Cattedrale di Chartres: sacralità e mistero di uno dei luoghi più importanti della cristianità
Visitare la Cattedrale di Chartres rappresenta un’esperienza unica, che va al di là della fede religiosa. Questo luogo di culto, infatti, emana un’energia atavica che proviene dalle sue antichissime fondamenta e si propaga magneticamente per le navate, obbligando il visitatore a compiere un viaggio ultra-sensoriale, dalla terra verso l’alto, il Divino e la luce.
Oltre a essere considerato uno degli edifici sacri più importanti al mondo (è custodita qui la reliquia del velo di Maria), è meta di pellegrinaggio e tappa del Cammino di Santiago di Compostela (sono oltre 180.000 i pellegrini che giungono in visita a Chartres ogni anno).
La chiesa, dal 1979 Patrimonio Mondiale dell’Umanità, è un esempio perfetto di architettura gotica, nonché uno degli edifici antichi meglio conservati al mondo.
Tuttavia, non è solo l’inestimabile valore storico-artistico a renderla unica: voluta come rappresentazione della Gerusalemme Celeste e dimora terrena della Vergine Maria, la cattedrale custodisce segreti e leggende che l’avvolgono di mistero.
Ogni pietra e ogni decoro accompagnano il fedele entro un varco spazio-temporale che ripercorre 800 anni di storia, compiendo il cammino (anche interiore) indicato dai Santi e dai Cavalieri Templari che, con tutta probabilità, parteciparono alla costruzione della cattedrale.
Per lasciarsi trasportare dal sacro e misterioso anelito dell’edificio, è opportuno conoscerne, almeno in parte, la complessa allegoria interna.
Chartres: curiosità e cenni storici
La Cattedrale sorge nella Valle calcarea del Beauce (considerata il centro esatto della Gallia) e svetta maestosa sopra un’altura granitica che la rende visibile da 25 km di distanza.
In epoca pre-romanica, quest’area era coperta da un bosco considerato sacro dai Druidi, una delle prime civiltà locali. Proprio dove oggi sorgono le fondamenta della cattedrale, esistevano una cripta e un pozzo (profondo 35 m e considerato taumaturgico), presso i quali si svolgevano i riti dedicati alla Madre Terra. Proveniente da tale culto era l’originaria statua in legno di pero, detta Notre-Dame-de-Dessous-Terre, andata bruciata.
La struttura definitiva della cattedrale deriva dalla conformazione di 5 edifici diversi, costruiti l’uno sull’altro, nel corso del tempo; in verità, l’assetto definitivo di Chartres venne raggiunto in soli 26 anni. I lavori cominciarono nel 1194, a seguito di un devastante incendio; diretti dal Vescovo Fulbert, furono materialmente realizzati dai migliori mastri-operai del Mediterraneo, tra i quali quelli della Confraternita dei Bambini di Salomone, meglio conosciuti come Templari.
Non esistono testimonianze storiche sulle fasi dei lavori, per cui non c’è alcuna prova della partecipazione dei Templari all’opera; tuttavia, visibili su pietre, travi e basamenti, si rinvengono incisioni, simboli e firme a loro imputabili.
All’interno non sono presenti sepolcri, né tombe e neppure immagini di Cristo sulla Croce: Chartres, infatti, nasce come luogo dedicato alla vita e alla (ri)nascita.
La pianta della Cattedrale
Sorta su due cripte preromaniche (dette oggi Caveau Saint Luben e Caveau de Saint Fulbert), la chiesa ha assunto, nel Medioevo, pianta a croce latina, con transetto trasversale.
La sua conformazione, però, è unica: le dimensioni e le proporzioni interne furono imposte, in parte, dalla presenza delle strutture precedenti e, in parte, dall’integrazione di 8 diversi sistemi di calcolo, diverse teorie astronomiche e canoni particolari, mediante i quali le forme geometriche si scindono o si inglobano le une nelle altre.
Le tre Vergini (quella del Pilastro, della Bella Vetrata e quella del Sottoterra), ad esempio, sono poste su assi trasversali immaginari che ricongiungono le statue al Labirinto, al Deambulatorio col Velo di Maria e al Coro. Secondo una prospettiva diversa, invece, la Torre dei Templari si contrappone al centro del Rosone della facciata occidentale.
Lo scambio tra i punti cardinali, i rimandi alfanumerici e la simbologia strutturale creano proporzioni perfette, nonostante variazioni discontinue degli angoli. La luce, proveniente dalle Vetrate, modula le forme poste in basso, mentre la verticalizzazione delle arcate funge da cassa di risonanza, in uno scambio continuo e sensoriale tra terra e cielo.
La Facciata di Chartres
L’ingresso principale accoglie i fedeli mediante il Portail Royale: largo 47 m, è formato da tre ingressi consecutivi, decorati da statue (santi, martiri e personaggi biblici), simboli metafisici, segni astrologici e figure del bestiario medioevale.
La facciata è incorniciata da due Torri: quella Nord (la più antica), è alta 115 m e comprende un sistema campanario a 7 elementi; quella Sud è alta 103 m e si ispira al campanile dell’Abbazia di Vendôme.
L’interno della Cattedrale
Entrando, il fedele accede al Regno di Dio: ovunque è un tripudio di luce e colore.
Le tre navate (delle quali quella centrale è larga 6 m) e le sei campate si aprono su uno spazio lungo 130 m che segue una triplice direzione: dall’esterno all’interno; dal basso verso l’alto e da Nord verso Sud, procedendo sempre dalla terra al cielo e dal buio alla luce.
L’architettura diventa, così, funzionale al cammino di fede, concentrandosi in alcuni, precisi punti:
- Il Labirinto
- Il Velo della Vergine
- Il Coro
Diffusa ovunque, grazie alle infinite rifrazioni delle Vetrate, la luce si riflette sulle pietre chiare delle pareti e, infine, si posa sul pavimento.
Il Labirinto di Chartres
Realizzato nel XII secolo, il Labirinto fu voluto dai monaci: non come gioco, bensì come esercizio di meditazione e prova intellettuale.
Per raggiungere l’unica uscita, è necessario procedere con cautela, riflettere e non fermarsi mai, prestando attenzione ai propri passi e a quelli degli altri.
La figura è composta da cerchi concentrici realizzati mediante la disposizione di pietre bianche e nere che coprono una lunghezza totale di 261,5 m. Al centro si trova la rosa a 6 petali, simbolo di Dio e della Salvezza.
Nel giorno del solstizio d’estate, all’ora del mezzogiorno (circa alle 14), la luce proveniente dalla vetrata occidentale illumina una pietra più chiara delle altre, posta leggermente di sbieco: questo curioso fenomeno è, da tempo, oggetto di ricerca da parte degli studiosi.
Il Velo della Vergine
Il frammento di seta che la tradizione considera una reliquia di Maria, è grande circa 5 m e fu portato in dono alla curia da Carlo Il Calvo, nell’876, di ritorno da Costantinopoli.
Alcuni sostengono sia il velo indossato da Maria al momento dell’Annunciazione; per altri si tratta della veste che portava al momento della nascita di Gesù.
Salvatosi miracolosamente dall’incendio del 1194, venne poi esposto nel Deambulatorio.
In origine, la reliquia era custodita all’interno di un prezioso scrigno che venne, però, profanato e venduto (insieme ad alcuni tagli del tessuto) durante la Rivoluzione Francese.
Il Coro
Il Coro (1514-1727) è racchiuso da un possente muro rinascimentale, alto 6 m e lungo oltre 100 m. Composto da più di 200 statue, divise in 40 gruppi e 23 scene, presenta decori e bassorilievi sia sulla facciata esterna che su quella interna. La scena iniziale è quella dell’Annunciazione di Gioacchino e Anna, genitori di Maria; quella conclusiva, invece, è posta verso Nord e mostra l’Incoronazione di Maria in Cielo e la Santissima Trinità.
Le Vetrate della Cattedrale
Secondo la concezione gotica, Dio è sempre luce: non a caso, a Chartres è presente uno dei più grandi e antichi complessi vitrei al mondo. Le vetrate sono complessivamente 176 e coprono un’area di oltre 2500 mq.
Favoloso esempio di tecnica del taglio a caldo e di alchimia dei composti, rappresentano un’opera di ineguagliabile bellezza, sia nel figurato che (soprattutto) nelle cromie.
Lette dal basso verso l’alto, rendono visibile la magnificenza di Dio: i colori, più scuri e intensi nelle aree inferiori, sfumano verso l’alto in trasparenze e riflessi celestiali, diventando una vera e propria allegoria (storica, morale, allegorica e trascendentale).
Tranne quelle della facciata occidentale e le più moderne, le Vetrate della Cattedrale di Chartres furono tutte realizzate tra il 1205 e il 1225. La più famosa è la Vetrata della Vergine col Bambino in braccio, creata in una gradazione di azzurro unica al mondo e definita appunto “Blu di Chartres”.
Molto altro ci sarebbe da aggiungere, ma, per godere al meglio della sua Grandeur, è necessario presentarsi di persona alle porte della Cattedrale di Chartres.
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