Le città del cinema. I luoghi dei film cult girati in Italia
Una guida per viaggiare, davanti allo schermo e non solo, e scoprire la relazione stretta tra il cinema e le città. Ieri, oggi e domani, naturalmente!
Quanto influiscono l’arte, la creatività, la narrazione sul modo in cui vediamo in luoghi, sul valore che diamo a un panorama, a una piazza, a un oggetto, a un monumento? È l’assunto alla base di un’agile pubblicazione che si propone di indagare la relazione- più che feconda- tra la settima arte, vale a dire il cinema, e le città che, dopo essere state per lungo tempo considerate alla stregua di una semplice cornice, recuperano un posto di primo piano, da vere e proprie protagoniste, all’interno del racconto cinematografico. “Le Città del cinema. I luoghi dei film cult girati in Italia” è il titolo più che esplicativo della preziosa e ricchissima guida realizzata da Morellini editore in collaborazione con MyMovies – il sito italiano leader nell’informazione cinematografica – studiata a uso e consumo di chi ama viaggiare, anche e soprattutto davanti allo schermo, e scoprire in questo modo la ricchezza dei luoghi comprimari dell’avventura cinematografica. Grazie a un manipolo di giornalisti appassionati, l’opera -non certamente l’unica nel suo genere ma di facile consultazione e ricca di aneddoti e di curiosità inedite- accompagna il lettore alla scoperta di quei luoghi entrati nell’immaginario collettivo per mezzo di scene di culto e di pellicole di successo, italiane come internazionali.
Quello che ne risulta è un compendio sfizioso sia per conoscere in maniera diversa posti già noti sia per approfondire scorci solo sfiorati dall’esperienza reale e che si sono impressi nella memoria grazie a ciak iconici. Un percorso- di celluloide -ma decisamente vero e vibrante! – dispiegato dal nord al sud della Penisola, che fa tappa nelle principali città italiane di cui vengono raccontate le derive cinematografiche più o meno note, accompagnate da un’appendice “turistica” concentrata sulle curiosità urbane, nel presente e nella storia, che non trascurano i riferimenti ai locali Festival del cinema, più o meno celebri che siano. Il tutto con il plus di un apparato iconografico completo e sfaccettato, ricco di collegamenti multimediali che rendono la consultazione della guida un gioco di rimandi e di spunti, il complice perfetto per partire alla scoperta – o alla ri-scoperta – di un patrimonio unico, che non finisce di stupire e di fare sentire la sua unicità. Quello italiano, naturalmente. Pronti a cominciare il viaggio?
Si parte da Torino, culla del cinema italiano ancora prima della Capitale- tanto che “Cabiria”, il primo kolossal della storia, venne girato nel 1914 negli stabilimenti sulla Doria Riparia – e città dalle molte anime indagate da pellicole che, nel corso del tempo, si sono soffermate su quegli aspetti macroscopici entrati nell’immaginario collettivo. La lotta di classe accanto alla fascinazione per l’occulto, che la metropoli sabauda custodisce gelosamente, fino ai sogni di gioventù che i più talentuosi registi italiani hanno amato raccontare. E andiamo a Genova “coi suoi svincoli musicali”, come cantava Francesco De Gregori, tra viaggi e miraggi, tra contrasti e pudori, compagna ideale per dispiegare uno scenario urbano carico di tensione che, dal pubblico, arriva al privato. Ecco l’intimità di film capolavoro come “Giorni e Nuvole” di Silvio Soldini accanto alla malinconia notturna di pellicole come “Stregati” di Francesco Nuti passando per i racconti di scontri sociali entrati tristemente nella storia che non finiscono di far riflettere. E poi Milano con i suoi scorci leggendari – il Duomo, La Scala, la Stazione Centrale-, mattatori di mille pellicole e capaci di attirare l’attenzione anche di quei registi stranieri che li hanno posti al centro di un processo mediatico che ne ha arricchito la narrazione.
E ancora Venezia – che si trova, suo malgrado, al centro di stereotipi fortunati, tra cui quelli che la vedono città dell’amore – che non disdegna di comparire come “spalla” in pellicole ridanciane di matrice italica così come in grandi produzioni hollywoodiane (007 docet!). E mentre le fascinazioni di frontiera accendono Trieste di una luce indimenticabile in cui risuona l’eco della storia d’Italia, la vitalità dai mille volti di Bologna diventa il set di pellicole che privilegiano gli accenni coloriti di un’umanità indimenticabile. Un nome per tutti, quello di Pupi Avati. E se la camera con vista su Firenze è sempre stata oggetto privilegiato degli occhi innamorati di cineasti di ogni nazionalità che hanno trasformato i suoi paesaggi da cartolina in veri e propri feticci, Roma è stata al centro fin dalla notte dei tempi (del cinema) di un racconto via via più sfaccettato, capace di catturarne quegli aspetti entrati di diritto nell’iconografia cinematografica e urbana insieme. Raccontata da ogni angolazione e attraversata da tutti i generi, amata da registi di ogni cifra stilistica, la Capitale è una protagonista irresistibile del cinema di ogni epoca.
Un discorso analogo vale per Napoli, riscoperta a più riprese e soprattutto capace di firmare con il suo genius loci pellicole iconiche che, da Totò, arrivano alle magie di Paolo Sorrentino e di Mario Martone. Ed è poi il sud Italia con le sue bellissime contraddizioni a ispirare pellicole che, da Bari a Palermo fino alla Sardegna tutta, sublimano con immagini la sua anima aprendo nuove, affascinanti strade all’immaginazione.
Del resto, le città italiane si sono rivelate, nel corso del tempo, set straordinari per amplificare la narrazione cinematografica regalandole quel valore aggiunto, unico e inimitabile, che appartiene di diritto alla storia d’Italia e alla sua versatile ricchezza.
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