La casa dei sogni? La mia, parola di senior!
La pandemia ci ha portato a vivere in modo più intenso la casa. Abbiamo trascorso settimane di lockdown in attesa che la situazione cambiasse in meglio. Le esigenze abitative degli italiani – in particolare degli over 60 – dopo il Covid-19 sono profondamente cambiate. La casa dei sogni ha caratteristiche molto diverse rispetto al passato: questo secondo una ricerca condotta da Ariela Mortara, docente di Sociologia dei Consumi e di Ricerche di Mercato ed Etnografia Culturale presso l’Università IULM e Rosantonietta Scramaglia, professore di Sociologia presso l’Università IULM di Milano, autrici de La casa vissuta e la casa sognata. Valori, spazi e relazioni – LUMI Edizioni, un volume che raccoglie contributi e testimonianze attorno al tema della casa che in questi ultimi due anni ha avuto un ruolo fondamentale nella vita di tutti. Secondo quanto è emerso, su uno studio di un campione non rappresentativo di 337 rispondenti a un’indagine CAWI, realizzata nel periodo immediatamente successivo al primo lockdown, sulle fasce di età 50-65, la maggior parte di essi ama la propria casa, perchè ritiene sia un luogo protettivo in cui ritrovare equilibrio, serenità e sicurezza. La maggior parte degli intervistati vive solo o con il proprio partner, e che quindi ha sofferto meno dell’adeguatezza dello spazio visto che in casa è solo o al massimo in due. E’ emerso anche, che la cucina e il soggiorno sono i locali dellla propria abitazione che ai senior piacciono di più.
La casa, il nostro rifugio
La casa rappresenta uno spazio privato, intimo e intriso di molteplici significati simbolici che la rendono specchio e riflesso della nostra identità. L’architettura concreta degli spazi dell’abitare racconta, molto più spesso di quanto potremmo immaginare, della nostra “architettura interna”, dei nostri personali modi di stabilire confini, ripari e punti di contatto con l’esterno e con gli altri. La casa è anche rifugio, un luogo di memorie, intimità e desideri. Non è un caso che avere un tetto sopra la testa, significhi avere un luogo in cui trovare riparo. Dotato della sacralità che caratterizza gli spazi più intimi, separa il dentro dal fuori. Un dato evidente, emerso dalla ricerca, è quello sulla sicurezza in casa: una maggiore preoccupazione nei confronti di incursioni di malintenzionati è lampante negli over 65 (circa il 60%) perchè sono molto preoccupati per le intrusioni, mentre sono meno allarmati gli over 50 (il 33%).
I senior? Poco digitali e tanta TV
L’e-commerce, non è un mistero, è cresciuta moltissimo durante la pandemia. L’impossibilità di uscire di casa. I negozi chiusi, le restrizioni, la volontà di evitare contatti recandosi in negozi o centri commerciali hanno dato un impulso fondamentale alle vendite online. Abitudini che poi, molti consumatori, hanno continuato a mantenere preferendo ormai acquistare con un click, comodamente seduti sul divano di casa. Non è stato così per i senior: dalla ricerca è emerso che, durante il periodo del Covid19 gli over 60 non hanno acquistato prodotti digitali (corsi online, Ebooks, ecc.), ma piuttosto hanno comprato dei nuovi cellulari (il 45,4% circa), e hanno preferito e preferiscono a Netflix la TV con i classici programmi. Ma soprattutto non hanno fatto acquisti online per quel che riguarda giochi o libri. C’è stata una minima variazione nell’uso degli spazi con la DAD e lo smartworking.
La casa dei sogni? No grazie, tengo la mia
Se la casa è il luogo di memorie, relazioni e affetti, non è difficile comprendere come cambiare casa possa rappresentare uno stress. In effetti, lasciare casa comporta diverse rotture, e si rischia di perdere un luogo che ci rappresenta, custode dei ricordi, in cui abbiamo vissuto in compagnia delle persone care. Secondo la ricerca, è uscito fuori che per il 76,3% delle persone in terza età non hanno intenzione di modificare la casa ma la vogliono tenere così com’è, quasi il 25% in più rispetto alle altre classi di età. Quello che salta all’occhio è la determinazione sulla propria casa: infatti, secondo i dati raccolti, se dovessero cambiare abitazione ne vorrebbero una più grande nello stesso quartiere, perché sono soddisfatti della loro casa e della città dove vivono. L’idea di trasferirsi all’estero non appare per nulla tra le priorità (solo il 3,6%). La casa dei sogni è la propria casa perché è li che stanno bene. Il 28,8% delle persone intervistate vive da solo; il restante con un coniuge e il 6,3% con la badante. Una buona fetta di questa categoria vive con un animale domestico (il 25,5%), e per la maggior parte di loro la presenza di un animale da compagnia incide positivamente anche sulla propria salute mentale, eliminando depressioni e dando uno scopo alla vita quotidiana.
Vuoi commentare l’articolo? Iscriviti alla community e partecipa alla discussione.
Cocooners è una community che aggrega persone appassionate, piene di interessi e gratitudine nei confronti della vita, per offrire loro esperienze di socialità e risorse per vivere al meglio.