Ecco le 10 poesie più belle di sempre da leggere almeno una volta
La lettura aiuta a mantenere attive le funzioni cognitive e rallenta anche il declino del cervello. Ecco perché oggi desideriamo suggerirvi 10 poesie più belle di sempre da leggere almeno una volta nella vita.
Libri di poesie più belli da leggere
Sono tante le raccolte di poesie che si possono leggere per trarre ispirazione o, semplicemente, per rilassarsi e fantasticare con la mente. A tal proposito, abbiamo deciso di indicare quali sono i libri di poesie più belli da leggere, così anche da migliorare la salute mentale, la memoria e la concentrazione.
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“La pioggia nel pineto” di Gabriele D’Annunzio
Questa poesia appartiene alla raccolta di Alcyone ed è dedicata all’estate. Il poeta descrive la scena: si trova in un pineto in compagnia di una donna di nome Ermione ed è sorpreso dalla pioggia. L’ambiente ricreato in questa poesia è particolarmente suggestivo, poiché rumori e profumi sono richiamati alla mente attraverso l’uso delle parole. La poesia di Gabriele D’Annunzio è formata da 4 strofe da 32 versi. Qui di seguito ecco una parte della poesia:
“Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo parole più nuove
che parlano gocciole e foglie lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.”
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“Sono una creatura” di Giuseppe Ungaretti
Un’altra poesia che desideriamo suggerirvi è quella di Giuseppe Ungaretti: “sono una creatura” è un componimento della raccolta di poesie “Il porto sepolto”. Dopodiché, venne spostata nella raccolta “Allegria di naufragi” che oggi conosciamo come “L’allegria”. Con questa poesia, Ungaretti trasmette le sue sensazioni riguardo il periodo della guerra, momento di desolazione e perdita.
“Come questa pietra
del monte San Michele
così fredda
così dura
così prosciugata
così refrattaria
così totalmente
disanimata
Come questa pietra
è il mio pianto
che non si vede
La morte
si sconta
vivendo”
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“Presi un sorso di vita” di Emily Dickinson
L’autrice inglese ci propone un componimento che mette sotto la lente di ingrandimento i momenti della vita umana: l’analisi di una delle poesie più belle richiede molta attenzione. Infatti, nella prima strofa si parla del concetto di vita stessa, un piacere che è breve a un prezzo elevato, che equivalgono alle sofferenze. Nella seconda strofa, invece, si parla del valore della persona e di ciò che merita, “un singolo grammo di cielo”.
“Presi un sorso di vita –
Vi dirò quanto l’ho pagato –
Esattamente un’esistenza –
Il prezzo di mercato, dicevano.
Mi pesarono, granello per granello –
Bilanciarono fibra con fibra,
Poi mi porsero il valore del mio essere –
Un singolo grammo di cielo!”
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“Due amanti felici” Di Pablo Neruda
La prossima poesia che desideriamo presentarti tra le più belle è dello scrittore Pablo Neruda, poeta da premio Nobel per la Letteratura nel 1971. Tra i libri di poesie più belli vi sono senz’altro i suoi ed oggi vogliamo condividere questo componimento. Si tratta di una poesia che parla dell’amore ed esalta questo sentimento come quello che è in grado di renderci felici in eterno.
“Due amanti felici fanno un solo pane,
una sola goccia di luna nell’erba,
lascian camminando due ombre che s’unisco,
lasciano un solo sole vuoto in un letto.
Di tutte le verità scelsero il giorno:
non s’uccisero con fili, ma con un aroma
e non spezzarono la pace né le parole.
È la felicità una torre trasparente.
L’aria, il vino vanno coi due amanti,
gli regala la notte i suoi petali felici,
hanno diritto a tutti i garofani.
Due amanti felici non hanno fine né morte,
nascono e muoiono più volte vivendo,
hanno l’eternità della natura.”
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“Odio et amo” di Gaio Valerio Catullo
Direttamente tratto da “Liber” del poeta latino Catullo, questo carme vi lascerà senza parole. Questo componimento racchiude tutto ciò che rappresenta proprio il poeta: da una parte vi è l’amore per Lesbia e dall’altro l’odio per i suoi tradimenti. Vi riportiamo una parte tradotta del Carme LXXXV (carme 85) davvero significativa:
“Odio e amo. Forse ti chiederai come sia possibile;
non lo so, ma accade, e sono in croce.”
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“Pace non trovo” di Francesco Petrarca
Il prossimo componimento che desideriamo presentarvi è quello del poeta Petrarca. All’interno della raccolta di poesie “Il Canzoniere” è presente questo sonetto che ci fa capire quanto potesse essere forte il suo amore. Si tratta di un componimento che, in un certo senso, può essere utilizzato anche ai giorni nostri per com’è così attuale.
“Pace non trovo e non ho da far guerra
e temo, e spero; e ardo e sono un ghiaccio;
e volo sopra ‘l cielo, e giaccio in terra;
e nulla stringo, e tutto il mondo abbraccio.”
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“Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale” di Eugenio Montale
Dalla raccolta di poesie “Satura” (ex raccolta Xenia) proviene il componimento che vi proponiamo ora: si tratta di uno scritto che è senz’altro tra le più note dell’autore, dedicato alla moglie Drusilla Tanzi. La poesia è tra le più belle da leggere ed è stata composta nel mese di novembre del 1967.
“Ho sceso, dandoti il braccio, almeno un milione di scale
e ora che non ci sei è il vuoto ad ogni gradino.
Anche così è stato breve il nostro lungo viaggio.
Il mio dura tuttora, nè più mi occorrono
le coincidenze, le prenotazioni,
le trappole, gli scorni di chi crede
che la realtà sia quella che si vede.
Ho sceso milioni di scale dandoti il braccio
non già perché con quattr’occhi forse si vede di più.
Con te le ho scese perché sapevo che di noi due
le sole vere pupille, sebbene tanto offuscate,
erano le tue.”
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“L’infinito” di Giacomo Leopardi
Tra le poesie più famose di Giacomo Leopardi vi è sicuramente questa appartenente alla raccolta di poesie “Canti”. Questa poesia la scrisse durante la sua gioventù presso Recanati, la città in cui nacque il poeta. In questo componimento è possibile percepire gli stati d’animo dell’artista all’interno di scene ambientate proprio nelle Marche.
“Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo, ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s’annega il pensier mio:
e il naufragar m’è dolce in questo mare”
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“La musica” di Charles Baudelaire
Il “poeta maledetto” Charles Baudelaire è tra i grandi dell’Ottocento che hanno catturato il cuore di tutti gli amanti del genere letterario. Tra le sue meravigliose poesie non possiamo fare a meno di menzionare questa che vi riportiamo qui di seguito, tratta da da “Spleen et Idéal”, in “Les Fleurs du mal”.
“Spesso è un mare, la musica, che mi prende ogni senso!
A un bianco astro fedele,
sotto un tetto di brume o nell’etere immenso,
io disciolgo le vele.
Gonfi come una tela i polmoni di vento,
varco su creste d’onde,
e col petto in avanti sui vortici m’avvento
che il buio mi nasconde.
D’un veliero in travaglio la passione mi vibra
in ogni intima fibra;
danzo col vento amico o col pazzo ciclone
sull’infinito gorgo.
Altre volte bonaccia, grande specchio ove scorgo
la mia disperazione!”
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“Senza di te” di John Keats
Facciamo un salto nella letteratura inglese e scopriamo una delle poesie più belle e romantiche del poeta inglese Keats. In questo componimento, appartenente alla raccolta, l’autore spiega che cosa si prova quando si è senza la persona che si ama.
“Non posso esistere senza di te.
Mi dimentico di tutto tranne che di rivederti:
La mia vita sembra che si arresti lì,
Non vedo più avanti.
Mi hai assorbito.
In questo momento ho la sensazione
Come di dissolvermi:
Sarei estremamente triste
Senza la speranza di rivederti presto.
Avrei paura a staccarmi da te.
Mi hai rapito via l’anima con un potere
Cui non posso resistere;
Eppure potei resistere finché non ti vidi;
E anche dopo averti veduta
Mi sforzai spesso di ragionare
Contro le ragioni del mio amore.
Ora non ne sono più capace.
Sarebbe una pena troppo grande.
Il mio amore è egoista.
Non posso respirare senza di te.”
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