Il talamo di Gioia e Luca - Dieci sex-esercizi anti age
Mi chiamo Gioia, ho 64 anni, sono sposata con Luca, 67, e ho una vita sessuale piacevole, da quando ho scoperto che alla mia età posso ancora fare l’amore, desiderare ed essere desiderata. Ci ho messo un po’ e nel frattempo io e mio marito abbiamo sacrificato anni che avrebbero potuto essere più lievi e appassionati. Ma stiamo recuperando il tempo perduto. Voglio dirlo forte alle amiche e agli amici che via via cominceranno a seguirci in questo spazio di confidenze, intimo e protetto: l’anorgasmia da menopausa non esiste. È la peggiore delle fake news. È l’effetto combinato e parzialmente reversibile di una serie di cambiamenti ormonali e fisici che il corpo subisce con gli anni. Una delle tante burrasche biochimiche che periodicamente ci ribaltano come tappeti. Dopo le quali, lo sappiamo bene, tocca riorientarsi, riprendersi le misure, ricominciare quasi da capo. Come abbiamo fatto tante volte. Voglio parlarvene così come ne parlo con le mie amiche e con Luca, che è qui accanto a me mentre scrivo, perché questa è la scoperta più importante che ho fatto tra i 55 e i 60 anni e mi è particolarmente cara.
“Ci spaventano da quando siamo ragazzine con l’idea che la fine dell’età fertile rappresenta anche la tomba della passione e del desiderio”
Quello che accade a corpo e mente
Mettendo da parte la terminologia medica, che usa parole un po’ spaventose, in soldoni lo sappiano bene tutte quello che succede laggiù: la vagina subisce una riduzione delle dimensioni e dell’elasticità e quindi della sua capacità di dilatarsi e contrarsi, è meno lubrificata e la sua mucosa si assottiglia, quindi si irrita più facilmente… Niente a cui non si possa porre rimedio. Ciò che invece più spesso trascuriamo è quello che succede quassù, nelle nostre teste, dove risiede il vero tabù che almeno in parte è responsabile del calo del desiderio e della indisponibilità ai rapporti. Scatta quando non ci sentiamo più creature desiderate e desiderabili, quando perdiamo flessibilità e ci arrotondiamo; quando ci fanno sentire trasparenti o peggio, vecchi arnesi di cui liberarci: e allora, senza accorgercene ci irrigidiamo, ci asserragliamo, riduciamo sensibilità ed empatia.
“Viviamo questo countdown con un terrore che ci guasta ogni piacere e che condiziona la vita di singoli e coppie”
La premessa è che mi sono avviata lungo questa strada da semi-autodidatta, mi hanno aiutato letture, dottori, insegnanti di yoga, e soprattutto la nostra amata terapista di coppia, a cui io e Luca dobbiamo molto. È stato un percorso soft e per niente dogmatico alla riscoperta del mio corpo e dei meccanismi anche mentali che governano il desiderio. Che però in pochi mesi mi ha riportata, a sessant’anni suonati, al centro esatto di me stessa. Per tutte le amiche che vorranno condividerlo, lo sintetizzerei in una serie di 10 esercizi molto piacevoli e variegati. Siete pronte?
P.S. Da parte di Luca: «Buon divertimento!».
1. Come un’esploratrice.
La menopausa ha attraversato il tuo corpo come uno tsunami, lasciandosi dietro un paesaggio arido, smottato, trasformato? Allora riparti come un viaggiatore, o come un nuovo amante, alla sua esplorazione. Senza fretta, goditi il viaggio: scandaglialo, percorri le sue anse, le colline e i promontori che lo compongono, e riprendine di nuovo possesso. Usa lo specchio, ma soprattutto le mani, rendi il viaggio più fluido con l’aiuto di una crema dalla consistenza setosa o di un olio aromatico che penetri lentamente pori, molecole e cellule, risvegliando gentilmente i sensi. Dedica a questa riscoperta un momento magico e tutto tuo ogni giorno.
2. Zona Sud: remise en forme
Hai presente tutte le volte che là sotto ti senti come anestetizzata, quasi foderata di gesso? Quella sgradevole condizione è in gran parte dovuta al fatto che con l’età l’insieme di muscoli che sostiene come un’amaca gli organi interni e i genitali, e che con le sue contrazioni ti ha procurato per tutta la vita formidabili orgasmi, si è impigrito, è diventato meno elastico. Portando magari con sé altri fastidiosi disagi, come una lieve incontinenza urinaria, a me per esempio succedeva quando starnutivo. Niente panico: non è mai troppo tardi per restituire al pavimento pelvico tonicità e sensibilità con una strategia combinata. Proverbiali e semplici sono gli esercizi di Kegel, dal nome del ginecologo americano che li ha messi a punto: movimenti di contrazione e rilassamento del muscolo pubococcigeo, da ripetere senza strafare, ma con regolarità. A integrazione di quelli, esiste una gran varietà di “attrezzi” specifici per allenare la muscolatura, diciamo, dall’interno: dalle palline in silicone di vario peso ai dispositivi elettronici stimolanti dalle fogge più diverse, dotati di telecomando per regolare l’intensità del massaggio. Puoi sbizzarrirti: il vantaggio, la cosa che mi diverte sempre un sacco, è che puoi svolgere il tuo workout in incognito, mentre sei apparentemente assorta in altre attività. Per qualsiasi dubbio consulta sempre il tuo ginecologo. E se invece vuoi fare da sola e in modo più naturale, ti consiglio lo yoga, che usa il respiro per sollecitare la muscolatura pelvica.
3. Olio ai motori
“Secchezza vaginale”: chissà quante volte ho sentito ripetere questa espressione senza chiedermi che cosa fosse, pensavo alla patologia di una sfortunata minoranza, davvero non immaginavo che prima o poi sarebbe diventato anche un mio problema. Mio e di tutte le donne a cui a un certo punto della vita la fornitura di estrogeni viene gradualmente tagliata. È un problema comune, la scarsa lubrificazione della vagina provoca rapporti dolorosi, irritazioni, pruriti e addirittura abrasioni, spesso spegne ogni appetito sessuale. Ma io mi vergognavo ad ammetterlo, era come riconoscere di essere difettosa. Come spesso accade, tutto cambia quando impari a prenderne atto senza farne un dramma, esattamente come realizzi che per leggere hai bisogno degli occhiali da presbite. In questo caso, al posto degli occhiali, puoi ricorrere a una gamma infinita di oli, gel e lubrificanti: stimolanti, rinfrescanti, biologici, ayurvedici, potenziati con acido ialuronico, variamente profumati. Io ormai li scelgo insieme a Luca, ce n’è uno, in particolare, che piace anche a lui: ha un effetto piacevolmente, ehm… frizzante.
4. L’amico Fritz
Ma prima di ritornare a sentirmi disinvolta tra le sue braccia, ho avuto un piacevole training solitario. Il primo sex toy me l’ha regalato la mia osteopata con una risata, mi ha messo in mano una confezione viola sigillata e mi ha detto: «provalo, magari ti rilassi». Era uno stimolatore clitorideo: si mette come un anello al dito, ma con la “pietra vibrante” rivolta all’interno della mano. L’ho usato per un po’ di nascosto, è stato un amico prezioso, mi ha aiutato a comprendere di nuovo come “funzionavo”, ma soprattutto mi ha dato la gratificante conferma che funzionavo ancora. Ammetto che, una volta presa confidenza, sono passata a “un livello successivo”, perfezionando l’allenamento con l’ausilio di altri attrezzi variamente vibranti, da usare “dentro e fuori”. È stato per un po’ il mio segreto, mi ha restituito sicurezza e sensibilità.
5. Come una baiadera
Ma prima di tornare a sentirmi abitata dalla sensualità di un tempo ho dovuto ripristinare la flessuosità del mio corpo arrugginito: e qui vale tutto, yoga, pilates, ginnastica dolce, tutto ciò che scioglie, “stretcha” e tonifica. Ogni disciplina della danza poi regala leggerezza e grazia ai movimenti; tra le tante, la danza del ventre è quella che mi ha dato più soddisfazioni, mi ha consentito di ritrovare la mobilità di fianchi, addome, glutei e diaframma, mi ha aiutato a scoprire una serie di muscoli che neanche pensavo di avere. Ma vale anche ballare da soli in soggiorno con le cuffie. Vi confesso che è stato solo quando ho cominciato a guardarmi danzare davanti allo specchio senza provare vergogna, imbarazzo o pena per me stessa, scoprendo anzi davanti a me una creatura flessibile e aggraziata, insomma quando ho cominciato a piacermi, che ho capito di essere sulla buona strada.
6. Tante coccole
E per continuare ad abitare bene nel mio corpo ho cominciato a mangiare sano, a coccolarmi, ad aver cura del corpo e dell’anima, a coltivare una piccola quota di vizi: un cocktail, un bicchiere di vino, una sigaretta, gustandoli nelle occasioni che meritano. Il consiglio? Regalati un paio di scarpe o un profumo ogni tanto. Come diceva Leroy Johnson, il conturbante ballerino protagonista di Fame. Saranno famosi (se siete boomers come me lo avrete sicuramente visto e adorato): «Considera il tuo corpo come un tempio». Comincia a farlo e inizieranno a vederla così anche gli altri.
7. Sciogli le redini
Rimesso in sesto il corpo e con esso una nuova percezione di me, non restava che riprogrammare la macchina del desiderio. Non c’è bisogno che ti dica che la prima zona erogena di una donna è il cervello. Riavvialo lentamente lasciando che si popoli di letture stimolanti e maliziose, ripercorri storie, avventure e film che sono stati capaci di “accenderti”, e scoprine di nuovi. Lascia viaggiare sfrenata la tua fantasia.
8. Lo voglio
Ma soprattutto trovati un oggetto del desiderio. O più di uno. Non per forza il tuo partner: in questa fase “virtuale”, di recupero, vale tutto. Se sei sola, esercitati a immaginarti con qualcuno di particolare, uomo o donna, reale o di finzione. Ma può essere anche divertente, come ho fatto io con Luca, cominciare a guardare il tuo partner con occhi nuovi, giocare a liberarti dei pregiudizi e delle etichette che gli hai appiccicato addosso negli anni. Guardarlo come guarderesti uno sconosciuto. I risultati sono sorprendenti: potrebbe addirittura venirti voglia di sedurlo.
9. Fatti una risata
Abusa di malizia, umorismo e ironia come non ci fosse un domani. Sorridi anche quando vorresti urlare. Ridi. Vestiti bene esci e vedi gente. Mettiti in gioco e gioca senza mai prenderti troppo sul serio: ora sei pronta.
10. Fallo
Solo tu sai quando è il momento, potrebbe volerci ancora molto, potrebbe arrivare quando ancora non sai di volerlo. Però non smettere mai di cercare. E di allenarti.
Tutto chiaro, quindi? Che l’allenamento abbia inizio!
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