La forma a Pera: come vestirsi
Care le mie Sciure,
Dopo aver chiarito le nebulose lande della prova costume, che spero sia già stata superata da molte di voi, siamo pronti ad entrare nel merito delle forme del corpo, argomento che avevamo lasciato in sospeso.
Cominciamo dalla forma del corpo in ordine di apparizione, quella che statisticamente è la più diffusa: la PERA.
La forma a pera
Chiariamo immediatamente un punto: appartenere ad una categoria semplifica il nostro lavoro ma non definisce le persone. Non c’è un giusto e uno sbagliato, la vita è un affare complicato e decide lei se e quando metterci i bastoni tra le ruote. Il nostro compito è quello di avvistare i bastoni e fare il salto per superarli.
Quindi, PERA. Non è difficile capire la ragione per questa associazione: il punto spalla è più stretto del punto fianco. Questo può succedere a persone di ogni altezza e corporatura, liberiamo la mente da pregiudizi e preconcetti!
Ora partendo dall’assunto che, secondo il senso estetico più largamente condiviso, il gioco delle proporzioni identifica in una forma a clessidra l’ipotetica donna ideale, teniamo questo come riferimento e procediamo.
Il gioco e semplice ma molto articolato: dobbiamo riempire i vuoti e rendere fluido il passaggio verso i pieni, tutto tenendo d’occhio le proporzioni.
Sarà facile intuire, quindi, che le Sciure a pera dovranno cominciare dal dare importanza alle spalle: capi strutturati in quel punto, come blazer, capispalla, camicette con decori applicati (mostrine di ispirazione militare, ad esempio) possono fare un ottimo lavoro per dare volume là dove manca.
Il punto di forza della “pera”: le spalle
“Che, mi metto il cappotto a ferragosto?” rimbrotterete voi, seccate per aver letto fin qui. No, ovviamente no. Breaking news: uno dei trucchi più efficaci per dare importanza alle spalle è: SPOGLIARLE. Eh, già… Avete mai riflettuto su come anche il più ordinario dei ragazzotti assuma un’aria improvvisamente interessante quando, togliendo la camicia, rimane in canottiera? Non fate quelle che “la canottiera no che è tamarra!”. Lo sappiamo tutti che è tamarra ma sappiamo anche che funziona. Perchè dà al punto spalla quel taglio in apertura verso l’alto che fa sembrare possente anche uno stecchino. Ecco, rubiamo il trucco ai più beceri tronisti e facciamolo nostro, con grazia: un top smanicato, con un giromanica mai troppo profondo e possibilmente una bretella larga, che consenta di coprire la spallina del reggiseno anche quando è quello comodo, rassicurante, ma socialmente impresentabile.
In abbinamento con lo smanicato, funzionano gli scolli di media profondità: tondo se siete di corporatura asciutta, mentre una V aiuta le carrozzerie più importanti, dando aria al decolleté e contribuendo a costruire quel senso di verticalità che sempre aiuta.
E l’altezza seno?
Dalla spalla scendiamo all’altezza del seno: per chi ha un seno minuto, meglio tessuti strutturati, croccanti. Non vi chiedo il taffetà di pura seta, ma qualcosa di leggermente increspato per l’estate o un buon armaturato per l’inverno eviteranno di appoggiarsi sulla zona del seno, evidenziandone
l’assenza. Per chi al contrario ha una pedemontana rigogliosa, meglio il jersey: liquido e indipendente, accarezza le forme senza fasciarle e non crea ulteriori volumi là dove già ve ne sono in abbondanza.
E per la prima metà siamo a posto. Dalla vita in giù ne riparliamo nella prossima puntata.
Stay tuned…
Il vostro Matteo
Vuoi commentare l’articolo? Iscriviti alla community e partecipa alla discussione.
Cocooners è una community che aggrega persone appassionate, piene di interessi e gratitudine nei confronti della vita, per offrire loro esperienze di socialità e risorse per vivere al meglio.