Ha ancora senso parlare di economia domestica?
Quando si parla di economia domestica non può non venire quasi automaticamente in mente quel periodo storico, risalente per lo più agli anni 50/60, in cui rappresentava una vera e propria materia scolastica insegnante nella scuola dell’obbligo.
All’epoca era riservata specificatamente alle classi puramente femminili e, anche laddove fossero state miste, le ragazze venivano divise dai compagni e sottoposte a un insegnamento settoriale della materia in questione.
Se originariamente era una realtà comprensiva di numerosi aspetti, tra cui l’alimentazione, la puericultura, la merceologia e naturalmente un’attenta programmazione economica, oggi le cose sono cambiate e da materia curricolare è divenuta una preziosa linea guida generale e soprattutto non è più destinata esclusivamente al genere femminile.
Che cos’è?
Per economia domestica s’intende essenzialmente la raccolta e l’esecuzione di competenze atte a condurre con efficacia tutti gli aspetti pratici di un nucleo familiare o di una comunità.
L’aspetto sicuramente più interessante di cui tener conto è che l’economia domestica ha saputo adattarsi al cambiamento dei tempi con una notevole praticità e con una forza che forse allora nemmeno s’immaginava, non è un caso, ad esempio, che una sua reintroduzione in maniera rivisitata e rinnovata nel curriculum scolastico sia attualmente un’opzione al vaglio.
Tutte quelle attività che comprendevano inizialmente la cura e l’educazione dei figli, il cucito, la gestione della casa o la cucina erano appannaggio delle ragazze perché il loro compito era una volta che fossero cresciute di divenire bravi madri e bravi mogli, oggi possono considerarsi superate.
Superamento che, però, non è affatto dovuto all’inefficacia degli insegnamenti proposti, quanto al fatto che la parità e l’uniformità odierna fa in modo tale che anche gli uomini possano occuparsi in prima persona dei suddetti aspetti.
In effetti i primi cambiamenti in tal senso e un primo apertura dell’insegnamento anche al pubblico maschile si ebbe quando la figura della donna cominciò a guadagnare una propria posizione che prescindeva unicamente dall’aspetto familiare e si ergeva a risorsa lavorativa dotata di pari diritti rispetto ai colleghi uomini.
Volendo ci si potrebbe chiedere quale sia a conti fatti l’effettiva utilità d’insegnare una disciplina simile anche ai ragazzi o se sia davvero opportuno reintrodurla nelle scuole, ma la sola domanda in sé rappresenterebbe uno dei tanti stereotipi e luoghi comuni che è bene sconfiggere sin da subito.
In Finlandia, ad esempio, l’economia domestica rientra a tutti gli effetti tra le materie scolastiche e addirittura viene insegnata sin dalle scuole medie inferiori.
La verità è che l’economia domestica è prima di tutto una disciplina mentale che fornisce un adeguato schema di ragionamento tramite cui sia ragazzi sia ragazze possono sviluppare personalmente le proprie abilità manuali e tecniche, ma soprattutto imparino a essere consapevoli e responsabili del loro ruolo così che una volta grandi possano essere adulti indipendenti capaci di migliorare sia la propria cerchia familiare sia la comunità in cui vivono.
Per questo motivo oggi si parla di Nuova Economia Domestica, una realtà quindi che si rivolge principalmente alla gestione della propria abitazione e al bilancio familiare facendo tutto il possibile per ridurre gli eventuali sprechi, all’utilizzo di prodotti naturali o a chilometraggio zero così che possano essere un contributo reale e proattivo per l’ambiente e a quel risparmio intelligente in grado di non essere privazione ma concreta risorsa.
Ed è senz’altro utile osservare come nonostante le decadi passate, tra la vecchia economia domestica e quella nuova ci siano ancora molti punti di contatto e il principale è senza alcun dubbio quell’acquisizione di competenze manuali e mentali che saranno sempre utili per la propria vita.
Come gestirla e come funziona
Tenere la contabilità della propria famiglia, seppure non sia esattamente lo stesso di un’azienda, sicuramente è un’attività da sostenere con più accuratezza e visione d’insieme possibile. Ogni eventuale calcolo o vaglio di natura economica errato possono avere un notevole impatto sulle proprie risorse finanziarie e il fattore di rischio è una variabile da dover sempre tenere in grande considerazione.
Laddove si voglia avere un bilancio familiare uniforme e solido bisogna attenersi a delle basilari regole necessarie per indicare il corretto percorso ed evitare al contempo pericolosi deragliamenti
Imparare dagli errori passati
Spesso viene considerato quasi come un dettaglio superfluo o qualcosa da poter tranquillamente tralasciare senza alcuna preoccupazione, la verità invece è che imparare dagli errori commessi in passato può essere fondamentale per salvaguardare la tenuta economica generale garantendo così anche una copertura di base in caso di ogni evenienza.
A tal riguardo la soluzione migliore è sicuramente quella di munirsi di un apposito archivio di tutte le entrate e uscite sostenute almeno nell’anno precedente. Ovviamente, laddove fosse possibile, avere un archivio comprendente più annualità sarebbe meglio, ma anche una sola può fornire un notevole aiuto.
L’avere le varie transazioni effettuate sotto i propri occhi è un prezioso incentivo con cui poter finalmente propendere verso un bilancio familiare più profittevole ed efficace per tutti i suoi membri, inoltre favorisce un modello comportamentale ben preciso capace di aumentare la consapevolezza nei confronti degli esborsi superflui e non strettamente necessari.
Imparare dagli errori passati in materia finanziaria significa soprattutto rendersi conto che pianificare una gestione economica della casa non è così facile come può sembrare ed è per questo che ogni eventuale uscita dovrebbe essere considerata non nella sua pochezza individuale, ma nel quadro generale della situazione.
Solo in questo modo si avrà pienamente controllo sugli aspetti gestionali delle proprie finanze e si eviteranno situazioni spiacevoli e/o momenti di difficoltà a causa magari di quelle che apparentemente possono essere classificate come piccole spese.
Classificazione
Che siano utenze private, assicurazioni, spese mediche, ricevute varie, pagamenti d’affitto, etc, l’essenziale è che ogni transazione venga opportunamente classificata in base al suo genere, oltre naturalmente al periodo di riferimento.
La classificazione non è altro che lo stadio successivo del precedente, rappresenta quello step in più da fare per poter trasformare un mucchio di dati, fatture e scontrini in qualcosa di realmente utile alla causa generale.
Assolutamente da non sottovalutare poi è l’aspetto visivo. Una differente colorazione o tra le varie voci o la loro collocazioni in schemi e tabelle differenti può aiutare a tenere traccia di tutti gli eventuali cambiamenti e persino di stimare con un certo anticipo l’andamento finanziario delle successive settimane.
Un ulteriore punto focale è quello della totalizzazione delle spese. Anche nel caso di un nucleo familiare ridotto o di uscite non esorbitanti né frequenti, la soluzione migliore da adottare è quella di munirsi di uno specifico e apposito software di bilancio familiare o in alternativa un’app analoga.
Spesso si commette l’errore di non riportare pedissequamente tutti i dati o di arrotondarli per eccesso o difetto, alla fine del periodo considerato si scopre però che l’ammontare è ben diverso da quello preventivato e benché non rappresenti una considerevole cifra, si tratta comunque di un mancato risparmio che poteva essere impiegato altrove e con maggior profitto.
Se non si padroneggia ancora perfettamente la materia è opportuno rivolgersi a realtà basilari comprendenti comunque tutte le funzioni principali, una volta che si sarà presa più dimestichezza si potrà optare per soluzioni maggiormente professionali e più indicate a rispondere alle esigenze di un pubblico con conoscenze e competenze medio-alte.
Pianificazione
La pianificazione del proprio budget è un caposaldo imprescindibile se si vuole davvero avere un bilancio familiare chiaro ed esaustivo.Specificatamente il consiglio è quello di provvedere prima di tutto a fare una netta distinzione tra spese ordinarie e straordinarie.
Nella prima categoria rientrano tutte quelle uscite che fanno parte della quotidianità della vita o che tendono a ripetersi spesso in un breve lasso di tempo, come possono essere ad esempio la spesa, le bollette, l’affitto e similari; alla seconda invece appartengono quelle uscite che non possono essere considerate abituali ma sono riservate per lo più a giornate o eventi particolari, quali un compleanno, una festa, l’acquisto di una nuova auto o di un nuovo elettrodomestico.
Può sembrare quasi banale nella sua efficacia, ma la distinzione tra le suddette spese rappresenta un aiuto concreto molto utile se si vuole riuscire a far quadrare i conti, inoltre sarà anche possibile fare una stima approssimativa, ma abbastanza veritiera, di quelli che saranno gli andamenti futuri e quindi effettuare dei risparmi più consistenti e mirati.
Se le spese straordinarie, infatti, a causa della loro natura non sono preventivabili prima di un certo lasso di tempo, quelle ordinarie rientrano precisamente in questi parametri ed è grazie alla loro prevedibilità che sarà possibile pianificare con una certa sicurezza un budget iniziale e quale parte di esso sarà destinato alle varie uscite.
Come regola generale si tende sempre a destinare una quota variabile sino al 10% di quanto preventivato per le eventuali spese straordinarie che possono configurarsi in un determinato periodo di tempo.
Godere dei frutti del proprio lavoro
Fare dell’economia domestica e tenere un sano bilancio familiare non significa affatto relegarsi a una vita di privazioni o di occasioni mancate, al contrario è proprio in virtù di un’analisi attenta e precisa che sarà possibile concedersi anche dei vizi.
La contabilità di un nucleo familiare non è un qualcosa che è possibile tenere con leggerezza, perché ogni eventuale errore andrebbe a ricadere su tutti i membri della famiglia. Per questo se tutti i conti combaciano alla perfezione e il bilancio sorride positivamente, concedersi il piacere di un viaggio o di un regalo è il modo migliore per premiarsi della meticolosità del lavoro svolto.
E’ proprio imparando a risparmiare e a tenere in attivo o in pareggio la contabilità che ci sono le maggiori probabilità di regalarsi un piccolo sfizio personale.
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