La diversificazione del portafoglio negli investimenti: consigli utili
Prima di dare uno sguardo al tema della diversificazione del portafoglio degli investimenti, ricordiamoci sempre un principio fondamentale: il «rischio zero» non esiste in alcun ambito!
La diversificazione degli investimenti finanziari è importante?
Partiamo dal presupposto che il nostro capitale disponibile per effettuare degli investimenti è un po’ come una (più o meno) grossa torta, che possiamo suddividere in fette più piccole. Di principio, la diversificazione di un portafoglio di investimenti si può considerare proprio questo, il frazionamento del nostro denaro tra differenti prodotti finanziari. Questa operazione ha ovviamente uno scopo ben preciso: evitare che si effettui un «all-in» di pokeriana memoria su una (apparentemente ghiotta) opportunità di investimento che, magari, si riveli in seguito disastrosa. La diversificazione fa sì che le diverse quote di capitale vengano investite in prodotti con potenziali rendimenti differenti e, allo stesso tempo, con una mitigazione del fattore di rischio, perché i singoli andamenti dei prodotti finanziari si compenserebbero (negativo-positivo). Il portafoglio degli investimenti non deve però trasformarsi in un agglomerato disordinato di prodotti finanziari: questi ultimi devono essere selezionati con un approccio strategico di fondo.
La diversificazione degli investimenti finanziari: un esempio
Ribadiamo, a scanso di equivoci, che la diversificazione del portafoglio non elimina il rischio, bensì, aiuta ad evitare di compiere delle scelte temerarie col proprio denaro. D’altro canto, non sono purtroppo insolite le notizie di cronaca che narrano di investitori che hanno deciso di investire tutti i propri risparmi in realtà aziendali (apparentemente) solide, che poi si rivelano essere castelli di carte pronti a crollare alla prima «brezza» sui mercati. L’errore capitale, in tutti questi casi, è sopravvalutare l’affidabilità creditizia e compiere l’«all-in», acquistando un solo strumento finanziario (ad es. delle azioni o obbligazioni). Per meglio comprendere questa dinamica, diamo uno sguardo ad un esempio. Ammettiamo di avere 100’000 euro da investire e di avere due scenari tra i quali scegliere:
- il primo, è quello di destinare il 100% nelle azioni di una grossa azienda, che chiameremo alfa;
- Il secondo, è dividere equamente il capitale tra 3 aziende, che chiameremo alfa, beta e gamma.
Nella prima situazione, non avendo effettuato una diversificazione del portafoglio, se alfa fallisse, perderemmo tutto quanto. Nella seconda casistica, anche qualora alfa fallisse, si aprirebbero due scenari:
- perdiamo un terzo del nostro capitale (caso peggiore);
- le aziende beta e gamma ottengono buoni risultati, tali da compensare le perdite causate da alfa (caso migliore).
Come possiamo notare, la seconda scelta ci permette (quantomeno) di evitare di perdere tutto il capitale nel caso in cui alfa fallisse.
La diversificazione del portafoglio degli investimenti: come farla
Uno dei principali fattori di cui dobbiamo tenere conto quando pensiamo alla diversificazione del portafoglio di investimenti è il rapporto (relazione) che intercorre tra i prodotti finanziari. In altre parole, in un portafoglio diversificato in cui sono presenti due prodotti finanziari, «alfa» e «beta», quante sono le probabilità che l’andamento negativo del primo trascini il secondo al ribasso (o viceversa)? In linea di principio, dovremmo quindi scegliere dei prodotti finanziari che non siano così tanto influenzabili tra di loro nel rendimento, perché in caso di performance negativa, il nostro capitale sarebbe esposto a rischi considerevoli (nonostante la diversificazione). A prescindere da questa accortezza, però, dobbiamo tenere presente che tutti i prodotti finanziari si collocano entro il sistema economico globale e, quindi, i cicli economici ad esempio possono incidere in modo trasversale e complessivo anche su prodotti finanziari che non sono direttamente correlati tra di loro. In secondo luogo, ricordiamoci anche il fattore temporale deve guidarci nella diversificazione: gli orizzonti di investimento troppo brevi non aiutano a trarre vantaggio dalle potenziali compensazioni tra performance dei diversi prodotti. Infine, ricordiamoci che – nel bene e nel male – dobbiamo creare un «bouquet armonico» di investimenti e non un confuso fascio di erbe in cui si trova di tutto e di più: selezioniamo strategicamente i prodotti su cui puntare.
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