Forma a "mela"? Avrete gambe pazzesche
Rubrica a cura di Matteo Osso
Care Sciure,
eccomi di nuovo insieme a voi per continuare la nostra macedonia di frutta.
Abbiamo scandagliato i più profondi segreti della pera, proseguiamo con la sorella astuta: la MELA.
Cogli la prima mela
Dico astuta solo perchè funzionava dal punto di vista narrativo, in realtà non c’è alcuna astuzia nell’una o nell’altra forma; si nasce come si nasce e per quanto si possa intervenire (dalla dieta alla palestra passando -se volete- per la sala operatoria) alla fine della fiera la struttura genetica rimane.
Quindi facciamo amicizia con la mela: per fare un esempio conosciuto ed entrare nel mondo delle vere icone, nominerò Loredana Bertè.
Come per tutte le forme anche per la mela non c’entra essere più o meno magre, la classificazione segue le proporzioni del corpo in tutte le declinazioni possibili, e nel caso della mela noteremo come la massa corporea sarà prevalentemente localizzata dalla vita in su.
Il che significa: GAMBE SPAZIALI.
Valorizzazione delle gambe
Partirei questa volta dal basso, proprio per affrontare difficoltà graduali. La mela ha generalmente gambe snelle e compatte, impermeabili al passare del tempo. Per questo motivo sarà nostro dovere valorizzarle.
La minigonna funziona benissimo, ma per belle che siano le gambe, a meno che non siate una rock star consiglio vivamente di applicare un criterio semplice: fino ai vent’anni mostrate tutto quello che volete. Dai venti ai quaranta il vostro look deve gridare “cosce!”. Superati i quaranta lasciate che le ginocchia conoscano l’emozione di giocare a nascondino: sceglierete voi a chi mostrarle, dove e quando. E ricordatevi che questi sono semplici consigli di stile e che nessuno -e sottolineo NESSUNO- ha il diritto di affibbiarvi un’etichetta in virtù della lunghezza della vostra gonna.
Gonne corte, quindi, ma anche al ginocchio o in quella lunghezza anni ’30 capace di una incredibile carica femminile ed elegante al tempo stesso.
Certo i pantaloni non sono banditi, ed in alcuni casi – che esamineremo nel dettaglio – possono essere ottimi alleati. Personalmente non sono un grande fan dei pantaloni “pinocchietto”, penso che perfino Naomi nella sua bellezza statuaria potrebbe cadere nell’effetto “comodino”, se li indossasse. Però una più calibrata lunghezza Capri (appena sopra la linea del malleolo, così come usava portare i pantaloni Jackie Kennedy proprio in occasione delle sue vacanze italiane) è un ottimo modo per dare lustro alla cerbiattesca caviglia senza mortificare la proporzione verticale. Questo per tutte le ragazze amanti della calzatura protagonista, sia essa un sandalo gioiello, una classica décolleté o uno stivaletto rock and roll che la nostra Loredana ha trasformato in un vero e proprio “maipiusenza”.
Rimanendo in tema di calzature, la ragazza mela potrà gioire dell’indosso di stivali di tutte le misure, da scegliere soprattutto in funzione della propria altezza e proporzione: le “stangone” potranno osare anche un cuissard in stile “Barbarella”, le petit daranno respiro alla rotula mantenendo il gambale giusto al di sotto.
Pantaloni palazzo: un evergreen
Attenzione però: se la gamba dovesse essere particolarmente asciutta, evitiamo i capi troppo aderenti. Rischiano di enfatizzare questa caratteristica e sbilanciare gli equilibri dei volumi.
Ci penseranno gli immarcescenti pantaloni a palazzo a darci ancora una volta una mano di eleganza furbissima.
Tutto questo, naturalmente, succede dalla vita in giù, ma che accadrà in alta quota?
State con me e non vi deluderò
Il vostro Matteo
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