Come comportarsi quando un figlio divorzia
«Mia figlia si è separata da un anno. Quando me l’ha detto, ho avuto paura di rivivere il mio divorzio. Non volevo che andasse incontro alle mie stesse difficoltà», racconta Francesca, 60 anni, che, dopo la separazione della figlia Aurora, si è trasferita in provincia insieme a lei e i suoi due bambini per aiutarla a rimettere insieme i pezzi della sua nuova vita.
Separazione dei figli: cosa succede
Quando si parla di separazione o divorzio, si pensa sempre alla sofferenza della coppia e a quella dei figli, ma è inevitabile una rottura così profonda porti squilibri anche alla famiglia più estesa. In alcuni casi, anche i genitori della coppia si trovano ad affrontare un dolore grandissimo, che Caterina, 68 anni, descrive «quasi come un lutto: mio figlio ha divorziato dalla sua ex-moglie 15 anni fa. Io ho sempre creduto tanto nella sacralità della famiglia e non volevo accettarlo. Inizialmente, l’ho vissuto come un fallimento personale: ho pensato di non essere stata in grado di trasmettere a mio figlio i valori importanti della vita», confessa Caterina. Non mancano situazioni in cui invece i genitori tirano un sospiro di sollievo quando un figlio o una figlia trovano il coraggio di lasciarsi alle spalle una vita insoddisfacente per ricominciare da capo, da soli o accanto a qualcuno che possa renderli più felici, come è appunto accaduto a Francesca, che ha sostenuto la scelta della figlia fin dal primo momento.
Separazione dei figli: quando l’aiuto diventa eccessivo
Ed eccoli, questi nonni, al di là delle singole circostanze e dei vissuti personali, impegnati a reinventarsi super-genitori, correndo in soccorso ai figli per accudirli, un po’ nostalgici dei vecchi tempi, con tutte le conseguenze che questo comporta. Succede spesso, infatti, che nella loro impresa di salvataggio si imbattano in una serie di incidenti di percorso: a volte la loro presenza apprensiva diventa invece invasiva, o, al contrario, sono loro che si sentono soffocare dopo aver accolto in casa il figlio divorziato, che finisce col dipendere nuovamente dagli anziani genitori; o ancora, un’eventuale avversione per l’ex-genero o la ex-nuora rischia di creare dinamiche spiacevoli, portare tensione e allontanare i nonni dai nipoti.
Aurora, la figlia di Francesca, lavora nel mondo della moda, alternando periodi di full immersion, in cui torna a casa tutte le sere alle 22, e altri in cui può dedicarsi totalmente ai propri figli. In quelle settimane di lavoro, Francesca si sveglia presto per portare i nipoti a scuola, fa la spesa per la figlia, sistema la casa, riprende i bambini a scuola e rimane con loro fino alla sera. «Per fortuna viene ad aiutarci anche una ragazza con i compiti, altrimenti impazzirei», confessa. «Spero che presto i bambini si adattino alla nuova scuola e alla nuova città, che diventino un po’ più autonomi e io possa ritornare alla mia vecchia vita». Per Caterina, invece, il divorzio del figlio ha seguito un percorso ben diverso: «La mia ex-nuora si è trasferita all’estero insieme a mia nipote. Ammetto di essere stata una suocera un po’ invadente, anche durante il divorzio. Credo di aver visto mia nipote sì e no dieci volte in 15 anni. È stata dura non vederla crescere. Poi, per via del Covid, non riusciremo a incontrarci nemmeno quest’anno».
Essere l’ago della bilancia
Ai nonni non resta, allora, che fare un passo indietro, soppesare con cura il tipo di sostegno da dare i propri figli. È importante saper mantenere le proprie emozioni sotto controllo, senza infierire contro l’ex partner, pretendere di conoscere a fondo i dettagli della rottura, o cercare, acchiappati a un ultimo barlume di speranza, di incollare i pezzi rotti. Mostrare solidarietà e comprensione possono sembrare una banalità, ma è proprio da lì che bisogna partire, offrendo parole di conforto, senza sminuire l’ex partner: nessuno vuole sentirsi dire di aver sprecato tempo, soldi ed energie per una relazione destinata a fallire. Mantenere buoni rapporti con l’ex-genero o l’ex-nuora, inoltre, può semplificare anche la relazione con i nipoti, che in un momento di crisi come questo hanno bisogno di una presenza stabilizzante. Spesso, dopo un divorzio, hanno paura di essere abbandonati, si sentono insicuri, preoccupati per il futuro. E allora offrire loro una routine diventa fondamentale: organizzare una pizzata settimanale, riservare un posto nella casa per i loro giocattoli. Chi può pensare di diventare l’ago della bilancia in una famiglia spezzata, se non i nonni? Infine, spesso, può essere utile offrire un supporto economico e pratico ai figli nell’organizzazione di un nuovo inizio, ma facendo attenzione a stabilire dei termini per evitare che si crei un rapporto di dipendenza. Insomma, mettere da parte emozioni e rimpianti e mostrarsi come una discreta, affidabile presenza.
La giusta distanza è la soluzione migliore
(foto Artem Maltsev/Unsplash)
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