Compiere 50 anni e iniziare a perdere la memoria
Il traguardo dei 50 anni può spaventare molti uomini e altrettante donne perché il corpo inizia a cambiare e manda inevitabilmente alcuni segnali: si è più stanchi, si hanno meno forza e vitalità, diminuisce la voglia di fare e, in alcuni casi, si iniziano ad avere anche alcuni problemi di concentrazione e di memoria. Quante volte sarà capitato di non ricordare dove si è parcheggiata l’auto o cosa si doveva acquistare al supermercato.
Si tratta generalmente di cose di poco conto e che riguardano la vita quotidiana, non di eventi o appuntamenti importanti o di ciò che riguarda la propria storia passata. Nonostante questo, però, è molto scocciante e può anche preoccupare seriamente le persone a cui capita.
È normale allora chiedersi se cominciare a perdere la memoria possa dipendere dall’età che comincia ad avanzare. I più recenti studi scientifici hanno dimostrato proprio questa ipotesi e hanno definito una serie di consigli utili per evitare che tutto ciò possa accadere.
Perché si perde la memoria con l’avanzare dell’età
Con l’avanzare dell’età è normale cominciare ad avere dei problemi legati alla memoria di breve termine, cioè di tutti quei particolari, fatti e circostanze che riguardano il presente o il passato più prossimo.
Le cause che stanno alla base di queste amnesie possono essere diverse, ma di solito sono connesse con un’alterazione delle funzioni esercitate dal sistema limbico, cioè la parte del sistema nervoso che presiede alla generazione e al controllo delle emozioni e delle sensazioni.
Questo problema può incorrere all’improvviso, senza alcuna avvisaglia, ma nella maggior parte dei casi si presenta in maniera progressiva e sempre più frequente e con il progredire dell’età.
Le cause della perdita della memoria possono essere in primo luogo associate a delle patologie cronico-degenerative come per esempio l’alzheimer. Le amnesie sono, infatti, uno dei primi sintomi di questa malattia. Con il passare del tempo, inoltre, le cellule che compongono il sistema nervoso tendono a danneggiarsi con la conseguenza del rallentamento di tutte le loro funzioni.
Anche la vita di tutti i giorni di certo non aiuta a prevenire e contrastare le amnesie. Le persone che hanno raggiunto i 50 anni di solito hanno delle vite frenetiche ed impegnative a causa della famiglia, del lavoro e delle preoccupazioni economiche tipiche dei giorni nostri. Tutto questo può generare senso di frustrazione, paure fino anche agli stati depressivi e ansiogeni che rendono difficile la concentrazione e il mantenimento di adeguati livelli di attenzione.
Sempre più persone raggiunta la mezza età sviluppano il diabete che può essere considerato un’importante concausa della diminuzione della memoria a breve termine più o meno grave.
Non si possono infine trascurare i comportamenti non corretti che uomini e donne possono avere, tra cui l’abuso di alcool, sostanze stupefacenti e farmaci o un’alimentazione non idonea e bilanciata che porta con il tempo alla carenza di vitamine, sali minerali e principi nutritivi.
A volte gli adulti sottovalutano i segnali che il loro corpo manda, ma soltanto perché spesso nella vita quotidiana personale non svolgono delle attività che implicano la concentrazione e l’attenzione perciò spesso si interviene per risolvere questa problematica solo in un secondo tempo e non nell’immediato.
Cinquant’anni per le donne sono un’età di grandi trasformazioni e cambiamenti connessi con il sopraggiungere della menopausa. In questa fase della vita gli squilibri ormonali possono essere anche consistenti e provocare oltre alle scalmane e all’aumento del peso anche difficoltà di concentrazione e di memoria.
Come aiutare la propria memoria dopo i cinquant’anni
Aiutare la propria memoria dopo i cinquant’anni non è per nulla difficile. Ci sono, infatti, molti consigli e suggerimenti che possono essere seguiti per evitare che si verifichino amnesie sempre più gravi e frequenti.
Per fare in modo, quindi, di non incorrere in problemi di memoria è possibile:
– ridurre il consumo di zuccheri e di alimenti trasformati
– dormire bene e a sufficienza. Non tutti sanno che durante il sonno la memoria a breve termine viene trasformata in quella a lungo termine permettendo di fissare e conservare i ricordi. Non avere un sonno di qualità si traduce in un danneggiamento dei neuroni, le cellule che compongono il sistema nervoso. Una persona adulta dovrebbe, quindi, dormire tra le sette e le nove ore ogni notte e dovrebbe cercare di mantenere anche degli orari costanti. Ci sono addirittura degli studi recenti che hanno dimostrato e confermato che il sonnellino pomeridiano aiuterebbe a ricordare più facilmente nelle persone che hanno raggiunto i 50 anni
– evitare l’abuso di alcool, droghe e farmaci
– fare attività fisica. Correre, andare in bici, nuotare o anche solo fare delle lunghe passeggiate all’aria aperta consente di ridurre i livelli di stress e di scaricare le tensioni e le preoccupazioni che caratterizzano la vita quotidiana di qualsiasi uomo o donna di mezz’età. L’attività fisica poi permette di aumentare l’ossigenazione dei tessuti
– allenare il proprio cervello con rebus, cruciverba, giochi enigmistici, fare i conti a mente invece che con la calcolatrice e risolvere indovinelli.
Gli integratori per aiutare la memoria
In commercio esistono tantissimi integratori alimentari differenti, cioè dei supplementi che possono essere assunti per far fronte alle carenze alimentari. Ce ne sono anche di specifici per uomini e donne dopo i 50 anni che aiutano a risolvere e prevenire i difetti e i problemi che possono essere determinati dall’avanzare dell’età.
In particolare, all’interno di questi prodotti sono di solito inclusi anche i componenti che facilitano il mantenimento della memoria, come vitamine, sali minerali, amminoacidi, acidi grassi e fibre vegetali.
Nello specifico:
– le vitamine del gruppo B, la C e la E
– il magnesio che partecipa al processo di trasmissione degli impulsi nervosi tra i neuroni
– lo zinco che mantiene attive e vitali le cellule grazie alle sue proprietà antiossidanti che contrastano la formazione dei tanto temuti radicali liberi
– il ferro, la cui carenza è spesso associata a mancanza di energia e forza per la riduzione dei livelli di ossigenazione dei tessuti. Questa condizione rende la concentrazione e il mantenimento dell’attenzione molto più difficoltoso
– gli acidi grassi, soprattutto i tanto famosi omega-3 che rivestono un ruolo fondamentale nella protezione delle cellule, comprese quelle nervose
– gli amminoacidi che vengono assunti, così come il ferro, soprattutto per eliminare la sensazione di stanchezza e affaticamento. Tra queste molecole, la più importante è la carnitina
– gli estratti vegetali inclusi negli integratori per gli ultra cinquantenni sono molti anche perché essendo sostanze di origine naturale e non di sintesi chimica hanno pochi effetti collaterali. Tra queste molecole, le più utilizzate sono il gingko biloba, il ginseng siberiano e quello tradizionale.
Quando la perdita della memoria può essere davvero preoccupante
Dimenticarsi un appuntamento o dove abbiamo messo qualcosa non è preoccupante e non deve generare alcun allarme, ma ci sono dei casi in cui la perdita della memoria anche in persone che hanno appena raggiunto i cinquant’anni può essere un pericoloso campanello d’allarme. Questo, ad esempio, può essere associato all’inacapacità di prendere delle decisioni, a degli stati di confusione prolungati, a dei cambiamenti dell’umore o della propria personalità improvvisi e non giustificati, ad avere difficoltà di lettura e scrittura, non riuscire a percorrere delle strade o dei tragitti abituali e dimenticare immediatamente quello che si è fatto, soprattutto quando si tratta di azioni ripetute e abitudinarie.
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