Di moltiplicazioni, divisioni, monoliti e coriandoli
Come avete iniziato questo 2024?
A dicembre abbiamo parlato di somme a gennaio di sottrazioni, direi che la metafora matematica si presta benissimo a descrivere le fluttuazioni della vita, le cui potenzialità tendono all’infinito se si riesce a intravederle fra contingenze e pressioni. Ci proviamo?
Nuove operazioni: le moltiplicazioni e divisioni
Dopo aver tirato le somme a fine anno e aver sottratto all’inizio del nuovo tutto ciò che potrebbe rallentarne l’avvio, credo sia giunto il momento di capire come moltiplicare gioie e soddisfazioni, attimi di felicità e sensazioni di serenità
Come possiamo aumentare il nostro stato di benessere? Se la vita è una progressione verso una sempre maggiore consapevolezza in grado di farci sentire appagati, trovare il modo di moltiplicare occasioni, contesti e opportunità di benessere profondo é una priorità.
Come si moltiplica il benessere?! Dividendo! È questa la strategia che ho trovato e applicato nella mia vita.
La stessa che ancora oggi mi permette di evolvere giorno dopo giorno qualunque cosa accada. Divido, divido tutto.
Smonto, sminuzzo, seziono, ripartisco e, se posso, distribuisco. Andiamo con ordine.
Lasciando un attimo da parte il claim inflazionato da Aggiungi un posto a tavola del dividi il pane e moltiplichi l’amore, sempre valido e forse un po’ scontato, io voglio parlarvi di un altro tipo di divisione.
Ho imparato nella mia impegnativa e sfidante vita che a volte i problemi ci soverchiano, ci sentiamo sopraffatti da accadimenti più grandi di noi, problemi così grossi da farci sentire smarriti. Ma, a ben vedere, ogni problema è costituito da diverse componenti, fattori che incastrandosi finisco col creare una difficoltà oggettiva che può risultare estremamente complessa. E qui che interviene il principio della divisione.
Sezionare i monoliti
Prendere il problema e smontarlo, dividerlo nei diversi aspetti, ridurlo ai minimi termini per analizzarne le singole parti distinguendo fra quelle che prescindono da noi e dalla nostra volontà o capacità. Quelle sulle quali possiamo intervenire, sulle quali abbiamo gli strumenti per operare un cambiamento e quelle per le quali un aiuto esterno potrebbe influire in modo significativo, quelle che forse non sta proprio a noi dover affrontare.
Vivisezionare un problema ci regala la straordinaria complessità di cui è composto e l’altrettanto straordinaria opportunità di comprendere che, per far sì che non gravi sulla nostra vita, non occorre che ogni singolo componente si riallinei. Basta che anche solo un aspetto si risolva che l’equazione cambia e con essa il peso specifico del problema sulla nostra vita e sul nostro benessere.
Quando è nata mia figlia Maddalena, che ha la sindrome di Down, una valanga mi ha travolta, una frana che mi ha seppellito togliendomi il fiato. L’istinto di sopravvivenza mi ha spinto a cercare l’aria. Ho capito che quella frana era fatta di tanti massi, di dimensioni diverse, piccoli, grandi, minuscoli, enormi. E che se avessi iniziato a spostarli un po’ per volta avrei rivisto la luce e avrei potuto di nuovo respirare. Ho cominciato a spostare quelli piccoli che ero in grado di rimuovere con le mie forze e un sottile polveroso spiraglio di luce si è intrufolato nella frana a suggerirmi che là fuori c’era ancora il sole. Così ho urlato, di rabbia e di disperazione e ho chiesto aiuto, per rimuovere i massi più grandi che da sola non ero in grado di spostare e, quando nella frana si è fatto un varco abbastanza grande, ho tirato fuori la testa e ho inspirato profondamente, tornando a vivere.
Ho imparato che ogni problema è esattamente come una frana e che l’unico modo utile di affrontarlo è capire che non è un monolite, ma un insieme di circostanze e situazioni che affrontate separatamente una a una possono sgretolare la paura.
L'orizzonte è radioso
Ho imparato anche che in ogni problema ci sono aspetti che non dipendono da noi, per gestire i quali occorre lavorare su tutti quelle cose che invece possono essere influenzate dalle nostre azioni.
Non posso togliere a mia figlia il suo cromosoma in più, ma posso far sì che non sia per lei causa di infelicità
Quando è nata mi è passata davanti agli occhi tutta la mia vita futura per come temevo sarebbe potuta essere, in virtù della mia incapacità di respirare sotto quella frana che mi aveva travolto lo scenario era devastante.
Nel momento in cui ho deciso di dividere quel problema in tanti minuscoli pezzetti così da affrontarli e gestirli uno alla volta, l’orizzonte si è fatto via via più radioso.
Maddalena è una ragazza felice, io sono una mamma felice e tutta questa felicità si è moltiplicata a partire da una divisione.
Abbiate la lucidità nei momenti più difficili di dividere i problemi in coriandoli di speranza e le vostre occasioni di serenità si moltiplicheranno.
La vostra
Vale Grey model
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