Dormire separati dopo i 50
Dormire separati dopo i 50 anni può essere (o non essere) sintomo di un problema di coppia.
Seppure, in verità, non indichi necessariamente una crisi della relazione, l’abitudine a dormire separati dopo molti anni di condivisione dello stesso letto indica, con tutta probabilità, un disagio intimo, insofferenza o insoddisfazione personali.
Può trattarsi di un problema di lieve entità e di breve durata oppure, al contrario, essere sintomo di una crisi più radicata, passibile di trasformarsi in stati più gravi di frustrazione e sfociare persino nella fine della relazione.
Prima di affrontare la situazione più negativa, vediamo quali possano essere le cause più comuni e frequenti che inducono moglie e marito a dormire separati e in quale modo, una tale decisione, possa ripercuotersi sulla qualità della vita di coppia.
In alcuni casi, infatti le risposte alla domanda “Perché mio marito non vuole più dormire con me?” si rivelano molto più banali delle aspettative. Talvolta, addirittura, si tratta di motivazioni contrarie a ciò che ci si aspetterebbe e in altri casi ancora, alla base della separazione notturna, risiede il desiderio e l’estremo tentativo di incentivare la relazione, donandole nuova vitalità.
Per alcune coppie, infatti, dormire separati stimolerebbe e favorirebbe l’intimità, così come riportato da alcune indagini di interesse internazionale.
Altre volte ancora, più banalmente, alla base della decisione di dormire separati ci sono motivazioni di natura pratica e contingente, come, ad esempio, la diversa percezione del caldo o del freddo, periodi di insonnia, di temporanea disabilità motoria o invalidità fisica.
Nel caso di coppie che dormono separate dopo i 50 anni, poi, sembrano avere un peso notevole gli squilibri ormonali tipici di questa fase della vita, periodo durante il quale la donna entra in menopausa e l’uomo si appresta all’andropausa.
In alcuni casi, perciò, dormire in letti separati dopo i 50 Anni si rivela come scelta condivisa, serena e, almeno nelle intenzioni, provvisoria. Nella maggior parte dei casi, invece, purtroppo, le cose stanno diversamente.
50 anni: la naturale differenziazione tra uomo e donna
Al di là della delicata fase fisiologica rappresentata dai 50 anni, è innegabile come tale periodo rappresenti una vera e propria nuova fase della vita, con la quale occorre imparare in fretta a fare i conti.
Cambia il corpo e si modifica la percezione sensoriale; si mescolano le aspettative e si invertono le priorità. Raggiungere quota 50 comporta, sia nell’uomo che nella donna, una metamorfosi radicale che si ripercuote su ogni aspetto della vita, anche sulla psiche e sull’emotività.
All’apice della consapevolezza di se stessi, si tende a fare il punto della situazione della propria esistenza, eliminando (finalmente) ciò che è superfluo e obsoleto e mantenendo solo ciò che è sano, utile e realmente desiderato. E talvolta, in questo impeto di “pulizia generale”, ricadono anche le vecchie abitudini e le relazioni storiche.
Oggigiorno, separarsi dopo i 50 anni non ha più i connotati della scelta rivoluzionaria, come in passato. La tendenza generale sembra, piuttosto, andare in direzione di un’esaltazione e di un’incentivazione degli atti di volontà e delle prese di posizione individuali (anche se tardivi), nella piena consapevolezza che la vita vada vissuta al 100%, fino in fondo.
Da un certo punto di vista, dunque, continuare a convivere senza condividere più l’affetto tipico della relazione coniugale può rappresentare, da un lato, un atto obbligato dalle difficoltà (anche economiche) della vita da single; da un altro punto di vista, invece, tale scelta può essere interpretata, in chiave più romantica, come l’estrema volontà di non abbandonare la propria comfort zone, rappresentata dalla famiglia, dalle consuetudini e dalle relazioni di una vita, pur concedendosi l’opportunità di sentirsi (e di lasciare) liberi.
Dormire separati a 50 anni: una decisione ormonale
Dopo i 50 anni, cambiano, dunque, le esigenze fisiologiche: così, ad esempio, la cambiata produzione ormonale può provocare squilibri e cali del desiderio sessuale, alterando anche il livello di attrazione nei confronti del partner.
C’è chi sostiene che la decisione di dormire in letti separati possa apportare benefici e miglioramenti alla vita di coppia, persino ristabilire l’intesa ed essere considerato un vero e proprio rimedio salva-matrimoni.
Tuttavia, è scientificamente appurato che uomini e donne a 50 anni, così come già accaduto ciclicamente in passato, risentano di un’evoluzione equipollente, ma inversa.
Mentre la donna, a quest’età, entra a pieno titolo nella menopausa, l’uomo inizia a prepararsi all’andropausa che diventerà definitiva solo tra i 60 e i 70 anni.
Un eterno e insuperabile divario che divide l’universo femminile da quello maschile e che vede le donne in costante anticipo, rispetto alle tempistiche degli uomini.
La crisi tipica dei 50 anni può essere passeggera e servire per dare nuova energia alla coppia oppure può determinare una frattura irrisolvibile. Non c’è alcun dubbio: separarsi a 50 anni significa dovere ripianificare completamente la propria vita.
Dormire separati a 50 anni: un atto di tolleranza e affetto infinito
Separarsi è sempre un atto doloroso; separarsi a 50 anni, dopo una vita intera trascorsa insieme, forse lo è un po’ di più.
Per alcuni, può rappresentare, infatti, un vero e proprio trauma, fonte di vergogna, imbarazzo e timori.
Separarsi continuando a convivere sotto lo stesso tetto può dunque essere visto, per alcune coppie, come soluzione meno traumatica, scelta condivisa che presuppone rispetto reciproco, intesa profonda e un affetto davvero sincero.
Se è vero, infatti, che molte coppie sfruttano questa soluzione per pura comodità e vantaggio economico, evitando di incorrere nelle spese aggiuntive previste, ad esempio, per una seconda residenza e continuando a condividere quelle legate alla vita di tutti i giorni (spesa, bollette, mutui, affitti), è altrettanto vero che molte coppie senior decidano di continuare a condurre una relazione (seppure parziale) di convivenza per amore della famiglia.
Fondamentalmente, nella pratica quotidiana, l’unica differenza rispetto al passato è di non condividere più lo stesso letto, ammettendo, implicitamente, la fine dell’affetto coniugale.
Separati in Casa: implicazioni legali
È opportuno sapere che per la legislazione italiana la separazione di fatto non esiste, a livello legale: nessun riconoscimento è quindi assegnato alla coppia che decide di non dormire più nello stesso letto.
Sia che la decisione derivi da fattori economici, dall’impossibilità di sostenere le spese legali connesse all’iter di separazione definitiva o piuttosto dall’affetto familiare e dal rispetto di un legame profondo col partner, la legge italiana, dunque, considera tale situazione borderline.
Nessuna disciplina è prevista, perciò, dal Codice Civile e, nella pratica, i partner potranno decidere autonomamente come organizzare la convivenza quotidiana, la divisione degli incarichi e delle responsabilità, la gestione dei figli, la condivisione delle spese e, infine, anche la possibilità di accettare eventuali relazioni extraconiugali.
Tuttavia, per quanto ammirabile possa apparire il tentativo di continuare una relazione familiare oltre i limiti dell’affetto, dell’intesa e dell’amore, resta il fatto che, a 50 anni, la vita è ancora nel pieno e può rivelarsi poco sensato, inopportuno e addirittura sconveniente precludersi (o precludere all’altro) la possibilità di ricominciare.
A fronte di ciò, per quanto difficile e dolorosa possa rivelarsi la decisione, sarebbe sempre opportuno limitare la durata della separazione dei letti, senza accelerare le tempistiche e lasciando che le cose si sviluppino spontaneamente, ma evitando di permanere a oltranza in una situazione di inopportuno stallo.
Una volta compresa, accettata ed elaborata la fine della relazione, è necessario riprendere in mano la propria vita: 50 anni sono troppo pochi per condannare se stessi a un’esistenza di limitazioni, rinunce e compromessi.
Per questo è assolutamente necessario accettare le nuove condizioni e il nuovo contesto, prendendo decisioni chiare e definitive. Prima ci si libererà da ciò che opprime, prima potranno intravedersi nuove opportunità e nuove prospettive future.
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