Ecco quali sono gli attivatori della longevità
Già da almeno un decennio si è cominciato a parlare in modo sempre più regolare e strutturato del concetto di longevità. Il motivo, come abbiamo altre volte osservato, è che la durata media della vita si è allungata grazie a una riduzione della mortalità a tutte le età, ma soprattutto in età adulta e anziana, visto che la mortalità infantile ha raggiunto valori bassi da molto tempo.
In Italia gli ultimi dati sull’aspettativa di vita ci posizionano al quinto posto nel mondo, con un’età media di 84 anni. Se meno di un secolo fa si contavano un totale di 50 centenari, oggi in Italia ce ne sono circa 17mila. Un dato importante da analizzare con cura, è riflettere bene sul fatto che la vera sfida non è rappresentata tanto dal riuscire a raggiungere le fatidiche 100 candeline, quanto piuttosto arrivare a questo prezioso traguardo con una buona salute fisica e mentale.
Ecco perché trovano sempre più spazio gli studi che analizzano quali siano gli attivatori della longevità sia per dare una spiegazione scientifica alla popolazione di centenari sia per indicare quali siano le possibili strade per essere più longevi.
Ed è proprio in questa direzione che stanno andando le ricerche su i cosiddetti geni della longevità. È probabile che molti di voi non ne abbiano mai sentito parlare. Sono detti SIRT e gli scienziati ne hanno evidenziati in particolare sette. È stato scoperto che questi geni sono responsabili della produzione delle sirtuine, ovvero delle proteine necessarie alla sopravvivenza di tutti gli esseri viventi.
Che cosa sono le sirtuine
Dicevamo che le sirtuine sono delle proteine necessarie per il nostro organismo. Ma per quale motivo? In pratica le sirtuine si attivano in presenza di minacce o condizioni di stress metabolico, quali temperature rigide, pericolo imminente e/o mancanza di cibo. Per concentrarsi sulla sopravvivenza, queste proteine riducono l’attività di riproduzione cellulare.
La cosa veramente importante da dire è che gli scienziati hanno iniziato a capire come stimolare le sirtuine con i farmaci o anche mediante stili di vita sani e attraverso molecole di derivazione naturale.
Infatti, se ci troviamo a dover gestire una situazione di forte stress, le sirtuine reagiscono attivando un meccanismo di protezione che consente loro di ricaricarsi, ovvero vanno in stand-by. Questo sistema di recovery permette di allungare la vita delle cellule e, di conseguenza, anche quella del nostro organismo.
Come agiscono le sirtuine
Esistono vari modi per stimolare la produzione delle sirtuine, uno di questi è, per esempio, il digiuno intermittente oppure una diminuzione dell’apporto calorico giornaliero. Questo perché nella società moderna non ci troviamo più in condizioni di mancanza di cibo – e quindi di provare fame -, o di freddo estremo da sopportare. Ecco allora che per stimolare la produzione di sirtuine occorre simulare le suddette condizioni attraverso l’esercizio fisico, il digiuno e/o gli sbalzi termici.
Nello specifico, tra le strategie conosciute per attivare le sirtuine abbiamo citato anche le molecole di origine naturale. Tra queste, soffermiamo la nostra attenzione sul resveratrolo in grado, appunto, di attivare queste proteine e di permettere alla cellula di vivere più a lungo.
Pare inoltre che anche la vitamina B3, che recentemente ha suscitato l’interesse degli scienziati, nella sua particolare forma di N3 (nicotinamide ribosoide), ovvero di quella definita da molti come supervitamina, sia in grado di prevenire le malattie dell’invecchiamento.
In pratica questa molecola agisce entrando nelle cellule e generando un’altra molecola, NAD (nicotinamide adenin dinucleotide), fondamentale per l’attività di oltre 500 enzimi fra cui le sirtuine. Pare che invecchiando i livelli di NAD diminuiscano tanto da mandare in tilt molti sistemi enzimatici ma, se si dà una supplementazione alimentare con NR o con altre supervitamine simili, i livelli fisiologici di NAD si rigenerano e le sirtuine si attivano.
Pare insomma che queste molecole, secondo i numerosi riscontri scientifici, siano davvero in grado di prevenire le malattie dell’invecchiamento.
Tutto considerato, e volendo giungere a una sintesi, la strategia migliore per implementare la produzione di sirtuine e ottenerne i massimi benefici, sembrerebbe essere una giusta combinazione di attività mirate e di stimoli biochimici.
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