Come andare in pensione prima: opzioni e consigli utili
Nel 2024, le normative della Legge di Bilancio mantengono stabili i criteri per l’accesso alla pensione anticipata, ereditati dalla riforma Fornero del 2011. Questa legge specifica che l’età per la pensione ordinaria resta fissata a 67 anni, con un minimo di 20 anni di versamenti.
Per ottenere la pensione anticipata è necessario Avere maturato 42 anni e 10 mesi di contributi per gli uomini, e 41 anni e 10 mesi per le donne, senza vincoli di età. Ed essere in regola con i contributi che richiedono almeno 35 anni di contribuzione effettiva. Nel conteggio valgono oltre ai contributi obbligatori, anche quelli volontari, di riscatto e figurativi.
Inoltre, bisognerà Attendere un intervallo di tre mesi post-domanda per ottenere l’assegno, detto periodo finestra, durante il quale si può proseguire nell’attività lavorativa. Dal 2025, questo intervallo si estenderà a 4 mesi e progressivamente aumenterà, arrivando fino a nove mesi nel 2028 per i lavoratori del settore pubblico precedentemente inquadrati nell’INPDAP.
Quando si può andare in pensione prima? Ecco alcuni casi
Per il 2024, esistono specifiche condizioni che permettono l’accesso alla pensione anticipata per categorie di lavoratori definiti precoci, mantenendo valide diverse disposizioni speciali.
Tra questi, individui che hanno iniziato a lavorare a 18 anni possono richiedere la pensione anticipata se rispettano uno dei seguenti criteri:
- contribuzione di almeno 12 mesi,
- stato di disoccupazione senza assegni per tre mesi,
- assistenza a persone con handicap o anziani oltre i settanta anni con invalidità,
- invalidità superiore al 74%
- coloro che hanno eseguito lavori intensi e pesanti per almeno 7 anni negli ultimi 10 anni, o per minimo 6 anni negli ultimi 7 anni.
- impiego in lavori usuranti o gravosi per periodi specificati negli ultimi anni.
Indipendentemente da queste condizioni, è possibile accedere alla pensione anticipata con 41 anni di contributi entro il 2026.
E’ possibile andare in pensione prima anche nel caso dei lavori usuranti. Infatti, per le professioni particolarmente gravose, identificate normativamente come usuranti, esistono criteri specifici per anticipare il pensionamento. Queste attività includono turni notturni, lavori in ambienti ristretti quali miniere, operazioni su catene di montaggio a ciclo continuo, e la conduzione di veicoli per trasporti pubblici o collettivi. I lavoratori possono accedere alla pensione anticipata se hanno esercitato tali mestieri usuranti per un periodo di almeno 7 anni nei decenni recenti o per la metà della loro carriera, a condizione di aver accumulato almeno 35 anni di contributi e di aver raggiunto l’età di 61 anni e 7 mesi. Queste norme sono concepite per riconoscere la maggiore fatica fisica e mentale richiesta da queste professioni, offrendo un percorso privilegiato verso il pensionamento.
Pensione di vecchiaia: scopri quali sono i requisiti per richiederla
Contratto di espansione
Nel corso del 2024, continua a essere riconosciuto il valore del contratto di espansione, specificatamente progettato per i lavoratori di entità aziendali che contano almeno 50 addetti. Questo strumento si rivolge alle imprese intenzionate a rinnovare la propria forza lavoro attraverso una strategia che combina il prepensionamento di alcuni dipendenti con l’ingresso di nuovi talenti. Per attivare questo meccanismo, è indispensabile raggiungere un’intesa sindacale che consenta l’uscita anticipata dei lavoratori.
- I lavoratori devono essere a meno di cinque anni dal raggiungere i requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata: almeno 62 anni di età con 20 anni di contributi.
- Applicabile a chi ha già accumulato i requisiti contributivi per la pensione: 37 anni e 10 mesi per gli uomini, 36 anni e 10 mesi per le donne, indipendentemente dall’età.
Isopensione 2024: come funziona
L’isopensione è una misura che consente ai lavoratori di anticipare l’uscita dal mondo del lavoro fino a 7 anni prima rispetto all’età prevista per la pensione di vecchiaia o anticipata. È specificamente pensata per le aziende che si trovano in condizioni di eccesso di personale e prevede un accordo sindacale per definire il numero di lavoratori coinvolti. Durante il periodo di anticipazione pensionistica, il lavoratore riceve una rendita finanziata dall’azienda, equivalente all’importo della futura pensione che avrebbe percepito, fino al raggiungimento dell’età pensionabile ufficiale.
- Durante i 7 anni mancanti alla pensione ordinaria, l’esodato riceve una rendita equivalente a quella che percepirà come pensione.
- L’esodo volontario si applica solo a chi è a non più di 7 anni dal raggiungere i requisiti per la pensione di vecchiaia o anticipata.
Trucchi per andare in pensione prima? Ecco alcune opzioni
Le opzioni di prepensionamento disponibili nel 2024 sono numerose, ma spesso considerate meno vantaggiose rispetto al passato secondo le analisi dei sindacati. Queste includono meccanismi come: la pensione anticipata contributiva, quota 103, opzione donna e ape sociale. Andiamo a vedere i requisiti di queste formule per andare in pensione prima del tempo.
Pensione anticipata contributiva
Questa opzione pensionistica è mirata a individui con contributi interamente in forma contributiva dal gennaio 1996, richiedendo come unici requisiti: avere 64 anni ed aver versato almeno 20 anni di contributi età e i contributi. Ecco i punti e le novità del 2024 di questa formula:
- Importo dell’Assegno: L’assegno deve variare tra tre e cinque volte il minimo INPS, con adeguamenti specifici per le donne in base al numero di figli, fino al raggiungimento dei 67 anni.
- Periodo Finestra: Introdotto un periodo di attesa di tre mesi per ricevere l’assegno, una novità rispetto al 2023.
- Adeguamento alla Speranza di Vita: I 20 anni di contributi minimi dovranno ora essere adeguati secondo la speranza di vita, basandosi sui dati ISTAT, un altro cambiamento dal 2023.
Quota 103: cos’è e requisiti
La Quota 103, in vigore fino al 31 dicembre 2024, rappresenta una modalità flessibile di pensionamento anticipato. Si distingue per alcune novità rispetto al 2023, soprattutto per il calcolo dell’assegno pensionistico, ora interamente basato sul sistema contributivo, con un limite massimo dell’assegno quattro volte il minimo INPS. I requisiti per accedervi sono:
- Età e Contributi: Bisogna avere almeno 62 anni e 41 anni di contributi;
- Periodo Finestra: Si estende a sette mesi per i lavoratori del settore privato e a nove per il pubblico, rispetto ai periodi più brevi del 2023;
- Incentivo al Posticipo: È possibile far accreditare direttamente in busta paga la quota IVS, normalmente versata all’INPS, per chi sceglie di posticipare il pensionamento. Questa opzione lascia inalterato il diritto di optare per la pensione anticipata in qualsiasi momento.
Queste modifiche mirano a offrire una maggiore flessibilità nel passaggio alla pensione, considerando sia le esigenze individuali dei lavoratori sia il contesto economico generale.
Opzione donna 2024
Nel 2024, le donne hanno ancora l’opportunità di pensionarsi anticipatamente aderendo al calcolo contributivo per l’assegno pensionistico. L’età minima per accedervi ora è 61 anni, con un requisito di 35 anni di contributi effettivi, escludendo periodi di disoccupazione, malattia e infortunio. Questo requisito contributivo può diminuire di un anno per ogni figlio, fino a un limite di due anni. Le lavoratrici dipendenti e autonome hanno rispettivamente un periodo di attesa di 12 e 18 mesi. L’Opzione Donna è disponibile per:
- Caregiver di familiari disabili o non autosufficienti;
- Donne invalide con una disabilità almeno del 74%;
- Donne in esubero lavorativo da aziende in crisi.
Questa modalità di pensionamento anticipato mira a offrire flessibilità e riconoscimento delle particolari condizioni lavorative e di vita delle donne, facilitando l’accesso alla pensione in circostanze specifiche.
Ape sociale 2024 cos’è e chi ne ha diritto
L’Ape sociale è un’indennità introdotta per offrire un percorso di pensionamento anticipato a determinate categorie di lavoratori in situazioni di difficoltà, finanziata dallo Stato fino al raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia. I requisiti minimi richiesti sono:
- Età e Contributi: Necessari 63 anni e 5 mesi di età, con almeno 30 anni di contributi, o 36 anni per chi ha svolto lavori usuranti;
- Condizioni Specifiche per le Donne: Possibilità di ridurre i requisiti contributivi di 12 mesi per ogni figlio, fino a un massimo di 2 anni, portando i requisiti minimi a 28 o 34 anni.
L’accesso all’Ape sociale è possibile solo per determinate categorie di lavoratori, identificate come “protette” nel 2024 e che rientrano in specifici criteri, come:
- Disoccupati senza sussidio NASpI;
- Caregiver che assistono familiari di primo grado convivente o il coniuge/compagno in unione civile da almeno 6 mesi;
- Avere almeno il 74% di invalidità civile;
- Lavoratori in mansioni gravose per 6 anni negli ultimi 7 anni.
Nel 2024, l’Ape sociale introduce una regola che impedisce la sua cumulabilità con qualsiasi forma di reddito proveniente da lavoro dipendente o autonomo, fatta eccezione per il lavoro occasionale, il cui introito annuo non deve superare i 5.000 euro. Questa disposizione rappresenta una novità rispetto al precedente anno, mirando a garantire che il sostegno fornito dall’Ape sociale vada effettivamente a beneficio di chi non ha altre fonti significative di reddito. Inoltre, l’importo massimo dell’indennità erogabile è fissato a 1.500 euro lordi al mese. Questo assegno, pensato come un ponte verso la pensione di vecchiaia, non prevede la tredicesima mensilità e non è soggetto a revisioni annuali per adeguamenti all’inflazione, stabilendo così un supporto finanziario costante ma limitato fino al raggiungimento dell’età pensionabile.
Vuoi commentare l’articolo? Iscriviti alla community e partecipa alla discussione.
Cocooners è una community che aggrega persone appassionate, piene di interessi e gratitudine nei confronti della vita, per offrire loro esperienze di socialità e risorse per vivere al meglio.