti, i sensori indossati da soggetti anziani misurano le risposte fisiologiche di chi cammina in situazioni diverse. Questi ed altri dati raccolti, opportunamente analizzati, forniscono una lettura della percezione e della risposta emotiva degli anziani quando camminano in citta’. Oltre agli esperimenti, il team di Longevicity conduce laboratori in cui i cittadini anziani, in una prospettiva di design partecipativo e inclusione sociale, diventano attivamente protagonisti della ricerca: come vivono la citta’, come vi si muovono, quali criticita’ vi trovano, come invece la vorrebbero?
Come viene sviluppato il progetto nella fattispecie?
La ricerca prevede alcuni progetti di disseminazione: si tratta di raccontare Longevicity anche al di fuori dei canali accademici ed istituzionali, in modo da raggiungere un pubblico piu’ ampio possibile, in particolare gli anziani stessi. Il progetto di disseminazione centrale si chiama appunto Longevicity Photo Studio e sara’ condotto da me, che sono fotografa e non ricercatrice, a differenza del resto del team di Longevicity.
Longevicity Photo Studio è dunque un progetto fotografico individuato nell’ambito delle attività di disseminazione della ricerca di Longevicity, con la collaborazione di Prospekt Photographers e Scalo Lambrate, nostri partner culturali. Il progetto prevede la realizzazione di una serie di ritratti della comunità senior di Milano presso uno studio fotografico itinerante, ispirato alle pratiche della fotografia vernacolare. Lo studio temporaneo, dove i cittadini anziani posano per un ritratto raccontando il proprio vissuto, diventa cosi un luogo di incontro e inclusione sociale. Il progetto è volto alla realizzazione di un autoritratto collettivo e partecipativo della popolazione più anziana di Milano.
Dove vi si può trovare per essere fotografati e partecipare a questo progetto?
Attraverso Longevicity Photo Studio si vuole creare un vero e proprio evento partecipativo in cui gli anziani siano i protagonisti. A questo scopo, in diversi punti della città viene allestito uno studio fotografico temporaneo, dove i partecipanti posano per un ritratto e condividono il loro racconto personale e la loro percezione della citta’ attraverso una breve intervista. Ai partecipanti viene chiesto inoltre di portare con loro un oggetto da fotografare separatamente, quale correlativo-oggettivo di una memoria o di un’esperienza: ad esempio una foto dell’album di famiglia, un disegno, un biglietto o una cartolina d’auguri, una nota scritta, un oggetto d’affezione, o qualsiasi altra cosa vogliano condividere. Lo scopo è raccontare visivamente, in modo immediato, tanto la memoria quanto la dimensione presente e futura della città attraverso lo sguardo degli anziani, al centro della ricerca di Longevicity. Ad ogni volontario che si mette in posa e si racconta viene donata la stampa formato cartolina del ritratto seduta stante.
Per rendere conto del processo collaborativo che informa i ritratti fotografici, importante quanto le immagini finali, le sessioni di ripresa sono a loro volta documentate attraverso foto e video.
Perchè la fotografia?
L’idea dello studio fotografico come spazio sociale di incontro e di scambio tra chi osserva e chi è osservato è alla base di questo progetto. Un ritratto, secondo le parole dell’antropologo Francesco Faeta, diventa “luogo iconico di un incontro” quando l’immagine della persona ritratta è frutto della collaborazione tra chi fotografa e chi posa. L’atto del ritrarre/ essere ritratto è dunque un evento performativo che in condizioni ideali prende la forma di una autorappresentazione, almeno parziale, della persona ritratta. La sessione di ripresa fotografica diventa pertanto un evento dalla forma partecipativa, volto a promuovere l’inclusione sociale e il senso di appartenenza alla comunità dei soggetti anziani, e a produrre rappresentazioni per quanto possibile lontane dagli stereotipi legati all’età.
Il progetto prevede il reperimento delle adesioni e l’allestimento temporaneo di un set fotografico in luoghi idonei, in esterni e/o interni. Vorremmo fotografare diverse decine di soggetti per poter includere una parte di popolazione senior più ampia e rappresentativa possibile, nei luoghi abitualmente frequentati dai senior: centri sociali per anziani, circoli, bocciofile e sale da ballo.
Abbiamo gia’ fatto le prime riprese in case private, e altre sono previste a breve presso alcune sedi Auser. Il nostro studio fotografico mobile riprendera’ poi a circolare a pieno ritmo nel mese di settembre, con diverse location molto interessanti che saranno comunicate non appena definite.
I ritratti e la relativa documentazione dello studio itinerante faranno parte dei contenuti centrali di Longevicity Zine, una rivista-fanzine in produzione che racconta il progetto di ricerca. Gli stessi saranno in mostra durante un’esposizione pubblica negli spazi di Scalo Lambrate, in via di programmazione entro fine 2021.
Perché cercate over 65?
Perché l’entrata nell’anzianita’ si sta spostando sempre piu in avanti. Dal 2018 il Congresso Nazionale della SIGG (Società Italiana di Gerontologia e Geriatria) ha indicato questo passaggio intorno ai 65 anni. In realta’ fotografiamo anche soggetti piu’ giovani, intorno alla sessantina.
Pronti a partecipare?
Photo credit (Unsplash e Laura Liverani/ Prospekt Photographers)
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