Come si gioca a bridge?
Che cos’é il gioco del bridge?
Diffuso e apprezzato a livello mondiale, anche grazie ai numerosi tornei e campionati nazionali e internazionali, il bridge è un gioco di carte che coinvolge due coppie di giocatori.
Il suo svolgimento, che si basa su regole molto precise e impostate principalmente sul ragionamento, prevede due fasi successive: la dichiarazione (prima) e il gioco della carta (poi).
La dichiarazione termina con l’impegno da parte di una coppia di seguire un definito numero di prese (partendo da un minimo di 6), con regole analoghe a quelle di altri giochi a prese, come il tressette.
Il vocabolo “bridge” ha un’origine etimologica inglese in quanto la sua traduzione significa “ponte” in relazione al fatto che i due compagni di ciascuna coppia sono strettamente collegati da un ponte comunicativo.
Derivato dal più arcaico whist (un gioco che si praticava in Inghilterra dal XVI secolo), a partire dall’800 il bridge si diffuse in tutta Europa, subendo alcune modificazioni rispetto alla sue versione iniziale.
In Italia il bridge moderno fu definito da Eugenio Chiaradia, soprannominato “il professore”, diventando una vera e propria disciplina associata allo sport a partire dal 1993.
Come si gioca a bridge: regole
Il bridge si gioca con un mazzo di 52 carte francesi prive di jolly tra 4 giocatori, ciascuno dei quali assume il nome di un punto cardinale, secondo lo schema di 2 coppie (nord-sud ed est-ovest).
Le carte seguono un ben definito ordine gerarchico secondo cui, dalla più alta alla più bassa si sviluppa con questa sequenza: asso, re. donna, fante, 10, 9, 8, 7, 6, 5, 4, 3, 2.
Dapprima si deve fare la distribuzione delle carte a cui fanno seguito le tradizionali due fasi della dichiarazione (che termina con il contratto) e del gioco delle carte.
Il mazziere da inizio alla partita (dopo aver mescolato le carte e fatto tagliare il mazzo dal suo avversario posto a destra) distribuendole partendo da sinistra e rispettando scrupolosamente un andamento orario.
Ciascun giocatore, che riceve dal mazziere 13 carte, le sistema quindi secondo i 4 semi (picche, fiori, cuori e quadri) e incomincia a decidere le mosse successive.
Le regole del bridge ai principianti possono sembrare estremamente complesse e difficili in quanto questo gioco richiede una certa esperienza prima di essere gestito in modo veloce e consapevole.
Molte persone che vi si avvicinano per la prima volta, si chiedono quanto dura una partita a bridge.
Il tempo regolamentare per giocare una mano è di 8 minuti e mezzo, anche se spesso si verificano dei ritardi più o meno ampi.
Generalmente è l’arbitro a decidere quale possa essere l’impatto di un eventuale ritardo sullo svolgimento della partita e sulla sua gestione e soprattutto se a causa di esso diventi necessario cancellare una o più mani.
Anche se inizialmente può sembrare impensabile, imparare a giocare a bridge non è particolarmente impegnativo, a patto di documentarsi attentamente prima di iniziare questo gioco.
Molti neofiti si domandano quante carte servono per giocare a bridge?
Il regolamento prevede l’impiego di un mazzo di 52 carte (in quanto privato dei jolly) contenente i 4 semi di picche, fiori, quadri e cuori, che vengono distribuite in numero di 13 carte per ogni giocatore.
Il mazziere pertanto esaurisce le carte a inizio partita e non sono previste distribuzioni successive.
Bridge: un gioco per stimolare la mente
Secondo l’immaginario collettivo una partita di bridge è un vero e proprio duello tra due coppie, che si dispongono una di fronte all’altra a un tavolo spesso inserito in stanze poco illuminate e sature di fumo.
Sia la letteratura che i tanti film in cui questo gioco compare spessissimo hanno contribuito a creare fascino e mistero intorno al bridge, spesso definito il re dei giochi a carte.
Esiste infatti una notevole scenografia creata sia dal mazziere, che prima di distribuire le carte le mescola con espressione concentrata, che soprattutto dai giocatori, che devono rimanere assolutamente impassibile per l’intera partita.
Quando si vince a bridge?
Se si ha in mano la carta più alta del seme, che permette di vincere la presa, si possono accumulare punti che, al termine del gioco, devono essere sommati tra loro.
Per vincere la partita è indispensabile vincere due manche su tre, mentre per vincere una manche bisogna totalizzare 100 punti, anche in più smazzate successive.
A differenza della maggior parte degli altri giochi, a bridge vince chi riesce a realizzare il numero di prese che ha dichiarato a inizio partita, per cui il risultato finale non dipende soltanto dal tipo di carte che si hanno in mano, ma anche dai ragionamenti effettuati dal giocatore.
Pertanto alla domanda:
“cosa serve per giocare a bridge?”
si può rispondere con un’unica parola: intelligenza.
Infatti il giocatore deve sviluppare una notevole agilità mentale per decidere, volta per volta, quale possa essere la tattica più vantaggiosa, indipendentemente dall’opzione di ricevere carte fortunate.
Nel bridge la fortuna conta fino a un certo punto.
Quale seme ha più valore nel bridge?
Così come per le carte, esiste una gerarchia anche per i semi, che prevede, in ordine decrescente, la sequenza:
- picche;
- cuori;
- quadri;
- fiori.
Per quanto riguarda le carte, molti principianti si chiedono:
“quanto vale un asso a bridge?”
A questa carta viene dato simbolicamente il valore 4, seguito dal Re (con valore 3), dalla Donna (valore 2) e dal Fante (valore 1).
Pertanto l’asso rimane la carta più alta di ogni seme, tenendo conto che un principio fondamentale del gioco è che le carte devono essere giocate soltanto nel seme scelto dal primo giocatore e che le prese dipendono sempre dalla coppia e non dal singolo.
Come si svolge una mano di bridge?
Dopo la distribuzione delle carte da parte del mazziere, la coppia che ha vinto l’asta (e che quindi incomincia) gioca a carte coperte (il “vivo”) e scoperte (“il morto”).
A questo punto ha inizio la partita comprendente le due fasi istituzionali con i calcoli del punteggio.
Trattandosi di un gioco di strategia, in cui la bravura del giocatore è fondamentale per la vincita, l’interazione personale svolge un ruolo importantissimo e pertanto deve essere curato all’ennesima potenza.
Che cosa sono gli onori a bridge?
Gli onori a bridge sono le carte più alte, ovvero Asso, Re, Donna e Fante, potenziati al massimo qualora un giocatore abbia in mano 4 figure (soprattutto 4 assi) dei 4 semi.
Soltanto in questo caso il gioco presuppone una strategia tattica meno incisiva dato che la fortuna incide al massimo sullo svolgimento della partita.
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Non bisogna infatti considerare il bridge soltanto come un gioco da cervelloni perché, anche se imparare le sue regole può richiedere un certo tempo, i risultati arrivano spesso prima del previsto e consentono di conoscere persone accomunate dalla medesima passione.
Vantaggi offerti dal gioco del bridge
I meriti del bridge non si esauriscono unicamente a livello di passatempo, dato che, dal punto di vista formativo e intellettivo, questo gioco consente di migliorare moltissimo le potenzialità mentali in ambito matematico.
Come si impara a giocare a bridge?
Affidandosi a esperti del settore che, con competenza, esperienza e disponibilità, siano in grado di seguire i principianti durante un periodo di apprendistato più o meno lungo.
Pur essendo piuttosto impegnativo, questo gioco è appunto un “gioco” che quindi ho lo scopo principale di divertire e di offrire l’opportunita di trascorrere piacevoli momenti di condivisione.
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Seguendo il famoso detto:
“mens sana in corpore sano”
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