Film distopici: quali guardare
Che cos’è una distopia? Sicuramente è una parola che avrete sentito citare spesso, soprattutto quando si tratta di romanzi, film e, oggi, anche serie tv.
La parola si contrappone al termine utopia (una rappresentazione ideale di un concetto legato alla società o alla politica che non trova riscontro nella realtà) per questo si riferisce alla rappresentazione di una realtà immaginaria del mondo a venire, ma prevedibile sulla base di tendenze contemporanee negative che presagiscono una vita indesiderabile e persino spaventosa. Ecco perché i romanzi, i film o le serie tv che hanno come oggetto narrazioni distopiche, solitamente generano un senso di ansia e, talvolta, persino di angoscia.
Eppure, quello distopico è un genere che piace e prende molto il pubblico: sarà per questa ragione che queste narrazioni, solitamente, riscontrano un certo successo. Di film dedicati a questo genere ne esistono tantissimi, tanto che la lista che stiamo per proporvi, non è sicuramente esaustiva, tuttavia potete prendere questa proposta come un modo per rilassarvi (si fa per dire) durante una di queste serate estive.
Ecco, la lista dei film distopici che vi consigliamo di vedere:
Il mondo nuovo
Il concetto di distopia non compare per la prima volta nei primi anni del 900, tuttavia è proprio nel secolo scorso che vengono alla luce dei romanzi che sono alla base di questo genere che ha influito sull’immaginario collettivo, grazie anche ai film che sono stati tratti dagli omonimi libri. Tra i primi, anche se non primissimi, romanzi ad apparire nel genere, tra i più famosi spicca Il mondo nuovo di Aldous Huxley (Brave new world, del 1932), seguito, dopo 17 anni, da 1984 (Nineteen Eighty-Four, nel 1949) di George Orwell.
Entrambi i romanzi hanno ispirato altri generi espressivi. Nel caso de Il mondo nuovo, il romanzo ha trovato successo alla radio in un adattamento radiofonico nel 1956, alla televisione proprio in Italia, dove nel 1979 venne adattato nella miniserie Racconti di fantascienza, ma anche negli Stati Uniti, dove un anno dopo venne trasmesso sotto forma di film dalla NBC. Anche Leonardo di Caprio e Ridley Scott hanno lavorato per trasformare questo romanzo in un film, ma essendo un’opera veramente complessa, hanno dato forfait dedicandosi ad altri progetti.
1984
1984, invece, ha avuto una divulgazione più omogenea, a partire dal film firmato dal regista Michael Radford che ha girato la versione più famosa uscita proprio nel 1984 per rispettare filologicamente i tempi e i luoghi del romanzo di Orwell.
Il romanzo ha influito anche su altri film come il lungometraggio di George Lucas, L’uomo che fuggì dal futuro e Brazil di Terry Gilliam.
Arancia Meccanica
Ma la distopia non ha necessariamente a che fare, in maniera, pressoché esclusiva, solo con i totalitarismi dei governi. Un romanzo, indubbiamente, distopico da rileggere e da rivedere quando trasmesso in tv, è sicuramente Arancia Meccanica. Il romanzo fu pubblicato nel 1962 e scritto da Anthony Burgess, il film è uscito 9 anni dopo con la regia di Stanley Kubrick. Non tutti, forse, sanno che l’autore del romanzo non apprezzò molto la rappresentazione filmica, forse anche perché la storia, in particolare l’episodio della violenza sessuale perpetrata ai danni di una donna in una casa isolata, era quanto di fatto era accaduto allo scrittore e alla moglie stessi, durante la loro giovinezza. L’aborto che seguì a causa della violenza, segnò per tutta la vita la moglie e l’autore stesso.
In questo caso, l’oggetto della rappresentazione distopica e la violenza che permea tutti i livelli sociali della realtà. Vale la pena rivederlo per la bravura di Malcom McDowell che si immolò letteralmente sull’altare dell’arte di Kubrick, tanto da finire le riprese con una costola incrinata e le cornee abrasate a causa della famosa scena del lavaggio del cervello. Ma per Stanley, questo e altro, deve aver pensato l’attore inglese.
Fahreneit 471
Fahrenheit 451 è il film diretto nel 1966 da François Truffaut, tratto dall’omonimo romanzo fantascientifico–distopico di Ray Bradbury e segna l’esordio del regista francese con un film a colori. Il film anticipa alcune visioni raccontate anche in altri lungometraggi relative allo strapotere mediatico assunto dalla televisione che costringe le persone alla sudditanza nei confronti del potere. Nella società ideata da Bradbury non è consentito leggere e il libri vengono bruciati. Sia il libro sia il film hanno un carattere visionario estremamente anticipatore dei tempi.
Il pianeta delle scimmie
Il pianeta delle scimmie (Planet of the Apes), è divenuto un marchio che annovera, tra l’altro, nove film, due serie televisive e vari libri, fumetti e videogiochi. Il brand si basa sull’omonimo romanzo scritto da Pierre Boulle, pubblicato nel 1963 e vede un mondo distopico in cui gli esseri umani si scontrano per il controllo della terra con Simius sapiens, ovvero scimmie intelligenti. Il primo adattamento cinematografico ebbe luogo nel 1968, film che raccolse un grande successo di pubblico e di critica. A esso sono seguiti altri film: L’altra faccia del pianeta delle scimmie, Fuga dal pianeta delle scimmie, 1999 – Conquista della Terra e Anno 2670 – Ultimo atto che però non ebbero il successo del primo film, ma riscontrarono un buon successo commerciale. Alla serie di film, ha fatto seguito anche una serie tv che è andata in onda nel 1974 e l’anno seguente. Solo nel 2001, sono stati realizzati altri lungometraggi, il primo girato da Tim Burton Planet of the Apes – Il pianeta delle scimmie.. Nel 2011 è partito il reboot della serie con L’alba del pianeta delle scimmie, seguito da Apes Revolution – Il pianeta. Qui, non c’è che l’imbarazzo della scelta tra quale versione vedere o rivedere una seconda volta.
Blade Runner: quando gli umanoidi fanno paura
Blade Runner: chi non conosce o non ha mai visto questo film di fantascienza uscito nel 1982 e diretto da Ridley Scott? Il film ha consacrato attori come Harrison Ford, Rutger Hauer, Sean Young e Daryl Hannah e la trama è liberamente ispirata al romanzo di Philip K. Dick, considerato da qualcuno il padre del genere cyber punk, postmodernista per antonomasia, Il cacciatore di androidi (Do Androids Dream of Electric Sheep?).
Qui, il futuro che crea ansia è quello del 2019 dove i replicanti, ovvero umanoidi, vengono fabbricati e usati al posto degli uomini come forza lavoro (ovvero schiavi nelle colonie extra terrestri). Questi, scappano dalle colonie e tornano sulla terra, dove vengono cercati ed eliminati fisicamente dai “blade runner” che sono degli agenti speciali. La storia ruota attorno alla caccia che l’agente Rick Deckard (interpretato da Harrison Ford) dà ad alcuni di loro (a capo del gruppo, il carismatico e glaciale Rutger Hauer).
Nel 2017 è stato realizzato il sequel Blade Runner 2049, diretto da Denis Villeneuve, prodotto da Scott e interpretato da Ryan Gosling e lo stesso Ford che torna nei panni di Rick Deckard. Anche se i critici concordano tutti nel dire che il primo sia stato il vero capolavoro, se amate il genere, potete guardare anche il seguito.
Il racconto dell’ancella (The Handmaid’s tale)
Qualcuno potrà pensare che si tratti di un errore: “Ma come? The Handmaid’s tale è una serie tv”, ma forse ignorate che prima della serie mandata in onda negli Stati Uniti da Hulu e trasmesso in Italia da TimVision, Il racconto dell’ancella è stato un libro (scritto da Margaret Atwood nel 1985) e un film diretto da Volker Schlondorff nel 1990. In un futuro immaginario, gli Stati Uniti sono reduci da una catastrofe ecologica, che ha reso sterili le donne. La “Repubblica di Galaad” ha preso il posto degli stati precedenti. Qui regna una cultura religiosa fondamentalista e una cultura patriarcale, per questo il fine supremo di questa società è la procreazione. Le donne fertili vengono rapite e rinchiuse in strutture riconosciute dallo Stato e assegnate alle famiglie dei Comandanti dove vengono costrette a vestirsi di rosso e a farsi chiamare Ancelle, diventando delle vere incubatrici viventi. La storia è narrata da Offred (ossia “Di Fred”), partendo dalla sua assegnazione al “Comandante”, e narra della sua attuale vita con qualche salto indietro nel passato. Il film vede per protagonista Faye Dunaway, Natasha Richardson, Robert Duvall, Aidan Quinn ed Elizabeth McGovern (sì, proprio lei, Cora Crawley, la contessa di Grantham in Dontown Abbey).
Decidete voi, se guardare anche l’omonima serie e fare i debiti confronti
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