Come affrontare la morte del coniuge: le fasi e la rinascita
Il lutto è in assoluto una delle esperienze più dolorose che possiamo sperimentare nella nostra esistenza. Nella vita prima o poi tutti i noi facciamo i conti con questa drammatica situazione, che ci destabilizza portandoci ad affrontare una delle sofferenze più difficili da superare. Quando a mancare è un affetto stretto, metabolizzare la perdita diventa ancora più arduo: per esempio se ad andare oltre il velo è il nostro coniuge, con il quale abbiamo condiviso moltissimi momenti ed esperienze emozionanti, rialzarsi è davvero complesso. Tuttavia, armandosi di tanta pazienza è possibile accettare questo doloroso addio, riprendendo in mano la propria vita: affrontare la morte del coniuge passa da una serie di fasi che ci conducono alla rinascita.
Come affrontare un lutto importante
Il coniuge rappresenta un pilastro di vita, essendo non solo un grande amore, ma anche un amico e un confidente con il quale si percorre un pezzo di vita insieme, supportandosi a vicenda, condividendo tantissime cose e creando progetti e ricordi indelebili. Quando viene meno la persona amata, il dolore può essere davvero devastante, generando sentimenti molto pesanti: essere colpiti da una tragedia simile porta a vivere le giornate in preda allo sconforto e alla tristezza. Anche se appena verificatosi il lutto può sembrare impossibile da superare in realtà con il tempo si potrà vedere la luce in fondo al tunnel, riuscendo a ritrovare il sorriso e a riprendere in mano la propria esistenza.
Per superare il lutto del consorte è necessario passare per una serie di fasi con cui elaborare la perdita, le cui tempistiche variano a seconda del singolo caso. In questo processo è fondamentale non mettersi fretta, dando spazio alle proprie emozioni per poterle assimilare al meglio e ripartire con un nuovo capitolo di vita. Molte persone temono che quando questo momento arriverà ciò significherà dimenticare il partner mancato, ma in realtà non è così: si può superare il dolore, ma continuare ad amare e ricordare con nostalgia la persona del proprio cuore.
Elaborare una perdita del coniuge: le fasi
Il processo di elaborazione del lutto per quanto doloroso va affrontato per metabolizzare e superare il dolore: questo percorso è stato elaborato dallo psichiatra E.Kubler-Ross e si articola in 5 fasi. La prima è quella del rifiuto e della negazione, durante la quale l’organismo per difenderci nega la sofferenza dettata dall’evento traumatico. In questa parentesi ci si trova in un shock emotivo e non si riesce proprio ad accettare la perdita, pur essendo consapevoli che sia accaduta: ansia, senso di impotenza, confusione, difficoltà a compiere qualsiasi azione e assenza di reazioni al dramma che si sta vivendo possono farsi largo nelle nostre giornate.
Dopo questa fase di negazione, si passa a quella della rabbia, in cui se riusciamo ad accettare il lutto, sperimentiamo dei sentimenti di collera nei confronti di noi stessi, del coniuge mancato, dei dottori e della vita. Durante questo periodo è comune chiedersi cosa si sia fatto di male per meritarsi una situazione simile: anche se è molto difficile, il lato positivo di questo step è che ci permette di lasciare alle spalle l’apatia della fase del rifiuto. Per uscire dalla fase della rabbia è importante trovare supporto in amici e parenti e, se necessario, rivolgersi a un professionista iniziando un percorso di terapia.
Nel processo di elaborazione del lutto, si passa poi alla contrattazione, fase in cui ci si rende conto che la rabbia non serve a nulla, cercando di tornare alla normalità, imparando a convivere con la sofferenza: se ci si impegna a rimettere insieme i cocci della propria vita, tuttavia durante la fase del patteggiamento si vivono costanti alti e bassi.
Successivamente, si entra nella quarto step che è quello della depressione, durante la quale la tristezza prende il sopravvento, come anche lo sconforto, arrendendosi al fatto di aver perso per sempre la persona amata. In questo momento si possono riscontrare anche disturbi fisici come insonnia, perdita o aumento di appetito e forti mal di testa.
Il processo si chiude poi con la fase di accettazione in cui si ritrova la forza, venendo a patti definitivamente con il lutto e reagendo. In questo ultimo step di certo non si dimentica la persona amata, ma si dà vita a un nuovo inizio, smettendo di colpevolizzarsi e sentirsi vittime. Con l’accettazione si volta pagina, cercando di ricostruire la propria routine.
Quanto dura il processo di elaborazione del lutto
La durata del processo di elaborazione del lutto varia da persona a persona, attestandosi in media a un periodo che va dai 6 ai 24 mesi: la sua lunghezza è influenzata da fattori come la personalità di ciascuno di noi, il vissuto, la rete sociale di supporto, i valori e l’età. Se il dolore persiste dopo un anno dalla perdita ed è costante e talmente forte da ostacolare il ritorno alla vita di tutti i giorni si parla di lutto complicato, che comporta una fase depressiva cronica e nei casi più gravi un disturbo post traumatico da stress, determinando una condizione invalidante che può compromettere il corretto funzionamento della persona. In questo caso è fondamentale rivolgersi a uno psicoterapeuta.
Consigli utili per superare il lutto di un coniuge
Durante il processo di elaborazione del lutto ci sono delle azioni importanti per aprire le porte alla nostra rinascita. Tra queste la cura personale che non va mai trascurata, prestando attenzione alla salute fisica, nutrendosi correttamente e dormendo il giusto quantitativo di ore. Evitare di chiudersi in casa, uscendo anche per una semplice passeggiata quotidiana è altrettanto benefico, come anche circondarsi delle persone giuste che ci diano affetto e supporto in questo periodo buio. Fare le cose che si amano e vivere in un ambiente ordinato e pulito può aiutarci ad affrontare le giornate più difficili. Sono sconsigliati invece tutti i cambiamenti radicali, come per esempio trasferirsi in una nuova città, fare lunghi viaggi, uscire continuamente e rivoluzionare il proprio giro di amicizie o ancora riempirsi di cose da fare: partire in quinta con una nuova vita può dare l’illusione di essersi ripresi subito, ma alla lunga può comportare instabilità e malessere.
In generale, per affrontare la morte del coniuge è cruciale avere pazienza, essere amorevoli e comprensivi con se stessi, svolgendo le veci di genitore di noi stessi, prendendoci tutto il tempo necessario per riprenderci. Inoltre, è fondamentale dare spazio alle nostre emozioni, in modo da far fluire gli stati vissuti e non reprimendoli anche se spiacevoli. Evitare la sofferenza non fa altro che rafforzarla. Più una cosa la si lascia andare e non la si combatte, più scorre e la si accetta, permettendoci di lasciarla andare.
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