I migliori film americani degli anni '60
Diciamo la verità: i film di una certa epoca, come ad esempio i film americani degli anni ’60, godono ancora oggi di un fascino immenso. Certo, magari non hanno la grana limpidissima, i colori non sono vivaci e vividi per non parlare degli effetti speciali a cui la tecnologia ci ha abituati, però volete mettere prendersi un pomeriggio a guardare un film con Cary Grant, Audrey Hepburn o Grace Kelly? Attori che hanno lasciato un ricordo, che ci hanno fatto sognare con abiti e atmosfere esclusive e che fanno ancora sognare oggi.
I 6 film americani degli anni 60 preferiti da Cocooners
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- Easy Rider
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- Colazione da Tiffany
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- Gli uccelli
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- 2001 Odissea nello spazio
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- Psycho
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- Il laureato
Easy Rider
Uno dei film (1969) dedicato per antonomasia alla libertà e al genere viaggio. Ambientato verso la fine degli anni 60 ha per regista e interprete Dennis Hopper che per l’occasione è affiancato da due attori adattissimi per l’occasione e i ruoli interpretati: Peter Fonda (sì, il fratello di Jane e figlio di Henry) e Jack Nicholson. Lanciano e stampano nell’immaginario collettivo il mito della Harvey Davidson, anche se il finale è decisamente drammatico. Ma se si vuole essere eroi maledetti, non si fa sempre una bella fine.
Colazione da Tiffany
Non tutti sanno, forse, che questo è stato uno dei primi film (1961) a dare il via al concetto di product placement al cinema, anche se i gioielli apparsi nel lungometraggio non erano della casa gioielliera, ma l’azienda compariva solo dall’esterno, quando la protagonista si recava alla termine dei party sfrenati notturni a mangiarsi un croissant, prima di coricarsi fino a sera e in una seconda scena, quando Audrey Hepburn e Georges Pepper (rispettivamente Holly Golightly e Paul Vanjak) si recano presso la gioielleria per incidere un anello di metallo trovato in un sacchetto di patatine. Ma Colazione da Tiffany è un grande classico dei film americani degli anni ’60 e la sua visione ogni 2 anni andrebbe prescritta per legge. Anche solo per riascoltare la colonna sonora.
Gli Uccelli
Alfred Hitchcock è il regista che ha sempre avuto due passioni: quello per le bionde sofisticate e apparentemente algide che nascondevano però, tanta passione nell’animo e il culto di se stesso che compare sempre come cameo in ogni sua produzione, dai film alle serie tv come “Alfred Hitchcock presenta”. Del resto era nato sotto il segno del Leone e l’autostima non gli ha mai fatto difetto. Gli uccelli è un film del 1963 ispirato a un racconto di Daphne Du Maurier pubblicato dieci anni prima. In questo caso specifico, non potendo più contare sul distacco algido ma pieno di fuoco di Grace Kelly convolata a nozze con il principe Ranieri di Monaco, il regista inglese opta per un’altra bionda: Tippy Hedren, ovvero la mamma di Melanie Griffith nonché nonna di Dakota Johnson. La trama è nota: in alcune cittadine degli STati Uniti gli uccelli, in particolare, i gabbiani, impazziscono e si trasformano in aggressivi assassini. Nota particolare: sul set accaddero numerosi incidenti dovuti proprio all’aggressività delle specie adottata per le riprese. La stessa Tippy Hedren venne beccata al viso da un gabbiano. Vale la pena rivederlo solo per queste coincidenze inquietanti.
2001:Odissea nello spazio
E’ un film che è considerato un capolavoro del cinema: Stanley Kubrick oltre a produrlo, lo diresse. Un vero e proprio colossal di fantascienza ambientato nel futuro che tocca i temi dell’identità, del destino della razza umana e della conoscenza. Estremamente attuale, come molti, del resto, film diretti da Kubrick che indubbiamente ha avuto il merito di essere un visionario. L’intreccio è suddiviso in quattro atti, dal Pleistocene agli albori del Ventunesimo Secolo: L’alba dell’uomo, Clavius, Missione Giove, Giove e oltre l’infinito. Il primo e l’ultimo episodio sono completamente privi di dialoghi e anche gli altri due non presentano molte parti parlate, tanto da lasciare lunghe sequenze al commento sonoro che caratterizzano il film in maniera iconica.
Psycho
Chi non ricorda la famosa scena della doccia che ha per protagonista Janet Leigh, altra bionda amata da Hitchcock che, però, nel film “dura” poco, pur essendo diventata iconica? Psycho (1960), è la storia di Norman Bates, interpretato dallo “smilzo” Anthony Perkins che con il suo aspetto stralunato interpreta alla perfezione i turbamenti dello squilibrato proprietario del Bates Hotel dove imbalsamata in cantina, riposa, ma mica tanto, il corpo della madre dello stesso Norman. Complesso di Elettra portato all’eccesso? Storia vera? Parzialmente sì. Sta di fatto che l’immagine dell’albergo che si staglia sulla collina isolata non ha fatto dormire per anni molte persone.
Il laureato
Passato alla storia del cinema anche per la famosa colonna sonora di Simon&Garfunkel, Il laureato (1967), firmato da Mike Nichols, ha per protagonista un giovane Dustin Hoffman che tornato dal college, viene sedotto dalla signora Robinson resa celebre dalla canzone del duo Simon&Garfunkel. Tuttavia Benjamin, questo il nome del protagonista, si innamora della figlia di quest’ultima che è destinata a un altro uomo, ma a cui confiderà la verità su di se e sulla madre. Se in un primo momento, la ragazza lo allontana, in un secondo si rende conto di essere innamorata di lui, anche se la storia è osteggiata dalla madre ed ex amante. A un passo dal matrimonio di lei, Ben decide di raggiungerla in chiesa e insieme scappano mettendosi contro tutto il parentado, ma vivendo felici e contenti.
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