Crisi dei 60 anni
Parliamoci chiaro: invecchiare fa paura. A tutti. L’unica differenza è rappresentata dal modo di manifestarlo che varia, come è abbastanza naturale che sia, in base al carattere della persona in questione. Certo è che oggi la mezza età si è spostata molto in avanti dato che la durata media della via si è decisamente allungata, ma il problema permane e in qualcuno può sfociare in una vera e propria crisi depressiva. Ma scendiamo un po’ più nel dettaglio e facciamo un ipotetico tuffo nel passato.
La vita si è allungata ma l’orologio biologico è sempre lo stesso
In Europa nel Seicento quando si raggiungeva un’età di 45 anni ci considerava vecchi. Con il passare dei secoli è migliorato il tipo di alimentazione, si è potuti intervenire su malattie una volta incurabili, si sono scoperte cure e rimedi che hanno fatto permesso che la nostra vita si allungasse. Dunque oggi possiamo spostare in avanti l’assicella che va a delimitare la cosiddetta mezza età ponendola intorno ai 55-60 anni. Il punto è che per quanto ci sentiamo in forma e abbiamo un aspetto ancora piuttosto giovanile, i 60 sono arrivati e, ahinoi, spesso l’orologio biologico ci ricorda, con i suoi inesorabili rintocchi, che non possiamo fingere di avere un’altra età.
In altre parole la questione è che, per quanto ci diamo da fare per mantenerci in forma, è inevitabile che il nostro corpo cominci a mandarci qualche segnale del suo iniziato decadimento.
Fa parte della nostra natura e noi uomini moderni oggi siamo ben più attrezzati di quanto accadesse una volta per fronteggiare a viso aperto l’inesorabile avanzare del tempo.
I segni del tempo sulla pelle: fronteggiamoli con comportamenti virtuosi
Ma quali sono gli acciacchi che fanno capolino e, soprattutto, che impatto hanno sulla nostra sfera emotiva? Per esempio noi donne possiamo scoprirci delle fastidiose rughette che fino anche solo a un anno fa non si notavano. Una su tutte il tanto temuto codice a barre che, per chi non lo sapesse, prende il nome dalla forma a cui somiglia e trattasi di piccoli solchi verticali che vanno da sotto il naso all’inizio del labbro superiore. O le tanto odiate zampe di gallina sempre per rimanere in tema rughe femminili. Per gli uomini, invece, spesso compaiono evidenti macchie o macchioline sulla pelle di braccia, mani e viso e rughe sulla fronte o borse sotto gli occhi.
Ecco, detto così può sembrare già una prospettiva abbastanza catastrofica ma, in realtà, non è niente di così temibile. Innanzitutto non tutte/i noi siamo fatti allo stesso modo e, per quanto riguarda la pelle, potremmo aprire un lungo capitolo che ha a che molto a che fare con la genetica che può favorirci o svantaggiarci moltissimo.
La buona notizia è che possiamo scegliere di adottare dei comportamenti virtuosi che possono attenuare, seppur non arrestare, i segni del tempo sulla pelle. Come ben sappiamo un’alimentazione sana varia e ricca di frutta, verdure e semi oleosi è un toccasana per il nostro aspetto; così come anche interrompere il vizio del fumo e/o dell’alcol che sulla pelle hanno conseguenze a dir poco devastanti. Per non parlare poi del sole preso in eccesso che invecchia precocemente la pelle, oltre a metterci a serio rischio di tumori cutanei e non solo.
Già solo così possiamo rincuorarci, perché il punto è proprio questo: non entrare in crisi. Eppure ci sono sia donne sia uomini che quando iniziano a non riconoscersi più nell’aspetto fisico, rischiano di entrare in un brutto periodo di crisi.
Crisi di mezza età: un’opportunità di cambiamento e di rinascita
I segnali dell’invecchiamento possono essere anche altri; per esempio il non ricordare più bene le cose come una volta o rendersi conto di un peggioramento dell’udito o della vista. Per alcuni di noi, vedere il fisico che non ci corrisponde più come prima sia nell’aspetto sia nelle prestazioni e, al contempo, percepire di non essere più mentalmente pronti come prima può tradursi anche in una sindrome depressiva.
Eppure, secondo quanto riferiscono gli psicologi che studiano il comportamento dell’uomo proprio in base alle diverse fasce d’età, la cosiddetta crisi di mezza età andrebbe accolta allo stesso modo dell’adolescenza. Si tratta infatti, se risaliamo all’etimologia greca del nome che significa “scelta, decisione”, di affrontare un periodo di trasformazione in cui siamo chiamati a ridisegnare la nostra identità esattamente come ci era accaduto durante l’adolescenza.
Infatti che cosa ci fa paura dell’invecchiamento? Sapere di non avere più davanti tutta la vita da vivere e quindi il dover iniziare a confrontarci con la morte. Tutto questo, a prescindere dai segni più o meno evidenti sul nostro corpo dell’avanzare degli anni, ci pone di fronte alla necessità di interrogarci su che cosa siamo diventati, come siamo cambiati e come vogliamo essere nel nostro imminente futuro.
Per molti di noi diventa un’urgenza rispondere a queste domande e, come spesso accade, prima che il passaggio da un’età a un’altra sia completato si va in crisi, si soffre. Niente di più normale, complice anche il fatto, magari, di ritrovarsi d’improvviso da soli. Una figura importante della nostra vita viene a mancare dall’oggi al domani e, nel giro di pochissimo tempo, siamo catapultati in una nuova vita alla quale non eravamo preparati. Questo può essere un forte motivo di sofferenza ma anche un’occasione per dettare un reale cambiamento. A molti accade di trovarsi di fronte a un vero e proprio capovolgimento e, forse e proprio per il fatto di non aver avuto tempo per prepararsi a tutto questo, di reagire con la stessa rapidità.
Non è raro che uomini irreprensibili sposati da più di trent’anni mollino tutto e si accompagnino a una donna più giovane. Così come ci sono casi di persone che per superare la crisi di mezza età cambiano radicalmente vita, lasciando il lavoro e reinventandosi in un posto esotico diversissimo da tutto quanto era stata la loro vita sino ad allora.
A tal riguardo in psicologia si parla di sindrome di Gauguin, sindrome che prende il nome dal famoso pittore che, a un certo punto della propria vita, lasciò famiglia, lavoro e Nazione, la Francia, per vivere la sua nuova vita artistica in Paesi tropicali.
Volendo dunque cogliere i lati positivi della crisi di mezza età potremmo dire che essa può condurci ad acquisire un nuovo equilibrio psichico dopo un importante momento di riflessione, di valutazione di noi stessi e dunque trasformandosi nel presupposto necessario al rafforzamento, a un miglioramento del nostro sé.
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