I libri più letti nel 2024: quali titoli inserire nella lista per il 2025
Tra conferme e nuovi classici, ecco quali sono i titoli più amati dell’anno appena trascorso che vi accompagneranno anche in quello nuovo
Che sia un anno ricco di gioia, di pace e di…libri! Non titoli a caso, bensì quelli che, nel 2024 appena lasciato alle spalle, sono stati i più letti e i più amati dai lettori italiani, capaci di creare un immaginario letterario (ma non solo) che ha lasciato un segno. Tanto nelle classifiche che nel cuore di chi li ha scelti. Libri che hanno raccontato e si sono fatti raccontare, che si sono insinuati nel quotidiano facendo pensare e commuovere, che hanno saputo trasformare le ore e regalare compagnia, brillando con le loro storie, avvolgendo con le loro trame, suscitando batticuori, magie e sospiri. Come, del resto, solo i libri sanno fare… E dal momento che il 2024 è stato particolarmente fortunato dal punto di vista letterario, perché non inaugurare l’anno nuovo cominciandolo con i migliori auspici, ovvero con quei libri che hanno dominato il panorama letterario appena trascorso? Con un occhio ai dati ufficiali delle classifiche e a quelli ufficiosi del comune sentire (e leggere), dal bestseller che ha fatto parlare il mondo al romanzo di cui è impossibile fare a meno, ecco i libri più letti del 2024 per arricchire e ispirare anche il 2025. Con tutti i nostri migliori auguri, e non solo di buona lettura!
Un animale selvaggio di Joel Dicker (La Nave di Teseo)
Luglio, 2022. Due ladri stanno per mettere a segno un colpo audace in una storica gioielleria di Ginevra. Ma questa non sarà una rapina come le altre. E lo racconta magistralmente lo scrittore svizzero, maestro nel creare trame avvincenti con al centro personaggi indimenticabili. Come Sophie Braun, pronta a celebrare sulle sponde del lago ginevrino il suo quarantesimo compleanno e la sua vita apparentemente perfetta. Il perché lo sa il suo irreprensibile marito, i cui segreti che nasconde sono oramai oggetto dell’interesse di un curioso poliziotto… Quello che succederà forse potrà sconvolgere l’esistenza dorata di Sophie. O forse no. Comunque sia, rivelazioni e colpi di scena hanno fatto breccia nel cuore dei lettori italiani che, senza alcun dubbio, hanno portato sul podio dei libri più letti del 2024 proprio questo romanzo. E voi, l’avete letto?
L’orizzonte della notte di Gianrico Carofiglio (Einaudi)
Il ritorno di uno dei personaggi più amati della letteratura italiana, l’avvocato Guido Guerrieri, è ricco di sfumature introspettive al limite del crepuscolare, intrecciate a un’avventura processuale estremamente enigmatica. Elvira Castell, una donna apparentemente normale, ha ucciso a colpi di pistola l’ex compagno della sorella, suicida per difesa o per vendetta? Guerrieri non è totalmente convinto dell’innocenza della sua assistita ma, a complicare il tutto, si sovrappone il ricordo, a tratti doloroso, delle vicende personali che hanno segnato il suo ultimo anno in un intreccio avvincente che lo porterà a una nuova, decisiva consapevolezza. Un legal thriller profondamente umano con il quale cominciare il viaggio nel nuovo anno!
Domani, domani di Francesca Giannone (Editrice Nord)
Amate le storie di resilienza, di scelte difficili e di rinascita, che profumano di passato e guardano con audacia al…domani? Lorenzo e Agnese sono pronti a raccontare la loro: i loro sogni si infrangono nel momento in cui il padre decide di vendere il saponificio di famiglia, un luogo caro ai due fratelli, dove sono cresciuti e che speravano di portare avanti per onorare la tradizione. Di fronte a scelte inevitabili nel Salento del 1959, Lorenzo e Agnese intraprendono percorsi opposti: Lorenzo si trasferisce a Lecce, dove si immerge nel mondo distante e affascinante della galleria d’arte dello zio; Agnese, invece, sceglie di combattere con determinazione, convinta che un giorno potrà riappropriarsi della sua fabbrica. Una cosa è certa: nessuno dei due potrà sottrarsi alle sfide di un’epoca in piena trasformazione, né alla scoperta di sentimenti dal potere travolgente.
Dare la vita di Michela Murgia (Rizzoli)
Il canto del cigno di un’autrice indimenticabile è racchiuso in pagine preziose e dense, ricche di un’eredità culturale e personale tesa a ridefinire l’idea stessa di maternità. Perché si può essere madri di figlie e di figli che si scelgono, e che, a loro volta, ci hanno scelto. Perché si può e si deve costruire una famiglia senza condividere lo stesso sangue. La queerness familiare non è più solo un’idea, ma una realtà viva e necessaria, che solleva questioni politiche urgenti, quelle stesse che partono dall’esperienza di Michela Murgia che mostra come si possa dare vita senza generare biologicamente e come le connessioni dell’anima siano in grado di arricchire anche quelle di sangue. Del resto “i legami più forti sono quelli che ci si sceglie, non quelli in cui si nasce”.
Tutti i particolari in cronaca (Mondadori) e Il passato è un morto senza cadavere (Sellerio) di Antonio Manzini
Per gli amanti della penna di Antonio Manzini, il 2024 è stato un anno doppiamente fortunato, arricchito da ben due nuove opere dello scrittore romano. Con il benestare di Rocco Schiavone, la penna di Manzini si è dedicata inizialmente a tratteggiare la routine rigorosa e monotona di Carlo Capai, fatta di corse all’alba, del lavoro nell’archivio del tribunale e delle notti spese a studiare documenti segreti nel suo studio inaccessibile. Ma quella sua quieta indifferenza nasconde un segreto doloroso e un’urgenza di giustizia che non trova spazio nelle aule del tribunale. Diversa invece l’esistenza di Walter Andretti, giornalista riluttante che, dopo essere stato retrocesso dalla cronaca sportiva a quella nera, si ritrova a indagare su omicidi apparentemente privi di senso nei quali, però, inizia a percepire alcune anomalie. Intrecciando le vite di due uomini agli antipodi, uniti da un sottile filo rosso di dolore, speranza e sangue, Manzini esplora l’equilibrio precario tra legge e giustizia, dando voce a personaggi feriti, delusi e soli, immersi in un labirinto di emozioni e contraddizioni. Provate a immaginare quello che farà nell’ennesimo capitolo della saga di Rocco Schiavone…ma questa è un’altra storia nella quale tuffarvi senza indugio leggendo l’ultimo capitolo delle vicende dell’amatissimo vice questore romano trapiantato tra le fredde cime valdostane.
Tra il silenzio e il tuono di Roberto Vecchioni (Einaudi)
Tra riflessione e poesia. Tra gioia e dolore. E tra il silenzio e il tuono, naturalmente, prendono forma le 53 lettere in cui il cantautore e professore milanese intreccia la dimensione spazio-temporale in un viaggio emozionante e profondo. La voce di lui bambino prima e adulto poi, che si rivolge a un nonno misterioso che, al posto di rispondere a lui, invia missive a personaggi, reali o immaginari che siano, crea un emozionante mosaico di sentimenti che culminano con la tragedia più grande, la morte di un figlio. E con quel vuoto incolmabile con cui è impossibile venire a patti. Per l’autore come per chiunque.
Cuore nero di Silvia Avallone (Rizzoli)
Amore e futuro, condanna e redenzione sono le direttive di un romanzo intenso e capace, a tratti, di assumere la forma di una profonda riflessione morale e civile che tocca ognuno nel profondo. Per farlo, la Avallone si serve delle storie di due anime spezzate, Emilia e Bruno, che si incontrano nel piccolo borgo montano di Sassaia, due personaggi che non potrebbero essere più diversi tra di loro ma, forse per questo, anche più complementari. In questo microcosmo selvatico e impervio, il male e il dolore che si portano addosso- lui come vittima, lei come colpevole- provano a trovare requie, scuotendo le fondamenta del loro essere e lasciando alle loro ferite la possibilità di essere rimarginate. Con l’amore, ovviamente.
Tatà di Valerie Perrin (edizioni e/o)
Dalla pluripremiata autrice di “Cambiare l’acqua ai fiori”, un romanzo in equilibrio tra mistero e memoria, capace, come sempre, di catturare il lettore tra emozioni e colpi di scena. Come la doppia morte di Colette, zia di Agnès che da Parigi torna in Borgogna per capire come sia possibile che la donna, da lei sepolta tre anni prima, risulti deceduta oggi. Il perché è da ricercare in un segreto familiare che Agnès si troverà a ricostruire, facendo lo slalom nel tempo dagli orrori delle deportazioni naziste fino alla passione per la squadra di calcio locale, usando come guida una valigia piena di ricordi conservati in audiocassette, in un percorso destinato a snodarsi tra le voci di vecchi amici e i chiaroscuri della sua stessa vita. Come avete fatto a non averlo ancora letto?
Balleremo la musica che suonano di Fabio Volo (Mondadori)
C’era un ragazzo che, certamente, amava i Beatles e i Rolling Stones, ma più di tutto amava la vita e voleva trovarsi un posto nel mondo i cui confini non fossero segnati dalla panetteria del padre nella quale lavorava. L’aiuto in più, non avendo nessun particolare talento, glielo hanno dato i libri che, aiutandolo ad alzare lo sguardo oltre i sacchi di farina, gli hanno mostrato che spazio per lui, nel mondo, ce ne sarebbe stato. E così è avvenuto. In una sorta di memoir privo di filtri e decisamente autentico, Fabio Volo si mette a nudo, anche usando le pagine degli autori più celebri, rivelando come la sua crescita e la sua trasformazione siano passate anche e soprattutto dalla lettura.
Come l’arancio amaro di Milena Palmineri (Bompiani)
Agrigento, 1960. Carlotta ha scelto una vita sicura, studiando Legge, ma senza mai diventare avvocato: il suo essere donna l’ha confinata in un archivio notarile, un rifugio lontano da emozioni e rischi. Fino al giorno in cui un atto riporta alla luce l’accusa sconvolgente della nonna paterna che sostiene che sua madre non l’abbia mai partorita, un segreto destinato a stravolgere ogni sua certezza. Sarraca, 1924. Nardina, giovane e ambiziosa, è costretta a rinunciare ai suoi sogni di studiare Giurisprudenza, schiacciata dal fascismo in ascesa e dalle convenzioni che le impongono di sposare il nobile Carlo per garantire la continuità della famiglia Cangialosi. Intanto Sabedda, cresciuta nella semplicità della campagna, si innamora del barone Stefano e rimane incinta, ma non potrà tenere il bambino. I loro destini si intrecciano in un piano oscuro, ordito da Bastiana, madre di Nardina, e dal campiere mafioso don Calogero. Eppure, come un arancio amaro che può generare dolci sanguinelli, da queste radici di dolore nasce Carlotta, una donna unica, forte e luminosa, frutto di una storia intensa e irripetibile.
A presto con i primi, attesissimi titoli del 2025 accompagnati, ancora una volta, dai nostri migliori auguri!
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