Come fare il nodo alla cravatta: tipi di nodi per un uomo over 50
Durante eventi eleganti, cerimonie e anche in determinati contesti lavorativi la cravatta è un accessorio indispensabile, capace di dare subito un quid in più al look, facendolo apparire curato e ricercato. Grazie a questo evergreen i completi vengono valorizzati al massimo: aggiungere sotto al colletto della camicia una cravatta eleva l’outfit e, proprio per questo, per determinate occasioni è assolutamente irrinunciabile. Grande classico che non passa mai di moda, malgrado sia molto amato, è un po’ meno apprezzato per via del modo in cui va sistemato. Infatti, il nodo alla cravatta può dare del filo da torcere anche ai gentlemen più esperti visto che è tutt’altro che semplice: per realizzare un nodo impeccabile vengono in nostro aiuto dei passaggi ben definiti grazie ai quali imparare a maneggiare alla perfezione questo must-have. Scopriamo le tipologie di nodo più diffuse, adatte anche quando l’età avanza, e come realizzarle.
Cravatta, l’emblema del guardaroba maschile
Sapere come annodare la cravatta può salvare in molte situazioni. Dagli affari, agli eventi speciali, può capitare, e anche spesso, di dover indossare questo accessorio, tra i più emblematici di tutto il guardaroba da uomo. Simbolo per antonomasia di eleganza, si tratta di un must-have assoluto che affonda le origini al tempo dei romani, epoca in cui risale il suo antenato consistente in un pezzo di stoffa avvolto intorno al collo dai legionari romani, con il mero scopo pratico di proteggere le vie respiratorie durante le marce. I primi esemplari di cravatta odierna risalgono alla Guerra dei trent’anni, periodo in cui in Francia i mercenari croati erano soliti indossare sul fronte dei foulard annodati, oggetto dell’attenzione dei francesi. Ben presto questi fazzoletti divennero una mania a livello europeo, con Luigi XIV che fin da bambino indossava la cravatta in pizzo, trasformandola in un accessorio immancabile per i nobili dell’epoca. Declinata in varie fogge, portata con fiocchi e nodi complessi, e proposta in modelli differenti, tra un’evoluzione e l’altra la cravatta è stata tramandata di generazione in generazione, dominando il vestiario maschile.
Cravatte, i tipi di nodo adatti a qualsiasi età e come realizzarli
Quando si indossa una cravatta, l’aspetto principale a cui prestare attenzione è il nodo, elemento che può mettere in crisi se non si sa come realizzarlo. Prima di entrare nel vivo dei vari metodi per realizzarlo alla perfezione, è fondamentale partire dal presupposto che solo con la pratica si potrà maneggiare questo accessorio con sicurezza. Detto questo, bisogna anche sottolineare come esistano vari tipi di nodo da quelli più semplici a quelli più complessi, come per esempio il balthus: la scelta dipende da molteplici fattori tra cui la lunghezza della cravatta, il tipo di look e l’occasione in cui si sfoggerà.
Tra i nodi più diffusi spicca quello semplice, che è il più facile e veloce da creare, adatto a qualsiasi occasione, età e collo di camicia. Moderno, elegante e dalla dimensione contenuta, è ideale portato con le cravatte spesse. Come per tutti i nodi, il processo inizia chiudendo l’ultimo bottone della camicia, rivoltando il colletto verso l’alto, per poi procedere posizionando la parte più grande della cravatta a sinistra, lasciando una lunghezza maggiore, mentre la più piccola a destra. In seguito si incrocia il lato grande sopra quello più piccolo. A questo punto si fa scorrere il lato più grande attorno a quello più sottile, fino a farlo ritornare sopra all’estremità più sottile. È poi necessario far scorrere il lembo maggiore nel passante creato ed ecco che il nodo è pronto. Un altro nodo molto elegante, da sfoggiare a qualsiasi età, è quello doppio: è praticamente uguale a quello semplice, ma la differenza sta nel fatto che è realizzato mediante un giro in più. Adatto a ogni camicia e stile, va evitato solo in caso di cravatte molto spesse.
Altro nodo caratteristico è il Windsor, noto anche come Scappino oppure Full, dalla dimensione più ampia e ideale in particolare per occasioni di rilievo. Indicato per le camicie dal collo più largo, viene alla perfezione se realizzato con una cravatta non troppo spessa. Il processo per realizzarlo parte posizionando l’estremità più grande della cravatta in modo tale che sia molto più lunga rispetto a quella piccola, che più o meno dovrebbe arrivare all’ombelico. Questo nodo prevede come step iniziale il passare la parte larga su quella stretta per poi tirare l’estremità più larga verso l’alto facendola passare nell’apertura del collo e in seguito, portandola verso il basso. A questo punto l’estremità larga va spostata in basso a destra nella parte del lembo più piccolo, con il lato delle cuciture verso l’esterno. Si fa passare di nuovo il lembo più grande nell’apertura del collo tirando, anche in questo, l’estremità in alto e poi verso basso. Infine, è previsto un ulteriore step con il lembo più grande da passare sul davanti e in seguito nell’asola creata, facendolo scorrere verso l’alto per poi regolarlo.
Cravatta, come indossarla, tipologie e usi
Dal punto di vista della lunghezza, la cravatta è tendenzialmente pari a 150 cm, ma esistono anche quelle XL di 165 cm indicate per uomini di oltre i 190 cm, in modo tale da indossarla all’altezza dei pantaloni, oppure se si devono realizzare specifici tipi di nodo che richiedono un numero maggiore di passaggi. Le cravatte si distinguono poi per fantasie e tessuti in cui si possono trovare: se quelle tinta unita sono un grande classico, sono ormai molto gettonate le varianti con le righe oblique, conosciute anche come regimental, quelle a puntini, oppure a fantasia, con damaschi, motivi o disegni vari, o i modelli trendy dai colori accesi.
Ma qual è l’utilità della cravatta? Questo pezzo chiave dello stile maschile ha una funzione ben precisa: consente, infatti, di camuffare la striscia verticale formata dai bottoni della camicia, dando un tocco di colore, decorando ed equilibrando il look. La sua scelta non può essere casuale, ma deve essere ben ponderata in base a tutto l’outfit. Per quanto riguarda il come indossarla, una volta annodata dovrebbe sfiorare la vita del pantalone, evitando che nasconda la cintura. Se la cravatta non deve essere troppo lunga, d’altro lato bisogna evitare che, una volta annodata, sia eccessivamente corta, scongiurando che la punta sia sopra la vita: tra il bordo del pantalone e la punta non deve esserci spazio.
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