Quali sono le primizie di aprile?
La primavera è arrivata anche se le temperatura non sono ancora stabili, tuttavia, ci siamo già accorti, quando ha fatto caldo nei giorni scorsi, come le belle giornate di sole abbiano portato con sè alcuni toccasana di salute e di novità, tra cui frutta e verdura di stagione da riconoscere e apprezzare.
Se avete voglia di conoscere quali sono le primizie su cui puntare nel mese di aprile, leggete la nostra piccola guida realizzata secondo una selezione regionale che va da Nord a Sud d’Italia, tra specialità del territorio e particolarità di un microclima di pianura o tipicamente caldo e mediterraneo.
Gli asparagi bianchi di Bassano del Grappa
Aprile fa rima con dolce dormire, ma anche anche con asparagi, soprattutto quelli bianchi che sono una cultivar specifica della regione Veneto e vengono prodotti soprattutto nella zona di Bassano del Grappa, in provincia di Vicenza.
L’asparago è il primo ortaggio della stagione primaverile ed è molto ricercato sia per i preziosi valori nutrizionali, sia perché è un prodotto delicato e complesso da coltivare. Non tutti sanno che gli asparagi fruttificano solo dopo 3 anni dalla messa a dimora dei primi rizomi e hanno un periodo vegetativo molto breve. di soli 2-3 mesi al massimo: per questo non si consumano durante tutto l’anno, ma sono disponibili solo nel periodo che anticipa immediatamente l’estate.
Fanno parte delle Liliacee, la stessa famiglia botanica delle cipolle, del porro e dell’aglio: hanno un gusto inconfondibile, delicato, saporito, con note minerali e con una consistenza che si scioglie in bocca.
Gli asparagi bianchi di Bassano del Grappa sono più dolci di quelli verdi, più comuni, e hanno gambi e punte molto più teneri.
Si cuociono in piedi attraverso un’asparagiera di acciaio inox che sfrutta il vapore per la cottura delle punte e mantiene intatto tutto il corredo organolettico del prodotto, come fibre, sali minerali e sostanze depurative dalle tossine: l’asparago è un vero booster di salute per fegato e intestino.
Gli asparagi si utilizzano per preparare quiche, torte salate di primavera e sformati gratinati, oppure si gustano in purezza, con un filo d’olio extravergine d’oliva, in accompagnamento a piatti di carne e di pesce.
Gli agretti
Chiamati anche Barba di Frate, gli agretti sono una verdura molto aromatica, dal fusto corto e sottile, tipicamente agresti e selvatici.
Come dice il nome, hanno un gusto amarognolo e molto saporito, l’ideale per piatti salati e per smorzare ricette agrodolci.
Sono ottimi consumati a crudo, con una bella spruzzata fresca di succo di limone e un filo di olio evo.
Gli agretti si trovano in campagna e crescono spontaneamente all’aria aperta: non è raro trovare sul ciglio della strada automobilisti con il pollice verde che fermano la macchina per raccoglierli, insieme ai bruscandoli e altre erbe aromatiche.
Il carciofo in tutte le sue varietà
Aprile è anche la stagione tipica del carciofo, in tutte le sue varietà territoriali, come quello Astigiano del Sorì, la meravigliosa culla piemontese bagnata dal Tanaro e dai torrenti del Belbo e del Tiglione.
Si tratta di un tipico carciofo senza spine e dalle foglie gustose e molto tenere. In queste zone collinari, dal clima mitigato, trova il suo habitat naturale.
Il carciofo è un ortaggio mediterraneo che cresce in tutto lo Stivale, ma gradisce il caldo e un terreno nutrito e ben drenato. Sono celebri anche le varietà toscana, romana, il carciofo tondo di Paestum e quello marchigiano di Montelupone.
Non si dimentichino i celebri carciofi spinosi sardi, un’autentica primizia autoctona dell’isola e di quei luoghi sperduti, dominati dal ginepro, dal cardo e dalla macchia mediterranea.
I carciofi sono ideali per molte ricette della cucina regionale italiana, a seconda della varietà e del gusto più o meno deciso e saporito; sono ottimi anche consumati a crudo, conditi con un filo di olio evo di qualità, si possono cucinare gratinati al forno, al vapore, usare all’interno di torte salate, quiche e preparazioni di pasta brisé e fillo.
Eliminata la barba e lavorati con aceto bianco e aglio, i carciofi diventano un ottimo intingolo per condire crostini, bruchette e tutto quello che suggerisce la fantasia. Il carciofo toscano e quello romano, grazie al gusto più rotondo, deciso e saporito, si farciscono con un ripieno di erbe aromatiche, timo e maggiorana, pan grattato e formaggio. Una celebre ricetta popolare dell’Italia Centrale prevede che si cucinino assieme alle patate che, rilasciando amido, li rendono ancora più morbidi e appetitosi.
Il gambo non si butta via perché è ricchissimo di sali minerali e di sostanze detox: si può fare al vapore e mangiare all’interno di fresche insalate estive, oppure utilizzare per un ottimo brodo vegetale.
Ortaggi a foglia verde
In aprile germogliano le prime Crucifere come lo spinacio, la lattuga, il cavolo cappuccio e altre verdure a foglia verde nelle loro varietà primaverili, ricchissime di fibre, ferro, magnesio e sostanze depurative e disintossicanti.
Questo è il mese anche del cipollotto, dell’aglio e dei ravanelli e di un gruppo fiorito di erbe aromatiche edibili come il luppolo selvatico (in dialetto regionale veneto chiamato bruscandolo, ma noto in tutto il nostro bel Paese con i nomi botanici di vartis e luartis).
I bruscandoli sono erbette selvatiche agresti molto gustose, aromatiche e amarognole, con effetti digestivi e leggermente sedativi e ansiolitici: sono perfetti per realizzare ottimi risotti di stagione, come farce delle torte salate, oppure consumati in purezza nelle insalate primaverili.
Sedano e sedano rapa
Se il sedano è comunemente consumato a crudo, in purezza, all’interno di sfiziosi piatti di crudité e pinzimonio, il sedano rapa può essere fatto al forno e per realizzare una versione di arrosto vegano molto particolare e alternativa, new age; ha un gusto molto particolare, ricchissimo di note aromatiche e di sentori minerali frizzanti che lo rendono un vero toccasana di benessere. Il sedano rapa si può mangiare a crudo, a fettine condite con un filo di olio evo di buona qualità, oppure si grattugia sopra a ricette di carne e di pesce, nelle minestre e nelle zuppe di legumi e cereali, per conferire uno sprint di sapore.
Il sedano rapa si può cucinare anche al vapore, lesso, grigliato sulla piastra, brasato in pentola di coccio: trattato con spezie e oli aromatici essenziali, tende ad assumere un gusto molto simile alla carne e una consistenza appetitosa che lo rende il miglior cibo superfood per chi ha abbracciato un’alimentazione vegetariana e vegana, un po’ come il tofu.
Il sedano tradizionale, di un bel verde chiaro brillante, invece, è perfetto da mangiare in purezza con un filo di olio e di aceto, il tutto ravvivato da una spruzzata di limone. Il gambo è croccante e saporito, dal gusto balsamico e super fresco, l’ideale per pinzimoni di stagione e per portare sulla tavola una nota di colore e di freschezza, assieme a tante carote e zucchine.
Con le foglie dei gambi di sedano, invece, si possono realizzare dei pestati e dei condimenti alternativi al tradizionale pesto alla genovese, abbondando di olio, qualche spicchio di aglio e di formaggio grattugiato Grana Padano o Parmigiano Reggiano.
Zucchine e fiori di zucca
Non si possono dimenticare le zucchine, altre primizie di aprile che portano in tavola tutta la loro dolcezza e un toccasana di sostanze depurative e disintossicanti, molto versatile in cucina: sono ottime grigliate sulla piastra e condite semplicemente con olio evo, consumate crude, lessate e ridotte in purea, come condimento di risotti, orzotti e primi di pasta. Le zucchine verdi e tenere si sposano molto bene con le patate: così dolci e dal sapore delicato, sono l’ortaggio migliore da usare nella preparazione di tortini di verdure, timballi di riso, sformati e omelette di stagione.
Inoltre, i fiori di zucca che si raccolgono tra i mesi di marzo e aprile, quando l’ortaggio è ancora piuttosto acerbo, sono delle vere primizie di primavera, delle chicche da impanare e friggere, oppure da farcire e gratinare al forno.
La frutta di aprile
Nelle zone più calde e siccitose crescono le prime fragole, mentre lungo i paesaggi dalle latitudini meridionali nascono le prime varietà di nespole e di kiwi. La primavera è anche la stagione per antonomasia degli agrumi, come il limone Bianchetto di seconda fioritura. Questa cultivar è meno pregiata della prima, ma garantisce frutti succosi e profumati, l’ideale per spremute, limonate estive da presentare con lime e tanto ghiaccio.
I limoni sono la frutta per eccellenza dello spirito mediterraneo del nostro bel Paese e trovano largo impiego in cucina sia come puro condimento, sia nella preparazione di prelibati sorbetti e granite dopo pasto.
Infine, aprile è anche il mese per antonomasia delle ultime arance tardive, ancora più succose e ricche di sostanze antiossidanti, fondamentali per la salute dell’organismo.
Una spremuta di mattina, accompagnata da una fetta biscottata con un velo di miele o di confettura, per smorzarne l’acidità, è il modo migliore per iniziare la giornata con un booster naturale di vitamina C e un gusto piacevole e super fresh.
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