Come eliminare i capillari dalle gambe
Per le donne avere delle belle gambe da mostrare, soprattutto in estate senza calze, è motivo di orgoglio e soddisfazione. A prescindere poi da un fattore estetico avere delle gambe lisce e senza varici e capillari in evidenza su cosce e polpacci è segno di una “gamba in salute”.
Eppure è soprattutto il “gentil sesso” a manifestare spesso la presenza di questi fastidiosi inestetismi, che formano sulla pelle una sorta di ragnatela dall’aspetto bluastro o rossastro ben visibile a occhio nudo.
Che cosa è la teleangectasia e da che cosa è causata
I capillari sono canali, o piccoli vasi, dal calibro ridottissimo. Il termine capillare viene impropriamente utilizzato per definire un disturbo il cui termine tecnico è teleangectasia, ovvero una dilatazione dei capillari o di altri vasi sanguigni superficiali che nella stragrande maggioranza dei casi è semplicemente un inestetismo, in altri rappresenta, invece, il primo segnale di allarme di un problema più serio a carico del sistema circolatorio e, in particolare, di quello venoso.
Le cause principali delle teleangectasie sono degli squilibri ormonali tipici della menopausa e/o nel momento in cui si assumono contraccettivi orali (per esempio come terapia ormonale sostitutiva). Per circa un terzo dei casi, la dilatazione dei capillari può essere provocata da un disturbo ben più grave, ovvero da un’insufficienza venosa, cioè un problema della circolazione caratterizzato da un difficile ritorno di sangue dalle estremità al cuore determinato da una perdita di elasticità dei vasi o dal cattivo funzionamento delle valvole che si trovano al loro interno. Nel 15% dei casi, chi soffre di teleangectasia ha anche un problema di varici. Quando le pareti dei vasi si indeboliscono, il sangue fatica a risalire verso l’alto causando, quindi, dei ristagni nelle gambe che danno luogo a gonfiore, pesantezza, formicolii, pruriti e problemi come la cellulite.
Altre possibili cause dei cosiddetti “capillari” sono ascrivibili a traumi o a predisposizione familiare. In quest’ultima evenienza può accadere che il soggetto abbia già una condizione di partenza di fragilità e debolezza dei vasi, per cui si può verificare facilmente un effetto negativo sul microcircolo.
Le “buone abitudini” per prevenire la dilatazione dei capillari
Per le donne che hanno una predisposizione familiare alle teleangectasie, il periodo estivo può essere difficile. Come ben sappiamo, infatti, anche per chi non ha questo tipo di problemi, il caldo dilata i vasi superficiali provocando, di conseguenza, un rallentamento del flusso e i suddetti ristagni.
Per nostra fortuna, però, è possibile mettere in atto tutta una serie di accorgimenti e stili di vita corretti che possono aiutare a prevenire la dilatazione dei capillari o, nel casi siano già presenti, a non peggiorare il disturbo. Vediamo quindi che cosa possiamo fare in modo semplice.
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Fare movimento. Mantenersi attivi è sempre la mossa giusta da fare per prevenire e/o curare tantissimi disturbi. In questo caso specifico è sufficiente svolgere semplici esercizi per evitare che si creino ristagni nelle gambe. Se per lavoro siete costretti a stare seduti per molte ore, un semplice esercizio che può favorire il microcircolo consiste nel ripetere più volte alcune serie di un movimento alternato di sollevamento di tacco e punta del piede. Anche cambiare spesso posizione può aiutare.
Nel momento in cui poi avremo occasione di fare sport all’aria aperta, la camminata veloce e la corsetta sono sempre consigliabili, così come andare in bicicletta, nuotare e camminare in mare con la gambe immerse almeno fino al ginocchio. Quest’ultima attività sfrutta il benefico idromassaggio naturale della risacca.
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Sollevare le gambe. Potete aiutarvi con una pedana ergonomica da tenere sotto la scrivania per fornire supporto alle gambe e migliorare la postura. Ogni volta che potete cercate di sollevare le gambe soprattutto nel momento del sonno. Provate a mettere un cuscino sotto il materasso o a inserire un piccolo rialzo.
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Idratatevi il più possibile e salate poco gli alimenti. I ristagni di sangue sono spesso causati dalla ritenzione idrica. In particolar modo in estate il rischio di disidratazione è molto alto. Il giusto consumo di acqua nei periodi più caldi, ma preferibilmente anche tutto l’anno, è di almeno un litro e mezzo-due litri.
Il consiglio di salare poco le pietanze è legato al fatto che il sale è nemico giurato della circolazione sanguigna.
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Non fumate. Il fumo è un vasocostrittore, ovvero contribuisce a chiudere i vasi e a mettere a serio rischio la circolazione sanguigna, esponendo al pericolo di trombi.
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Curate l’alimentazione. No a cibi ricchi di grassi saturi che possono ostruire i vasi sanguigni e provocare ristagni di liquidi. Sì, invece, a cibi ricci di vitamina C ed E come tutti gli agrumi, i frutti di bosco, le fragole, l’anguria e i tuorli d’uovo. Peperoni, spinaci e pomodori sono ottimi alleati della circolazione sanguigna, così come lo zenzero che fluidifica il sangue, previene i trombi e abbassa la pressione sanguigna; l’ananas che riduce la vasodilatazione e i mirtilli che migliorano il microcircolo agendo sull’endotelio vascolare (fortificano la parete interna del sistema vascolare).
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Tenete sotto controllo il peso. Il sovrappeso può dare origine a problemi circolatori perché l’eccesso di grasso crea cellule adipose di maggiori dimensioni che rendono più difficoltosa la circolazione del sangue.
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Pediluvi in acqua fredda e alternanza di docce fredde e calde per riattivare il microcircolo.
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Non indossate abiti stretti ed evitate i tacchi o scarpe del tutto prive di rialzo. Abiti fascianti, collant costrittivi e biancheria intima troppo stretta, jeans e gonne attillate possono rallentare o impedire una corretta circolazione del sangue nelle vene.
I trattamenti curativi ed estetici
Nel caso in cui le indicazioni suggerite non diano gli effetti desiderati o si ipotizzi che il disturbo possa essere più serio, la prima cosa da fare è consultare uno specialista flebologo o angiologo che possa compiere un’attenta anamnesi mettendo insieme tutti i dati relativi a un’eventuale familiarità, a traumi e disturbi circolatori al fine di effettuare un esame obiettivo e, se lo ritiene necessario, indirizzare il soggetto verso ulteriori accertamenti o indicare sin da subito le cure e gli eventuali trattamenti più indicati.
I rimedi varieranno in base al tipo di teleangectasia con cui si ha a che fare tenendo presente che quelle che riguardano i capillari sono di solito refrattarie al trattamento.
Partendo da questo assunto, purtroppo non troppo confortante, vediamo di capire quali tentativi valga la pena fare quantomeno per rendere esteticamente meno visibili i capillari.
Senza sostituirci agli esperti che vi indirizzeranno, appunto, verso cure e terapie più idonee, ecco intanto alcuni rimedi naturali e trattamenti estetici che si è soliti suggerire per i capillari dilatati.
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Compresse a base di diosmina ed estratti di meliloto, vite rossa, edera, rusco, centella asiatica, mirtillo, ippocastano sono di aiuto per ristrutturare la parete dei capillari tenendo a bada la fuoriuscita di proteine e fluidi che causano i gonfiori. Inoltre, gli estratti vegetali stimolano il recupero dei liquidi che si sono accumulati nei tessuti andando ad attivare il sistema linfatico. Molti di questi rimedi si possono trovare sotto forma di creme, oli o gel per un effetto locale rinfrescante. Attenzione però al rischio di disidratazione della pelle a causa dell’alcol che contengono.
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La laserterapia esterna: si utilizza per le venuzze di piccolo e medio calibro. Riesce a eliminare i capillari coagulandoli grazie agli impulsi fototermici. Di solito si ricorre al laser Ktp che non danneggia la cute.
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Le terapie sclerosanti sono piuttosto delicate e necessitano di una corretta diagnosi e di una buona tecnica d’inoculazione per non incorrere in pericolosi effetti collaterali. Si consiglia, perciò, di prediligere terapie che non prevedono anestesia eseguibili in laboratorio.
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Il microflebotattoo si utilizza se i capillari sono sottilissimi, ovvero se hanno un diametro inferiore a mezzo millimetro. Si tratta di coagulare i “vasellini” dall’esterno mediante un micro ago che si muove su e giù come l’ago utilizzato per i tatuaggi. Il trattamento non è doloroso ma può lasciare un leggero rossore nella zona per qualche giorno.
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L’ossigeno-ozonoterapia: si tratta del ricorso a micro iniezioni di ossigeno e ozono ad azione lipolitica e detossinante per favorire il ripristino di un equilibrio metabolico e migliorare la circolazione sanguigna. Di solito sono 12 sedute.
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La carbossiterapia consiste nel veicolare anidride carbonica medicalizzata sotto forma di gas tramite un micro ago. L’effetto a livello sottocutaneo è di favorire il drenaggio dei liquidi, riattivando così il microcircolo e ossigenando i tessuti. È indicata anche per la cellulite. Anche in questo caso sono in genere 12 sedute.
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