Don't look up, don't look down
Costruirsi una rendita extra sui mercati finanziari senza un capitale importante, ma con piccole quote periodiche fisse e senza nemmeno bisogno di sviluppare il sangue freddo necessario per affrontare la volatilità. Il tempo, oltre alla costanza e alla gradualità, è l’alleato che calmiererà gli alti e bassi.
Che cos’è il PAC?
Questo è ciò che offre il PAC, Piano di Accumulo di Capitale: un’opzione di investimento commisurata alla personale capacità di esposizione finanziaria che promette, nel lungo termine che ne è pre-condizione, l’accumulo di un capitale incrementato dai rendimenti, per assolvere a finalità che possono essere integrazione del reddito pensionistico o sostegno degli studi universitari dei figli o avvio di un’attività di un figlio ancora acquisto di una casa.
Pur in un contesto di volatilità, tipica dei mercati finanziari, i rendimenti tendono a crescere nel lungo periodo. Il rendimento dei PAC infatti è dato dalla differenza tra il prezzo di acquisto e il prezzo di vendita dei titoli o fondi sottostanti, ma la forma di “rilascio graduale” del capitale tende a minimizzare l’esposizione alla punta in alto o in basso e quindi a un calmieramento delle differenze attraverso un prezzo medio di accesso al mercato. Grazie alla tendenza dei mercati azionari a crescere nel lungo periodo, questa formula permette di stabilizzare il delta e ottimizzare il rendimento.
La modalità di investimento per piccole dosi fisse e periodiche deriva dal modello Dollar Cost Average di Benjamin Graham, che sviluppò questa strategia di investimento negli anni 50 con l’obiettivo di ridurre proprio l’effetto volatilità e di tutelare l’investitore dal rischio timing, ovvero il rischio che molti investitori corrono di entrare nel mercato con una tempistica erronea, quando le azioni oggetto del desiderio sono più in alto che in basso, al traino, in ritardo, del comportamento altrui (effetto gregge). Un’altra componente intrinseca al modello è la diversificazione su più titoli per “annacquare” il rischio del ribasso improvviso di un titolo.
Dal punto di vista dei rendimenti, i risultati dei PAC a 15 anni in Italia dal 1960 non hanno mai fatto perdere il potere d’acquisto del risparmio investito. Ecco come simulare il rendimento di un piano di accumulo sul sito di Poste Italiane.
Una volta completato il PAC, alla scadenza del periodo concordato, questo può essere lasciato in una gestione professionale o riscattato.
La flessibilità è una qualità dei PAC
I PAC hanno il dono della flessibilità (si sceglie la durata), dell’accessibilità (piccole quote di investimento) e della differenziazione degli asset sottostanti, ma soffrono il difetto non essere deducibili. La tassazione sulla plusvalenza, inoltre, è del 26% come per tutte le rendite finanziarie. Per avere sgravi fiscali bisogna pensare ai PIP, i Piani Individuali Pensionistici.
I PIP sono piani di risparmio destinati a piccoli risparmiatori, che decidono di investire una cifra che non può superare i 30 mila euro annui e i 150 mila euro complessivi (il vincolo minimo è di 5 anni) in strumenti finanziari prevalentemente emessi da imprese italiane o europee. La finalità può essere, anche in questo caso, di integrazione del reddito pensionistico.
I PIR sono molto vincolati da regole che non esistono per i PAC: dall’ammontare investito per anno e per quinquienno, al tipo di asset investito. In compenso godono del vantaggio di essere considerati forme di risparmio previdenziale, pertanto deducibili dal reddito che costituisce l’imponibile Irpef fino a un importo massimo di 5.164,587 euro l’anno. Inoltre i rendimenti vedono una tassazione agevolata rispetto a quella delle rendite finanziarie.
Alla scadenza, si può riscattare il capitale per intero, metà in cash e metà in rendita oppure tutto in rendita, opzione particolarmente indicata a copertura del rischio longevità.
Per i PIP sono previste le medesime opzioni di anticipazione o riscatto anticipato previsti per i Fondi Pensione (per spese mediche, acquisto o ristrutturazione prima casa o ancora motivi personali). Per i PAC queste opzioni di anticipazione o riscatto non esistono, si può tutt’al più concordare – meglio fin dall’inizio – una sospensione delle rate.
Sei un tipo da PAC o da PIR?
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