Generazione Boomer: cosa significa e chi sono
Nel vasto panorama della società contemporanea, emergono continuamente nuovi termini e definizioni che caratterizzano le diverse generazioni, soprattutto nel mondo del web.
Uno di questi è sicuramente il termine “boomer“, spesso utilizzato in modo colloquiale per indicare una persona appartenente a una specifica fascia di età. Andiamo a vedere quale e perché.
Che cosa significa “boomer”: l'etimologia
Da dove deriva il termine boomer?
La parola “boomer” è una contrazione di “baby boomer“, un’espressione coniata per descrivere la generazione nata tra il secondo dopoguerra e la metà degli anni ’60. Questo periodo è stato caratterizzato da un aumento significativo dei tassi di natalità in molte parti del mondo occidentale, in seguito al ritorno dei soldati dalla guerra e alla stabilizzazione delle condizioni economiche.
Generazione Boomer: chi sono e quando sono nati
I cosiddetti baby boomer, dunque, sono cresciuti in un’epoca composta da notevoli cambiamenti sociali, politici ed economici: hanno vissuto la rivoluzione tecnologica, la Guerra Fredda, i movimenti per i diritti civili e l’emergere della cultura pop. La loro infanzia è stata caratterizzata dalla prosperità economica e da un ottimismo che rifletteva la fiducia nel progresso e nella crescita.
Oggi i membri della generazione boomer hanno un’età compresa tra i 57 e i 76 anni. Ovvero tutti colori nati, approssimativamente, tra il 1946 e il 1964. Tanti boomer ancora lavorano, ma una buona parte è già in pensione. Questa fascia demografica, che rappresenta una parte significativa della popolazione in molti paesi occidentali, ha svolto un ruolo chiave in vari settori contribuendo alla crescita economica e alla trasformazione sociale, sperimentando la transizione da una società prevalentemente industriale a una basata sulla tecnologia dell’informazione.
La generazione dei boomer rappresenta ancora una parte molto importante della nostra società, avendo giocato un ruolo fondamentale nella creazione del mondo in cui viviamo oggi e continuando a influenzare la società con la loro esperienza e il loro impegno. Conoscere e apprezzare il “mondo boomer” è fondamentale per comprendere appieno come funziona la società attuale con tutta la sua storia.
Generazione X: cosa significa e chi sono
E poi la generazione X, Y e Z
Dopo quella dei baby boomer, è arrivata la cosiddetta “Generazione X“, che rappresenta gli individui nati nel periodo che va della metà degli anni ‘60 fino all’inizio degli anni ’80. Questa generazione è spesso descritta come quella delle sfide e delle transizioni: la Generazione X ha sperimentato il passaggio dalla cultura analogica a quella digitale. Contrariamente alla visione ottimistica dei boomer, i membri della Generazione X hanno dovuto affrontare una crescente incertezza economica, cambiamenti familiari e la complessità dei primi giorni della globalizzazione.
Generazione Y: cosa significa e chi sono
Poi c’è la “Generazione Y“, ovvero i cosiddetti millennial: coloro che sono nati tra la metà degli anni ’80 e la metà degli anni ’90. Questa generazione è cresciuta in un’epoca in cui la tecnologia digitale ha rapidamente permeato ogni aspetto della vita quotidiana. I millennial hanno assistito all’emergere di Internet, dei social media e di una connettività globale senza precedenti. Questo contesto ha plasmato la loro prospettiva, orientandoli verso l’innovazione.
I millennial, rispetto al passato, prediligono maggiormente la realizzazione personale rispetto a una mera carriera professionale. Cresciuti in un mondo sempre più multiculturale e diversificato, sono orientati verso valori come l’inclusività, la sostenibilità e l’uguaglianza attraverso il sostegno dei diritti civili, del rispetto dell’ambiente e della giustizia sociale. Inoltre, la loro familiarità con la tecnologia ha contribuito a ridefinire nuovi metodi per comunicare, apprendere e lavorare, plasmando così la società in cui viviamo oggi.
Generazione Z: cosa significa e chi sono
La “Generazione Z“, infine, rappresenta la gen successiva ai millennial, con membri nati a partire dalla metà degli anni ’90 fino agli inizi degli anni 2010. Crescendo in un’epoca caratterizzata da rapidi avanzamenti tecnologici e cambiamenti sociali, la Generazione Z è stata definita dalla presenza onnipresente di Internet, dei social media e delle nuove tecnologie.
Questi giovani, conosciuti anche come “nativi digitali“, hanno sperimentato una connettività online fin dalla prima infanzia, sviluppando una familiarità innata con gli strumenti digitali, che prima non esisteva. La loro percezione della vita è stata influenzata, sin da subito, dalla globalizzazione digitale, che li ha resi a tutti gli effetti cittadini virtuali del mondo, oltre che reali. A differenza delle generazioni precedenti, la Generazione Z è caratterizzata da un approccio pragmatico alla vita quotidiana, con una maggiore consapevolezza sociale e una crescente attenzione alla sostenibilità ambientale.
In termini di educazione e lavoro, questi ragazzi mostrano una spiccata tendenza verso la flessibilità e l’imprenditorialità, spinta anche dalla necessità di adattarsi a un mercato del lavoro, anche esclusivamente digitale, in costante evoluzione. La diversità e l’inclusività sono valori fondamentali per questa nuova gen che, con la mente decisamente aperta e la capacità innata di navigare agilmente nel mondo digitale, sta già influenzando la cultura e la società odierne grazie alle nuove opportunità fornite dal XXI secolo.
Generazione Alpha: cosa significa e chi sono
E infine l’alpha generation…
Gli ultimi arrivati, infine, sono i membri della generazione Alpha, ovvero i cittadini del futuro: tutti i nati tra il 2010 e il 2025, anno che ancora deve arrivare.
Sono i primi bambini che, catasfrofi climatiche permettendo, potrebbero arrivare a più di 90 anni a fine secolo. Vivono in un’epoca di scarsità economica e ambientale e ne sono consapevoli sin da subito, vivendo sulla pelle, in molti contesti, anche la diversità razziale e le disuguaglianze sociali. Figli della generazione Y o dei millennial, spesso sono figli unici e saranno portati, si stima, a viaggiare più frequentemente e a cambiare spesso casa e lavoro. Sono definiti come “nativi alfabeti digitali”, ovvero coloro che prendono in mano dispositivi digitali ancor prima di mettere i denti e che svilupperanno, dunque, tempi di attenzione più brevi e una capacità di relazione sociale diversa dalle generazioni precedenti. Per questo sono definiti anche “generation glass”, ovvero “la generazione del vetro”, che tocca cioè costantemente schermi per giocare, comunicare, imparare, lavorare, eccetera.
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