Cubismo: maggiori esponenti, caratteristiche e significato
L’anno scorso è stato celebrato il 50esimo anniversario della morte di Picasso. In Italia le mostre sono state tante e proseguono anche nel 2024.
Poiché il nome di Picasso è strettamente legato al Cubismo di cui egli fu uno dei padri, riteniamo opportuno approfondire le caratteristiche e la conoscenza dei principali rappresentanti della corrente.
Cos’è il Cubismo e le sue caratteristiche
Il Cubismo è una corrente artistica che nacque in Francia agli inizi del 1907 e si sviluppò fino alla prima guerra mondiale.
Si basa sull’abolizione della prospettiva a vantaggio della rappresentazione del soggetto da più lati, in modo da ottenerne una visione completa.
Questa rivoluzione nell’arte pittorica è partita da un problema fino ad allora ignorato che si erano posti Pablo Picasso e Georges Braque: come raffigurare su una tela bidimensionale un oggetto tridimensionale, cioè non solo secondo l’ altezza e la larghezza, ma anche secondo la profondità. Nella prospettiva tradizionale la visione da un unico punto di vista permetteva al pittore di rappresentare solo alcune facce della realtà. In tal modo raffigurava un’immagine verosimile, ma non vera.
Picasso e Braque pensarono, perciò, di scomporre il soggetto nei suoi diversi lati e poi di ricomporlo, accostando le varie facce sulla tela, in modo che l’osservatore potesse vederlo contemporaneamente da ogni parte, davanti, dietro, sotto, sopra, di lato.
Il “tempo” nell’arte cubista
L’ artista cubista, rappresentando contemporaneamente una visione simultanea da vari punti di vista, ha introdotto per la prima volta in arte quella che viene definita la “quarta dimensione”, cioè il tempo.
La visione simultanea di più punti di vista, infatti, contiene in sé il tempo, poiché l’artista, non limitandosi più ad un solo sguardo, deve avere il tempo per osservare il soggetto da più parti, per portarne poi nel quadro la conoscenza acquisita. Rappresenta così l’ immagine mentale che abbiamo del soggetto raffigurato e che ne comprende tutti gli aspetti.
L’introduzione della variabile temporale riguarda anche la lettura del quadro da parte dell’osservatore, nel senso che egli ha bisogno di tempo, per analizzare le singole parti, per ricostruirle mentalmente e capire il significato dell’immagine.
Nella pittura cubista, quindi, il tempo non è più un’entità assoluta, ma si compenetra nell’immagine che dà la visione simultanea delle varie sfaccettature della realtà.
Prima fase: il Cubismo Analitico (1908-1912)
Il cubismo si divide in due parti. Nella prima fase, il Cubismo Analitico, il soggetto veniva dipinto da più punti di vista, posti su un unico piano dell’immagine. I quadri presentano un aspetto geometrico, frammentato, astratto e con colori monocromatici.
Inoltre l’eccesso di analisi nella scomposizione e nella frammentazione del soggetto e la stessa ricomposizione delle sue varie parti spesso illogica portarono alla sua irriconoscibilità.
Seconda fase: il Cubismo Sintetico (1912-1914)
Picasso e Braque cercarono, perciò, di ovviare all’astrattismo dell’opera artistica, avviando una nuova fase: il Cubismo Sintetico.
Da una parte permangono la visione simultanea delle varie parti del soggetto, le forme geometriche e l’appiattimento della composizione. Dall’altra, però, la nuova fase si differenzia per l’uso di forme semplici e con meno sovrapposizioni di punti di vista, per l’utilizzo di colori più vivaci e per l’introduzione di una tecnica mista, con l’aggiunta, nel dipinto, di diversi materiali.
Con l’aiuto del pittore spagnolo Juan Gris i cubisti, infatti, inserirono nel quadro frammenti di oggetti reali (collages) vicino alle parti dipinte.
L’opera che segna il passaggio dal cubismo analitico al cubismo sintetico è Natura morta con sedia impagliata di Picasso. E’ un collage di pittura a olio, tela cerata, carta e corda su tela, in cui Picasso è riuscito a creare un gioco interessante tra le parti dipinte e quelle reali.
I maggiori esponenti del Cubismo
Pablo Picasso
Come abbiamo già detto, Pablo Picasso (1881- 1973), insieme a Georges Braque, è stato l’ideatore del Cubismo.
La sua svolta artistica in stile cubista è avvenuta con Les Demoiselles d’Avignon (1906 -1907). Nel quadro di grandi dimensioni, circa 2,4 x 2,4m, che si trova al MoMa di New York, sono raffigurate cinque prostitute all’interno di un bordello. Le donne, nude ed in atteggiamenti provocanti, assumono ciascuna una posizione diversa. I volti, dai tratti spigolosi e geometrici, delle donne di destra richiamano le maschere africane.
Se fino ad allora la figura umana, anche se rappresentata con stili diversi, risultava verosimile, in questo quadro le donne, raffigurate secondo la modalità della visione simultanea da più lati, appaiono in modo distorto. Vediamo così che su un volto frontale Picasso ha dipinto un naso di profilo oppure ha raffigurato una donna di spalle, ma con il volto rivolto all’osservatore, mostrandone, così, contemporaneamente la parte di dietro e quella di fronte.
Picasso realizzò varie opere in stile cubista, come, per citare un esempio, Donna con mandolino (1910). La figura è composta da forme geometriche e da volumi che si fondono l’uno nell’altro.
Tra i vari ritratti che Picasso ha dipinto vogliamo ricordare Il ritratto di Ambroise Vollard (1909-10). Ambroise Vollard starebbe leggendo un libro, ma è difficile da identificare per i vari piani che si incastrano e si sovrappongono con un colore abbastanza uniforme che tende al marrone scuro. La profondità spaziale è data dalle linee diagonali che si dirigono dietro l’uomo ed il volume è rappresentato dalle linee curve, come per la raffigurazione della testa.
Con lo scoppio della Prima Guerra Mondiale molti artisti partirono per il fronte, il gruppo cubista si sciolse e Picasso tornò ad una pittura più tradizionale, di ispirazione rinascimentale e neoclassica.
Dopo qualche anno, però, nel 1937 riprese il linguaggio cubista, per dipingere Guernica, il suo celebre capolavoro (esposto al Museo Reina Sofia di Madrid).
In questa grande opera, in cui è dipinto il bombardamento della cittadina di Guernica da parte dell’aviazione nazista, appare la frantumazione dei corpi e la visione simultanea delle loro varie parti. Lo spazio stesso si frammenta in schegge che si incastrano tra le diverse parti delle figure umane.
La scelta del bianco, del nero e dei toni del grigio può evocare la morte. C’è però la luce del lampadario centrale e della lampada a petrolio, tenuta da una donna, a simboleggiare la vita e la speranza che, nonostante tutto, sopravvivranno alla tragedia.
Georges Braque
L’altro capostipite del Cubismo fu Georges Braque (1882- 1963).
Incontrò Picasso nel 1907 e dal confronto tra le loro idee ha preso forma la nuova visione della realtà di cui abbiamo già parlato.
L’opera più importante che Braque realizzò durante il Cubismo analitico è sicuramente Violino e Brocca (1909-1910). La forte frammentazione delle immagini rendono inizialmente difficoltoso il riconoscimento delle figure. Le parti scomposte di una brocca, di un violino e di un grande foglio si sovrappongono e si fondono con il piano. Anche lo spazio si mescola con gli oggetti, come se fosse formato della loro stessa materia.
Del periodo del Cubismo sintetico, invece, l’opera più significativa è Violino e pipa, celebre anche come Le Quotidien (1913), uno tra i collages più importanti di Braque.
Grazie anche all’inserimento di oggetti reali, ritagliati ed incollati, qui le forme appaiono più semplici ed essenziali, i tagli sono netti ed i colori sono più brillanti rispetto a quelli del precedente periodo analitico.
Il quotidiano è reale ed è incollato sulla tela e poi personalizzato con i colori del legno, la pipa è ritagliata da una illustrazione e la forma di un violino, ritagliata da un cartone, è poi dipinta. Mentre gli oggetti sono frontali, il tavolino (un ovale disegnato), però, è visto dall’alto, quasi a formare una cornice delle immagini.
Juan Gris
Oltre a Picasso e Braque tra i più importanti artisti cubisti va ricordato Juan Gris (1887- 1927).
Il suo quadro, Ritratto di Picasso, del 1912 è una delle prime opere significative in stile cubista.
Ritratto di Pablo Picasso di Gris, 1912, The Art Institute of Chicago
Colpisce subito la capacità di Gris di conferire volume e profondità alla figura attraverso le sfumature e l’uso della luce e dell’ombra. Anche se l’immagine di Picasso è scomposta e ricomposta attraverso una serie di rettangoli e di cubi, la figura è riconoscibile. Ciò dimostra la capacità dell’artista di mantenere un certo equilibrio tra l’astrattismo e la realtà.
Dopo una breve esperienza nello stile del Cubismo analitico, passò al Cubismo sintetico, ricorrendo molto spesso alla tecnica del collage.
Rispetto a Picasso ed a Braque Gris ha usato una tavolozza più ampia di colori, sullo stile di Matisse, e possedeva una mentalità più razionale, che lo ha portato ad analizzare le forme e poi a sintetizzarle con precisione geometrica e matematica. Lo si può vedere in Natura morta con chitarra (1913) o in Il tavolo del musicista (1914) o nel ritratto di Juan Legua (1915), dove, nonostante la “metamorfosi” cubista, è chiaramente comprensibile l’uomo che fuma la pipa.
Fernand Léger
Fernand Léger ( 1881- 1955) fu pittore, scultore e regista. Quando approdò al Cubismo, elaborò uno stile completamente personale, definito tubolaire, che si basava sull’uso di forme cilindriche. Lo si può vedere già nel suo primo lavoro cubista, Nudi nella foresta (1909-1910), in cui fa ampio uso di forme cilindriche stilizzate e di colori audaci.
Ha raffigurato oggetti in movimento nello spazio ed ha rappresentato soprattutto i simboli della civiltà della macchina. Nel quadro Soldati carte da gioco (1917), dipinto a Parigi mentre era convalescente in seguito ad un infortunio avuto durante la Prima Guerra Mondiale, i soldati sono diventati dei robot con le braccia rappresentate da tubi di acciaio forgiato. Anche gli altri elementi del dipinto sono raffigurati come dei pezzi meccanici.
Léger rese le forme tubolari sempre più assottigliate e se ne servì in tante tele, per creare dei meccanismi elaborati ed anche enigmatici.
Il gioco dei contrasti, tipico della società industriale, l’assenza di prospettiva e di chiaroscuro, la varietà delle forme hanno caratterizzato lo stile cubista di questo artista francese.
Vi sono altri importanti esponenti della corrente cubista che, nell’economia del nostro discorso, ci limitiamo a citare, come, per esempio, Albert Gleizes, Jean Metzinger, Marcel Duchamp, Gino Severini. Jacques Villon, Marie Laurencin, Louis Marcoussis, Roger de la Fresnaye, František Kupka.
Come abbiamo già visto, la Prima Guerra Mondiale ha posto fine bruscamente all’attività degli artisti cubisti. La morte e l’orrore della guerra hanno stimolato nuove correnti artistiche, come per esempio il dadaismo. Gli artisti dadaisti, anticonvenzionali, volevano distruggere insieme all’arte la cultura del passato. Questo intento ha posto le basi per la nascita del surrealismo, che sarà caratterizzato dalla liberazione dalla ragione, per far affiorare la dimensione inconscia.
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