Con Amnesty International in difesa dei diritti
Da oltre 60 anni Amnesty International si batte contro la pena di morte dando voce a chi non ne ha. Perché i diritti umani o sono di tutti o sono privilegi.
Tenere accesa una candela di speranza e continuare a denunciare i fili spinati che in tanti luoghi del mondo soffocano le libertà e i diritti di tutti: questa è Amnesty International, un movimento che coinvolge milioni di persone in tutto il mondo. Fondata nel 1961, Amnesty International si batte perché vengano riconosciuti e rispettati i diritti sanciti dalla Dichiarazione universale dei diritti umani.
Amnesty International interviene ogni giorno in ogni angolo del mondo, ovunque i diritti vengano negati. In questi 60 anni il movimento ha contribuito a ridare libertà e dignità a oltre 50.000 persone, salvando una media di tre vite al giorno.
La nascita di Amnesty
Il 28 maggio del 1961 l’avvocato inglese Peter Benenson lanciò dalle colonne del quotidiano di Londra “The Observer” un appello per l’amnistia: il suo articolo, intitolato “I prigionieri dimenticati”, raccontava la vicenda di due studenti portoghesi arrestati per aver brindato alla libertà. Così nacque Amnesty International, per chiedere l’amnistia dei prigionieri di coscienza, perché il valore supremo della giustizia spinse donne e uomini da ogni parte del mondo a unirsi in un unico movimento in nome della libertà e dei diritti umani fondamentali.
“Solo quando l’ultimo prigioniero di coscienza sarà liberato”, scrive sulle colonne del tabloid il fondatore di Amnesty International, Peter Benenson, “quando l’ultima camera di tortura verrà chiusa, quando la Dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni Unite sarà realtà per le persone di tutto il mondo, allora il nostro lavoro sarà finito”.
I riconoscimenti del movimento
Nel 1977 Amnesty International è stata insignita del Premio Nobel per la Pace per aver “contribuito a rafforzare la libertà, la giustizia e conseguentemente anche la pace nel mondo”. Un anno dopo, le Nazioni Unite conferiscono all’Organizzazione il Premio per i diritti umani per il suo “eccezionale contributo nel campo dei diritti umani”.
Amnesty International ha ispirato la Convenzione contro la tortura, adottata dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite nel 1984. Ed è grazie alla sua campagna che, il 16 luglio 1998, l’Onu ha adottato lo Statuto della Corte penale internazionale permanente.
Numeri che contano
Indipendente dai governi, da qualsiasi ideologia politica, interesse economico o credo religioso, Amnesty International coinvolge oltre 10 milioni di persone che promuovono e difendono i diritti umani ovunque nel mondo ed è presente in 71 paesi.
Amnesty International Italia è nata ufficialmente nel 1976 a Roma dove si trova la sua sede e può contare su una comunità di oltre 91mila sostenitori che promuovono i valori sanciti nella Dichiarazione universale dei diritti umani e sostengono le molte campagne del movimento.
Le azioni di Amnesty International sono tutte basate su fatti documentati grazie a ricercatori sul campo, che verificano e segnalano le violazioni dei diritti umani.
Attraverso campagne di sensibilizzazione e mobilitazione dell’opinione pubblica, di educazione, di raccolta firme e di pressione sulle istituzioni Amnesty International dà voce a chi non ha voce. Uomini, donne e bambini che vedono la propria libertà gravemente limitata, che subiscono torture, violenze e abusi, spesso in condizioni di completo isolamento.
Tutto questo è possibile solo grazie all’impegno e alla generosità dei suoi sostenitori in tutto il mondo.
In collaborazione con Amnesty International
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